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Psicoterapia Aperta. Un progetto per una rete accessibile

1 Apr 18

A cura di Luigi D'Elia

Psicoterapia Aperta, la rete dell'accessibilità alle cure psicologiche 

Sta nascendo in queste settimane, da un'idea del sottoscritto e con l'aiuto di un comitato promotore spontaneo, un'iniziativa nazionale che intende creare una rete e fare sistema riguardo una comune e consolidata prassi di moltissimi dei professionisti della salute psicologica in ambito privato professionale che oltre ad impegnarsi in attività del sociale, già da tempo decidono spontaneamente e ordinariamente di dedicare una parte del proprio tempo professionale a pazienti non in grado di sostenere tariffe di mercato (ad es. 60-100 € a seduta).

Pensiamo ad esempio famiglie in difficoltà compresi figli bambini e adolescenti, giovani di ogni estrazione sociale senza lavoro o con lavori precari, giovani e meno giovani esclusi dal circuito lavorativo o con problematiche invalidanti, ma anche, più banalmente persone comuni del ceto medio che non sostengono il costo esorbitante della vita, etc. Tutte queste persone ed altre ancora sono fatalmente escluse dalla cura e dalla prevenzione della salute psicologica.

Attraverso un rapido confronto tra colleghi è stata ben presto accertata l’enorme entità di tale impegno solidaristico e la sua diffusione su tutto il territorio nazionale.

Tale impegno nella sua dimensione ubiquitaria, al di là delle personali sensibilità dei singoli professionisti, assume chiaramente un carattere sociologico in quanto risposta riflessa e automatica al disagio della nostra società ed al progressivo impoverimento delle fasce socio-economiche medie e medio-basse, come tutte le statistiche degli ultimi anni dimostrano.

Alla rete di Psicoterapia Aperta potranno partecipare, gratuitamente, sia e soprattutto i singoli professionisti con i loro studi privati che intendono aderire alla nostra Carta di Intenti (in corso di elaborazione), ma possono comparire, in una sezione a parte, anche le organizzazioni, le associazioni e i gruppi che già svolgono questo servizio low cost senza necessariamente aderire alla suddetta Carta di Intenti (avendo ogni organizzazione criteri difformi e non necessariamente comparabili).

Dunque, migliaia di colleghi ospitano tariffe simboliche o ridotte per molte migliaia di pazienti, ma tale impegno si confina e rimane invisibile purtroppo nelle quattro mura degli studi privati dei colleghi e non assume la giusta rilevanza presso l’opinione pubblica tale da sollevare interrogativi circa la mancata assunzione da parte del Servizio Sanitario Nazionale della domanda di cura e benessere psicologico esistente.

I Servizi pubblici di Psicoterapia e Psicologia in Italia non riescono, per mancanza di risorse e per mancanza di personale sufficiente (gli psicologi non sono considerati indispensabili nei servizi), ad impattare l’enorme domanda inevasa e le differenze regionali descrivono un panorama a macchia di leopardo riguardo attenzione e risorse pubbliche su questo problema che di fatto rendono gli interventi pubblici esistenti una goccia nell’oceano e di fatto quasi inesistenti a fronte di una domanda crescente di salute psicologica.

La salute psicologica in Italia è dunque una questione di censo? Se si è benestanti ci si può curare, altrimenti si rinuncia o si fanno mesi e mesi di lista di attesa? Pare che la situazione sia proprio questa.

Obiettivi:

  1. censire tutti i colleghi che già svolgono low cost,

  2. collegare domanda e offerta low cost

  3. raccogliere dati sulla domanda di cura nelle fasce sociali meno abbienti

  4. sensibilizzare/sollecitare l’intervento pubblico

 

In sostanza il nostro portale, appena verrà alla luce, conterrà un elenco di professionisti su tutto il territorio nazionale che aderiranno alla nostra Carta di Intenti (che regolerà modalità e tetti massimi e minimi) e metteranno a disposizione una piccola parte sostenibile del tempo della propria attività privata professionale nella misura qui stabilita (un tetto tra il 10% e il 15% circa) e segnaleranno all’eventuale utenza tramite un semaforo verde o rosso la propria disponibilità attuale e la fascia tariffaria calmierata disponibile.

L’utenza, avrà la possibilità di contattare nella propria zona il professionista libero e di verificare la possibilità di ricevere da lui servizi professionali del tutto equiparati a quelli a tariffa piena.

