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IL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA CAFIERO DE RAHO SALUTA REGGIO

14 Dic 17

A cura di Rossana Putignano

Il 2 Dicembre ho avuto la fortuna di assistere a un bellissimo incontro dove si sono susseguite molteplici emozioni, ad ogni intervento dei relatori, giunti al Tribunale di Reggio Calabria per dare l’ultimo saluto  – e anche un “arrivederci” – a Cafiero De Raho, nuovo Procuratore Nazionale  dell’Antimafia e dell’Antiterrorismo.
Non dimenticherò mai quando l’ho ritrovato nei corridoi del Tribunale di Reggio Calabria ahimè, tra faldoni e bagni – intelligenti pauca! – e mi ha sorriso, scambiandomi, probabilmente per una giornalista! E’ stata una grandissima emozione perché ogni relatore ha portato la sua esperienza diretta, sia professionale sia umana, condivisa con questo grandissimo uomo che è Cafiero De Raho!

 
INTERVENTI:

Gaetano Paci, già Procuratore aggiunto di Reggio e attuale Vicario, nel rivolgersi a chi fino a pochi giorni prima ha guidato l’Ufficio di Procura, ne ha evidenziato non solo le doti organizzative, ma anche morali e umane. “Ha insegnato – così a proposito di De Raho – che le istituzioni vanno servite in tantissimi modi, mantenendo vivo il rapporto con la società, quella più disponibile a comprendere il tipo di problemi e quello che occorre per risolverli”.
“Non è vero che ci sia stata distanza e chiusura (ndr. delle istituzioni) anzi vi é  e vi sarà sempre l'esigenza di tutelare l’ integrità delle istituzioni  e tutti i cittadini, tutelare i bisogni di chi non ha potere, questa è la sua capacità, quella di parlare con tutti, il dare l'immagine di una istituzione integra senza giochi di potere”. Continua Gaetano Paci ricordando che le inchieste che si sono svolte a Reggio Calabria non si sono svolte nel resto dell’Italia in quanto “sono stati scandagliati tutti i livelli, anche quando si doveva indagare su chi ha ricevuto funzioni giudiziarie è pubbliche e questa eredità è davvero pesante da sostenere” .
Infine, chiede al CSM di tener conto della ricchezza raggiunta da questo ufficio giudiziario importantissimo, unitamente alle forze di polizia, le quali hanno saputo riconoscersi nella forza dello stato; si propone, inoltre, di andare avanti con la stessa efficienza del Capo Procuratore Distrettuale uscente.
Sul “prezioso” lavoro dell’oggi Procuratore Nazionale Antimafia svolto non solo al servizio della giustizia, ma della comunità reggine, sono poi intervenuti Fulvio Rizzo, avvocato generale dello Stato e Luciano Gerardis, attuale Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria.  Gerardis si  unisce al pensiero del procuratore generale  e rivolge a De Raho testuali parole:  “Tu sai bene quali problemi quotidiani ci troviamo ad affrontare e quanto sia difficile rendere giustizia in questa terra. Tu sai più di me quanto l’abnegazione non sempre riesce a sanare le deficienze degli altri ma questo é un aspetto interno a cui saprai dare un contributo importante. Le cose parlano, ci sono studenti e istituzioni oggi, tu sai quanto abbiamo lavorato per far sì che la nostra attività si allargasse a tutta la società civile, la migliore società civile a cui ti sei rivolto. Tu sai come io tenga a tutto questo, la presenza delle associazioni,  delle scuole, é emblematico. Concludo dicendoti un grazie di cuore non solo per il lato professionale ma umano che é stato assolutamente impareggiabile. Grazie per quello che farai perché noi non ti lasceremo in pace”. Battuta, questa, del Presidente della Corte d’Appello che non ha mancato di suscitare un’emozionata compartecipazione degli astanti.
