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L’ANALISTA RANOCCHIO – Il vero poeta non deve avere parenti

19 Dic 17

A cura di Maria Ferretti

C'era una volta un ragazzino australiano che voleva conoscere il mondo. Scappò di casa e si nascose tra le ruote di un aereo in decollo, a circa 60 metri da terra. Lui cadde e  morì sul colpo. Sessanta metri di vita vissuta in volo.

 Era molto irrequieto ed era scappato molte volte da casa per saziare la sua curiosità.
I genitori avevano quindi deciso di fare un viaggio intorno al mondo per soddisfare i bisogni del figlio.
Al loro ritorno però Keith, questo era il suo nome, era nuovamente scappato di casa e i genitori, non sapendo più cosa fare, lo affidarono ad una comunità  che curava ragazzini difficili nella speranza che potesse smettere di desiderare di girare il mondo.
Il 21 febbraio 1970 Keith riesce a scappare, andando incontro alla sua morte.
Il padre disse:
"Tutto quello che mio figlio voleva era vedere il mondo. La sua determinazione nel vedere il resto del mondo nel quale viveva gli è costata la vita".
Quello che il padre non dice è che Keith mori scappando dalla comunità non famigliare , da un rifiuto famigliare profondo. Non basta portarmi in giro per il mondo, ma serve che tu possa almeno condividere il mio sogno. Il sogno non come reverie ma come altro modo di vivere, altro da te padre madre. Il mio modo, a mio modo.
A tutti i costi Keith si è aggrappato a quel grande aereo che è la vita . Lo stacco da terra , il salto , il vuoto e si, anche la morte! Ma lui ha vissuto e nello scatto che lo immortala si sente il volo , l'aria . Si ha volato solo per 60 metri sopra la terra ma lui ci ha provato a staccarsi.
 Lui ci ha provato a staccarsi!
 
 
Immaginare la realtà di un tono sopra significa sentire la poesia tra le righe della realtà. Ad un certo punto il nostro orecchio non sente più si chiude è sottotono. La realtà è vissuta con lo stesso tono: mono. Questa è la nevrosi : realtà monotonale.
Si vive nello stesso modo tutti i giorni ci si consegna ad uno stesso spartito ora dopo ora.
 La melodia è assente. Rimane il ritornello sempre quello. Certo può esser un buon metodo per entrare in trance ma una trance da cui non ne esce un bel niente.
Non c'è creatività nella trance. Non c'è ricerca. Solo una reverie sterile.
La fuori tanti begli addormentati nel bosco ognuno in attesa del proprio principe azzurro.
 L'analisi ti consegna al ranocchio! Bello verde saltellante vivo! Salta, gracchia e perfino simpatico e ….. vivo.
L'analisi è la defavolizzazione della realtà, è entrata nel mondo vero.
Ma avete presente come è il mondo se siete usciti un po' dalla vostra casetta ?
 Il mondo supera l'immaginazione: altro che favola il mondo è un tono sopra .
 La gente  nel mondo è il vero spettacolo. Chi è questa gente?
I ri-schianti.
Il rischiante è l'opposto del nevrotico che si crogiola nei suoi se e ma.
Il rischiante cade e cerca aiuto.
Il rischiante entra nel gioco ,il nevrotico sempre all'angolo che guarda e passa.
Il rischiante ha a che fare con la sopravvivenza .
Il nevrotico invece vivacchia tutto sommato. In qualche modo vive.
Il rischiante ha perso tutto. E per tutto intendo "tutto se stesso". Davanti a se il nulla . O vivi o muori.
Colui che ha deciso di vivere può mostrare come si fa . Gli altri parlano.
Colui che vive mostra attraverso atti gli altri parlano.
Colui che vive ….vive, fa, si muove …..usa il corpo come il cervello.
La posizione dell'analista non può essere quella di un principe ma del ranocchio che non ha paura di esserlo..  vivo.
Quando inchiodi l'altro nella posizione principesca vuoi stare comodo , al caldo, morto ma al caldo.
Si viene in analisi per vivere per decidere di esser vivi. Non c'è garanzia ne tranquillità in una vita sopra un tono.
La creatività nelle sue innumerevoli espressioni fa parte di un pensiero divergente, non in opposizione ma con un'altra posizione. In analisi si provano posizioni diverse, si incontrano altre posizioni. Prone , supine di lato sopra sotto. L'analisi come atto erotico è alternanza di posizioni interne, è saperci fare con queste posizioni. Chi nasconde le posizioni al suo interno diventa contenitore del peggio dell'umano oltre alla cosa più aberrante : la STATICITÀ. Mono posizione , mono piacere. Da lì nasce la ricerca solo della "prostituzione " delle idee e dei comportamenti. Si parla bene e si razzola male. Chi non sperimenta si prostituisce l'anima.
L'analisi e ' atto, passione , sofferenza , dolore , gioia, grido, lacrime , sudore. Tutto si sperimenta. Tutta la vita in gioco , quando non hai più nulla davanti a te rischi non perché sei disperato ma perché vuoi vivere ciò che non ti è stato concesso alla nascita, alla tua nascita.
Costruttori di file questo siamo noi analisti, non possiamo esser solo ingegneri ma anche architetti della psiche. Buone basi , buone fondamenta per la nascita di qualcosa di nuovo. Entri in analisi morto ed esci vivo. Pensavi, credevi di essere, esci che non sai nulla se non sentire, sentirti e sentirli gli altri nelle loro più svariate sfumature. Le sfumature e i toni quella è la melodia dell'esistenza degna di esser vissuta. E allora rischia umano esser, torna all'origine nudo esposto ma vivo.
 
"Santa famiglia, sacrario dei buoni cittadini, dove i bambini sono torturati finché non dicono la prima bugia, la volontà è spezzata dalla repressione, la libertà è assassinata dall'egoismo". (Da Ultimo tango a Parigi).
 
Il verbo da ricordare per vivere e crescere è tagliare! Taglia figlio e diventa uomo, responsabile vitale  vola verso la tua vita , vola a 60 metri da terra, atterra ogni tanto e riparti accelera decelera fermati e riparti così tutta la vita . Sul lettino arrivi sempre come figlio e se hai lavorato bene esci uomo umano ranocchio. Saltellante di un verde brillante!
 
JACK HIRSCHMAN
 

Sentiero
 
Vai al tuo cuore infranto.
Se pensi di non averne uno, procuratelo.
Per procurartelo, sii sincero.
Impara la sincerità di intenti lasciando
entrare la vita, perché non puoi, davvero,
fare altrimenti.
Anche mentre cerchi di scappare, lascia che ti prenda
e ti laceri
come una lettera spedita
come una sentenza allinterno
che hai aspettato per tutta la vita
anche se non hai commesso nulla.
Lascia che ti spedisca.
Lascia che ti infranga, cuore.
L’avere il cuore infranto è l’inizio
di ogni vera accoglienza.
L’orecchio dell’umiltà ascolta oltre i cancelli.
Vedi i cancelli che si aprono.
Senti le tue mani sui tuoi fianchi,
la tua bocca che si apre come un utero
dando alla vita la tua voce per la prima volta.
Vai cantando volteggiando nella gloria
di essere estaticamente semplice.
Scrivi la poesia.
 
(2003) Traduzione di Raffaella Marzano

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  1. admin

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    Grazie per ciò che farete, grazie dell’attenzione.

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