Chi ha l'animo di un poeta non può avere successo in politica: quest’ultima è anche, inevitabilmente, una lotta per il potere; essa si avvale di una violenza simbolica fatta di ricatti, minacce, insinuazioni, diffamazioni, inganni, lusinghe. Al contrario, l'Arte è, per sua natura, animata da intenti essenzialmente riparativi e non è mai distruttiva, neppure quando vorrebbe esserlo. Mi viene in mente uno dei capolavori di Chaplin: “Il grande dittatore”. Avrebbe voluto essere una satira feroce contro Hitler, ma quello che ne emerge è solo l'immagine di un povero bambino infelice che sa consolarsi solo con il suo delirio megalomanico. Delirio che – purtroppo per tutti, anche per lui stesso – è stato assecondato da chi lo circondava. Ricordate la scena di quel pallone, del mondo, che diviene magicamente (e tragicamente) docile ai suoi comandi?
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