A seguire l’augurio di Mariagrazia Lisa Arena, Presidente del Tribunale di Reggio Calabria:“Il mio augurio é l’augurio di andare avanti e lui sicuramente ha altro nel suo futuro ma che non cancelli il suo passato per la città che per lui é stata un momento di crescita professionale”. Per Raffaele Grassi, Questore della provincia, è stato un “onore e privilegio lavorare con Cafiero De Raho nella sua azione di contrasto al crimine e all’ndgragheta e molti sono stati i successi conseguiti  grazie a un “gioco di squadra” che ha permesso il raggiungimento degli obiettivi conseguiti. In questi anni, inoltre, abbiano sviluppato tecniche investigative che poi sono state adottate nelle scuole di polizia e sono state portate a termine straordinarie operazioni, balzate anche alle cronache nazionali”.  Tra le tante operazioni della Polizia di Stato, Grassi ricorda l’arresto dei superlatitanti Crea e Ferraro, per il quale De Raho si complimentò per l’attività svolta indirizzandogli una toccante lettera subito dopo. È un Grassi visibilmente emozionato: “Queste parole rimarranno per sempre nella mente e costituiscono l’espressione più autentica di una indiscussa leadership, esprimendo vicinanza a uomini e donne impegnati giornalmente nella lotta contro il crimine. Io ho avuto l'onore di sostenere l'azione da magistrato ma ho conosciuto l’uomo De Raho”. 
Venendo qui ho pensato a quali potessero essere le parole di gratitudine e mi venivano in mente le parole che ho avuto modo di esprimere verso la magistratura: 'non siete soli' é la fotografia che abbiamo di fronte”. Così Giuseppe Falcomatà, Sindaco del Comune di Reggio e della Città Metropolitana.  “I singoli cittadini – ancora Falcomatà – hanno voluto ringraziarLa, tutta la Reggio per bene ha voglia di stare a fianco di chi opera per il ripristino dell' integrità e abbiamo deciso di insignirLa del premio “San Giorgio D'oro” per la passione che ci mette, Lei diventa un figlio adottivo e questo la città glie lo riconosce. Grazie al fatto che la loro procura si é aperta alla città. Non lascia un vuoto perché il Suo lavoro sarà portato avanti dalla parte migliore della città”. Per Nicola Irto, Presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, “vi è stata una inversione culturale che si é messa in moto, Lei é passato dagli istituti della magistratura agli istituti scolastici, e lei lascia una Reggio etnicamente migliore. Quella squadra di cui parlava Paci dovrebbe continuare sullo stesso solco, la politica deve fare molto di più”.
Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo di Reggio, dice “di aver sperimentato  la passione profonda di De Raho, immessa nel suo operato quasi amando questa terra come fosse un reggino. Pur sapendo che sarebbe stato un ruolo passeggero si é immerso in questa realtà come fosse la sua terra, come fosse il posto in cui avrebbe dovuto concludere la sua carriera” . Per il Comandante provinciale dei Carabinieri, Giuseppe Battaglia, l’ex Procuratore capo di Reggio è “un uomo in grado di porsi come guida autorevole, come ispiratore, motivatore di tutti quelli che lavorano nei carabinieri.  Io vedevo che lo stato non sono solo i carabinieri , ma c' era anche De Raho, sapevamo che i risultati qualcuno li avrebbe letti e portati avanti  ed è importantissimo per i ragazzi. Per fare l' esempio, molti carabinieri non sono di Reggio, sono originari di altri regioni e hanno bisogno di ancora più motivazione. Che questo spirito te lo possa portare in Italia e che tu possa essere l'allenatore di tutti”.
 
