Poche righe di presentazione di una rubrica che ha l’ambizione di rivelare ai lettori le confidenze di una vita, quelle che ho l’abitudine di scambiarmi con le amiche davanti a un calice di bollicine e qualche olivetta.
Si tratta di racconti e curiosità che ruotano attorno al sesso e ai sentimenti, trasformandosi mano a mano che le parole escono dalla bocca in disavventure amorose, tragicomici episodi e disastri esistenziali. Quasi come fosse il di un film.
Le pagine che state per leggere sono però anche qualcosa di più di una rubrica (Evulvando. Comizi d’amore), perché s’alimentano di ricerche, interviste e racconti di vite sentimentali al limite. E se da tutto questo studiare ho ricavato un insegnamento è proprio quello di stare alla larga dai supposti principi azzurri, perché spesso si tratta di tipi assai poco raccomandabili (per l’appunto, l’Azzurro nel cartone di Shrek).
Questa rubrica prenderà in giro i comportamenti che abitualmente indossiamo quando ci rapportiamo alle questioni d’amore, puntando il dito contro tutte quelle regole che non ci consentono di vivere serenamente l’affettività e il sesso; soprattutto – e qui mi rivolgo alle amiche, presenti e future – l’obiettivo di chi scrive è convincervi che se decidi di “darla” al primo appuntamento non sei certo una zoccola, e neppure una brutta persona. Più probabilmente sei una donna libera, indipendente e sicura della tua femminilità.
Non meravigliatevi però, perché chi scrive è una strega spocchiosa, con un passato da anarchica relazionale; una ex cattiva ragazza che, a un certo punto della sua vita, ha deciso di “mettere la testa a posto” e si è messa d’impegno per trarre qualche bilancio dalle sue esperienze. Cosa ne ho tratto? Che se le cose positive sono alla fine di gran lunga di più di quelle negative, allora forse non ho errato nel mio perseguire con foga e libertà il demone della sperimentazione.
Sono al tavolino del bar e ascolto un gruppetto di amiche che tanto mi ricordano quel che eravamo, e le sento ridere e discutere di relazioni e amori. Mi stupisco poi, perché mi sembrano – nonostante tutte le meraviglie moderne della comunicazione – così poco consapevoli di quel che è l’affettività e la relazione sessuale.
Forse allora la nostra esperienza di fanciulle cresciute a pane, nutella e Cioè (chi non ricorda il famoso settimanale, quello che ci forniva le prime e vitali informazioni sul petting o sul coito interrotto?), può essere utile anche a loro. Perché no, allora?
Si tratta di racconti e curiosità che ruotano attorno al sesso e ai sentimenti, trasformandosi mano a mano che le parole escono dalla bocca in disavventure amorose, tragicomici episodi e disastri esistenziali. Quasi come fosse il di un film.
Le pagine che state per leggere sono però anche qualcosa di più di una rubrica (Evulvando. Comizi d’amore), perché s’alimentano di ricerche, interviste e racconti di vite sentimentali al limite. E se da tutto questo studiare ho ricavato un insegnamento è proprio quello di stare alla larga dai supposti principi azzurri, perché spesso si tratta di tipi assai poco raccomandabili (per l’appunto, l’Azzurro nel cartone di Shrek).
Questa rubrica prenderà in giro i comportamenti che abitualmente indossiamo quando ci rapportiamo alle questioni d’amore, puntando il dito contro tutte quelle regole che non ci consentono di vivere serenamente l’affettività e il sesso; soprattutto – e qui mi rivolgo alle amiche, presenti e future – l’obiettivo di chi scrive è convincervi che se decidi di “darla” al primo appuntamento non sei certo una zoccola, e neppure una brutta persona. Più probabilmente sei una donna libera, indipendente e sicura della tua femminilità.
Non meravigliatevi però, perché chi scrive è una strega spocchiosa, con un passato da anarchica relazionale; una ex cattiva ragazza che, a un certo punto della sua vita, ha deciso di “mettere la testa a posto” e si è messa d’impegno per trarre qualche bilancio dalle sue esperienze. Cosa ne ho tratto? Che se le cose positive sono alla fine di gran lunga di più di quelle negative, allora forse non ho errato nel mio perseguire con foga e libertà il demone della sperimentazione.
Sono al tavolino del bar e ascolto un gruppetto di amiche che tanto mi ricordano quel che eravamo, e le sento ridere e discutere di relazioni e amori. Mi stupisco poi, perché mi sembrano – nonostante tutte le meraviglie moderne della comunicazione – così poco consapevoli di quel che è l’affettività e la relazione sessuale.
Forse allora la nostra esperienza di fanciulle cresciute a pane, nutella e Cioè (chi non ricorda il famoso settimanale, quello che ci forniva le prime e vitali informazioni sul petting o sul coito interrotto?), può essere utile anche a loro. Perché no, allora?
Cosa ci sta dietro a una
Cosa ci sta dietro a una vulva? Talvolta un vaginismo.
talvolta no e allora
talvolta no e allora cominciano i “problemi”?