Ancora una volta il Servizio per la Prevenzione del Suicidio (SPS) promuove, in Italia, un incontro, divenuto ormai annuale, per sensibilizzare, educare ed esprimere vicinanza e conforto a chi ha perso un caro per suicidio.
La Giornata Internazionale dedicata ai Survivors, evento gratuito e aperto a tutti, che si terrà il 22 novembre 2014 presso l’Aula G (piano -3) dell’A.O. Sant’Andrea di Roma, mira a favorire l’acquisizione di competenze professionali per aiutare coloro che sono in crisi, a far emergere, attraverso sostegno e conforto, la speranza e la fiducia in se stessi, nella propria sopravvivenza, nei servizi esistenti.
Si stima che per ogni suicidio esistano almeno sei o dieci persone indirettamente colpite dall’evento, cifra approssimativa e probabilmente sottostimata, poiché non basata su studi empirici: è la popolazione dei sopravvissuti del suicidio (survivors of suicide), i membri della famiglia e gli amici intimi che perdono un caro a causa del suicidio; ognuno col proprio dolore ed il proprio modo di esprimerlo, ognuno con i propri sentimenti a cui far fronte, ognuno con il proprio stile di mettersi in contatto col posto vuoto lasciato dalla persona, rappresentano la più grande comunità di vittime nell’area della salute mentale connessa al suicidio.
Ancora oggi il suicidio è un comportamento fortemente stigmatizzato e dominato da diverse forme di pregiudizio, che sviliscono non solo la persona interessata all’atto, ma anche il suo gruppo sociale di appartenenza. Questo uno dei principali motivi per cui il lutto per suicidio è particolarmente difficile da elaborare, sia personalmente che socialmente, poiché complicato da retaggi culturali antichi e radicati.
Il trauma derivante dalla perdita di un caro per suicidio è considerato dall’American Psychiatric Association “catastrofico”; questo perché oltre alle emozioni tipiche del lutto, i sopravvissuti sperimentano una gamma di sentimenti unici e a volte ingestibili.
Nonostante i diversi tipi di approcci terapeutici, gli sforzi da parte di professionisti e persone comuni particolarmente sensibili, persiste ancora una certa difficoltà ad accedere al dolore dei sopravvissuti di un suicidio. L’affrontare una perdita non prevista, con il suo corteo di innumerevoli interrogativi sul perché e su quello che poteva essere fatto per evitarlo, è inizialmente destabilizzante e fuori controllo.
Per tutti questi motivi, “educare” al rispetto per il vissuto ed il dolore dei survivors, rappresenta una strategia di prevenzione indispensabile per sostenerli.
La Giornata Internazionale dedicata ai Survivors si figura un momento in cui le persone che hanno perso un caro per suicidio si uniscono non solo per aiutarsi, ma anche per sensibilizzare tutti i cittadini e professionisti sul fenomeno. Durante la sessione del mattino sarà dato spazio a testimonianze e riflessioni da parte di persone che hanno perso un caro per suicidio, mentre nella sessione pomeridiana verranno presentate relazioni, tenute da docenti esperti sul tema, con l’ausilio di videoproiezioni, discussione dei casi e proposte di intervento.
La Giornata prevede crediti ECM gratuiti per MEDICI CHIRURGHI – Psichiatria, Neurologia, Neuropsichiatria Infantile, Medicina Generale; PSICOLOGI – Psicoterapia e Psicologia; INFERMIERI, EDUCATORI PROFESSIONALI e TECNICI DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA.
La Giornata Internazionale dedicata ai Survivors, evento gratuito e aperto a tutti, che si terrà il 22 novembre 2014 presso l’Aula G (piano -3) dell’A.O. Sant’Andrea di Roma, mira a favorire l’acquisizione di competenze professionali per aiutare coloro che sono in crisi, a far emergere, attraverso sostegno e conforto, la speranza e la fiducia in se stessi, nella propria sopravvivenza, nei servizi esistenti.
Si stima che per ogni suicidio esistano almeno sei o dieci persone indirettamente colpite dall’evento, cifra approssimativa e probabilmente sottostimata, poiché non basata su studi empirici: è la popolazione dei sopravvissuti del suicidio (survivors of suicide), i membri della famiglia e gli amici intimi che perdono un caro a causa del suicidio; ognuno col proprio dolore ed il proprio modo di esprimerlo, ognuno con i propri sentimenti a cui far fronte, ognuno con il proprio stile di mettersi in contatto col posto vuoto lasciato dalla persona, rappresentano la più grande comunità di vittime nell’area della salute mentale connessa al suicidio.
Ancora oggi il suicidio è un comportamento fortemente stigmatizzato e dominato da diverse forme di pregiudizio, che sviliscono non solo la persona interessata all’atto, ma anche il suo gruppo sociale di appartenenza. Questo uno dei principali motivi per cui il lutto per suicidio è particolarmente difficile da elaborare, sia personalmente che socialmente, poiché complicato da retaggi culturali antichi e radicati.
Il trauma derivante dalla perdita di un caro per suicidio è considerato dall’American Psychiatric Association “catastrofico”; questo perché oltre alle emozioni tipiche del lutto, i sopravvissuti sperimentano una gamma di sentimenti unici e a volte ingestibili.
Nonostante i diversi tipi di approcci terapeutici, gli sforzi da parte di professionisti e persone comuni particolarmente sensibili, persiste ancora una certa difficoltà ad accedere al dolore dei sopravvissuti di un suicidio. L’affrontare una perdita non prevista, con il suo corteo di innumerevoli interrogativi sul perché e su quello che poteva essere fatto per evitarlo, è inizialmente destabilizzante e fuori controllo.
Per tutti questi motivi, “educare” al rispetto per il vissuto ed il dolore dei survivors, rappresenta una strategia di prevenzione indispensabile per sostenerli.
La Giornata Internazionale dedicata ai Survivors si figura un momento in cui le persone che hanno perso un caro per suicidio si uniscono non solo per aiutarsi, ma anche per sensibilizzare tutti i cittadini e professionisti sul fenomeno. Durante la sessione del mattino sarà dato spazio a testimonianze e riflessioni da parte di persone che hanno perso un caro per suicidio, mentre nella sessione pomeridiana verranno presentate relazioni, tenute da docenti esperti sul tema, con l’ausilio di videoproiezioni, discussione dei casi e proposte di intervento.
La Giornata prevede crediti ECM gratuiti per MEDICI CHIRURGHI – Psichiatria, Neurologia, Neuropsichiatria Infantile, Medicina Generale; PSICOLOGI – Psicoterapia e Psicologia; INFERMIERI, EDUCATORI PROFESSIONALI e TECNICI DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA.
Maurizio Pompili
Responsabile Servizio per la Prevenzione del Suicidio
Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, Sapienza Università di Roma.
Tel. 06 33 77 56 75
maurizio.pompili@giornataprevenzionesuicidio.it
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