Il Comandante provincia della Guardia di Finanza Flavio Urbani, ricorda, poi, il sequestro di numerose tonnellate di cocaina e la manifestazione del profondo sentimento di dispiacere che le “Fiamme Gialle” provano nel realizzare la partenza di De Raho e  manifesta la completa disponibilità a collaborare ancora con il neo Procuratore Nazionale Antimafia.
Insomma, un parteur di personalità rappresentanti le istituzioni che manifesta quella che è stata l’eccezionale persona e professionista quale De Raho. E la sala intera stracolma di studenti e associazioni parlava da sé. Riporto qui parte del discorso di De Raho affinchè possa rimanere, in qualche modo, scolpito non solo nella nostra mente, ma anche nella storia dell’antimafia come passaggio importantissimo nello smantellamento della grande organizzazione mafiosa che è l’ndrangheta.
 
 “Sono restato veramente commosso dalle parole usate dagli interventi […]quello che avete detto è tutto ciò che sento per voi da quando arrivai in questo teatro l’11 aprile 2013. Dissi sono un procuratore che seguiva i principi della costituzione, l’ uguaglianza di tutti davanti la legge e non avremo mai un potere che non sia pienamente rispettoso della legge, anzi dovrà essere oggetto di azione giudiziaria del nostro ufficio, saremo vicini a coloro che soffrono e faremo di tutto affinché questa cittadinanza possa acquisire la sua libertà.
La ‘ndrangheta é l’ organizzazione più forte che c è, che condiziona l’economia, la politica, ha una capacita di voti enorme, di re-investimenti, di recuperare imprese; pensavo di poter arrivare a questo obiettivo però ho conseguito un obiettivo più elevato: tutto ciò che avete riconosciuto alla mia persona è stato solo il risultato della sinergia di chi si è occupato quotidianamente, di chi ha dato se stesso. I magistrati hanno operato condividendo la vita professionale, i risultati, soffrendo insieme e mirando al massimo obiettivo, pensando che dietro ogni fascicolo c é una sofferenza. Mentre ritardiamo a intervenire, ci sono tante persone che subiscono l’ndrangheta. Essa si comporta come il sovrano che ha diritto di vita e di morte sulle famiglie.
La procura é un ufficio che non si muove da solo, si muove con Ia giustizia.  Ringrazio Raffaele Grassi, il  comandante dei carabinieri, il comandante della Guardia di Finanzia che sono diventati miei amici nel giro di pochi giorni perché hanno condiviso a pieno le nostre strategie. Oggi continuiamo ad andare avanti con sequestri, con arresti, con un indebolimento della ‘ndrangheta che é agli occhi di tutti. Voi che siete sempre disponibili , questa é la caratteristica che ci unisce, l’umanità, il simbolo di un rinnovamento. Il senso della denuncia, in questo territorio, è capire che chi denuncia si pone come baluardo per la propria famiglia, ciascun cittadino deve sentirsi stato, deve adempiere con dovere di collaborazione; lo stato ha un dovere primario tra forze dell' ordine e non ci siamo posti il problema del rischio personale. Se c é un nemico dell' ndrangheta siamo noi. 
Ciascuno di voi ha un diritto, quello della libertà! Ringrazio il prefetto con cui abbiamo lavorato tanto, ricordo il focus anti ‘ndragheta. Vi ringrazio di essere qui presenti, la chiesa sta svolgendo un compito fondamentale che isola l’ndrangheta. Se le istituzioni riescono a isolarla é già distrutta. Ma quello che ha dato più gioia é stato vedere gli studenti e questi studenti sono gli uomini che di oggi, affermando i diritti della nostra costituzione, siete voi che interpretate il ruolo del cittadino. Gli incontri con voi mi hanno dato la certezza che l’ndrangheta che sarà distrutta, sarà la consapevolezza dei valori della costituzione che non é solo una carta, é qualcosa che voi ragazzi sentite più degli adulti, e se io sono portatore di questa cultura é come una dichiarazione di guerra. Noi, da oggi, non consentiremo a nessuno di violare i nostri diritti ed è proprio questo atteggiamento quello che sta vincendo […] anche gli imprenditori dovranno avere coraggio. Bisogna isolare quello che non sta nello stesso lato  […] Quella confusione alla quale ho fatto spesso riferimento, non offenda mai nessuno ma la dobbiamo dissipare assieme, dobbiamo fare in modo, così come nelle classi, che esista questa trasparenza, questo modo di migliorarsi, di affermare sempre i nostri valori. Facciamo tutto il necessario. Cercate di convincervi anche di urlare quando si assiste a qualcosa che non va. Io ringrazio il sindaco che ha svolto un’azione così efficace in un contesto così difficile.Ringrazio la giurisdizione, i giudici. Emettere una sentenza é qualcosa di coinvolgente. É certo che é un territorio che ha bisogno di certezze, di voi giudici. Ringrazio voi giornalisti, con i vostri articoli avete diffuso la verità, una realtà inquinata dalla criminalità,  spesso gli enti pubblici, sono inquinate le economie in cui l ‘ndragheta si é infiltrata dando informazioni utili. E’ il silenzio e l’omertà che aiuta l’ndrangheta; si parla dell’omertà come il primo ostacolo che dobbiamo superare e voi avete iniziato a far sentire la vostra voce e diversi di voi hanno subito anche delle minacce e, pur con le minacce, avete contribuito a fare il vostro lavoro. Dobbiamo muoverci tutti verso la stessa direzione. Che sia una impresa trasparente, che ci consenta di migliorare. Vi voglio bene, non vi dimenticherò mai e sappiate che vi sarò vicino, sempre, con la mia famiglia. Un abbraccio a tutto l’ufficio amministrativo.”

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