Con l’aiuto di un Comitato Promotore, stiamo organizzando una rete che da un lato fotografi l’impegno solidaristico esistente (come detto, questo già accade da sempre per migliaia di colleghi) e censisca a livello nazionale tale impegno e dall’altro consenta alla cittadinanza di contattare nella propria zona di provenienza professionisti psicologi e psicoterapeuti aderenti all’iniziativa ed eventualmente disponibili ad accogliere richieste a tariffa calmierata.

Alcune Precisazioni importanti

No beneficienza

No autosfruttamento 

No procacciamento pazienti 

No concorrenza sleale/No al mercato professionale alterato

No alla svalutazione/svendita della professione

No beneficienza. 

I professionisti aderenti alla rete di Psicoterapia Aperta pur andando incontro alle persone meno abbienti non pensano e concepiscono il proprio intervento di rilevanza sociale come forma di beneficienza o volontariato. Lo pensano invece come posizione etica e razionale oltre che tecnicamente opportuna. Chiedere tariffe intere e inaccessibili a pazienti impossibilitati a pagare cifre inaccessibili significa respingere la domanda di aiuto.

No autosfruttamento

Per lo stesso motivo questa comunità professionale non condivide la tentazione di alcuni colleghi di concedere un tempo maggiore di quello indicato nel regolamento a prestazioni low cost. Il nostro modello di riferimento è quello delle transazioni sociali win-win, dove nessuno deve perdere, nemmeno volendolo. La sostenibilità economica deve essere possibile sia per il paziente che per il professionista ed è garantita dalla bassa percentuale di interventi low cost e nessun collega deve sentirsi benefattore e salvatore di nessuno. Posizione questa fortemente contraria ad un comportamento professionale.

No procacciamento pazienti 

Sarà assolutamente interdetta in questa comunità professionale la ricerca di nuovi pazienti attraverso questa l’adesione a questa rete professionale. Questa iniziativa non ha nulla di sindacale o corporativistico riguardo le sorti economiche degli psicologi. Non è una rete che serve ai professionisti a cercare pazienti, ma viceversa è una rete che serve ai pazienti impossibilitati a pagare tariffe piene a cercare professionisti validi disponibili. Qualora si scoprissero comportamenti di accumulo di pazienti low cost, ciò comporterebbe l’immediata espulsione del professionista dalla rete.

No concorrenza sleale/No al mercato professionale alterato

La rete di Psicoterapia Aperta non induce alcuna corsa al low cost e non prefigura alcuna concorrenza sleale in quanto si rivolge a fasce di persone che non accederebbero mai al mercato privato in quanto del tutto impossibilitati a farlo. Il tetto massimo di accoglienza di pazienti low cost che sarà previsto dalla nostra Carta Di Intenti evita un’inflazione di richieste e non dirotta alcuna domanda a tariffa piena. Ogni professionista aderente alla rete di Psicoterapia Aperta deve sentirsi libero di continuare a chiedere le usuali tariffe piene a tutti gli altri pazienti solventi.

No alla svalutazione/svendita della professione 

L’accettazione della domanda sociale low cost è un dato già reale ed esistente da anni da parte di migliaia di colleghi. Finora questa capacità umana e professionale di accoglienza non ha affatto svenduto la professione, che anzi è cresciuta ed è diventata più matura e attenta ai fenomeni sociali che riguardano le difficoltà e i problemi dei propri pazienti. Accettare in piccola parte la domanda low cost non svende o svaluta la professione, casomai la rende più vicina ai problemi reali di tutti ed aumenta il suo prestigio attraverso la propria effettiva utilità.

Nella visione di chi aderisce a questa iniziativa la presenza e la responsabilità professionale riguardante la salute dei cittadini, seppure in ambito privato professionale, è massima e sentiamo forte la funzione ed utilità sociale della nostra offerta professionale presso tutta la società italiana a non solo presso le fasce economicamente più agiate.

La comunità professionale che aderisce a questa iniziativa non pensa che la psicoterapia sia una cura per ricchi, ma per tutti e che tutti avrebbero diritto di accessibilità. È però ben consapevole che non potendosi sostituire con la sola propria buona volontà alle risorse del Servizio Pubblico, non è compiutamente in grado di rispondere all'enorme domanda delle fasce più povere che non possono accedere nemmeno alle tariffe agevolate qui offerte, ma solo ad una minima parte delle fasce di popolazione medie e medio-basse che riescono a raggiungere. Anche qui una goccia nell’oceano.

Pagina Facebook del progetto 
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Psicoterapia Aperta, la rete dell'accessibilità alle cure psicologiche 

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