Percorso: Home 9 Clinica 9 E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE

E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE

19 Set 18

A cura di Maria Ferretti

L'amore è il segno del fatto che si cambia ragione, ed è per questo che il poeta si rivolge a questa ragione. Si cambia ragione, ovvero: si cambia discorso.
(Jacques Lacan, Seminario XX, p. 16)

 

 Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo,
salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
 
(Dante Alighieri, Inferno Canto XXXIV)
 
Ma che esista un foro che dia su un'altra parte?
Che non dia sull'amore e la sua carne?
Cari carissimi psicoanalisti!

(Alessandra Saugo, Metapsicologia Rosa)

 
 
 

 

No. Con Ettore tutte le possibilità dell’incesto erano presenti.
Per me è stato padre, amante, marito, fratello, figlio. Ci siamo dondolati.
Cosa significa “dondolati”?
Significa sapersi muovere insieme nonostante non si abbia una direzione.

(Da "Perché amore non ci separi" di Barbara Radice)
 

Mi sono sempre sentita in difetto è un po' infantile nel pensare che amare coincidesse con "grande" vasto, immenso, sconfinato, non scisso.
L'unico vero grande amore io l'ho incontrato in mio figlio ma da lì il nulla.
Ovviamente come tutti l'ho cercato ma sapevo già che partivo lesa.
I colpi inferti nell'infanzia mi rendevano menomata.
Ma dal figlio nasce la decisione di dare un'eredità.
Il più bel tesoro per me: un amore a incastro.
Forme diverse che danno origine all' irripetibilità. Oggetto unico nella sua bellezza.
Paradiso mancato.
Sapevo che l'unica via che mi avrebbe dato questa possibilità era affondare in un transfert così potente da poter muovere cielo e stelle.
Il transfert e' stato come una catapulta , mi ha permesso di andar dall'altra parte.
Li ci trovai tutto.
Figlio,fratello,compagno,marito,amante.
Parole grosse le mie, ma son la verità .

Barbara Radice ed Ettore Sottsass

Quel che scoprii e' di appartenere a quegli esseri umani che nell'amore grande cercano corrispondenza tra intelletto e corpo.
La ricerca della grandezza nasce dalla distanza che il trauma infligge alle parti di noi, terre spezzettate. La misura diventa tratto fondamentale, metro di salvezza.
Il trauma scava fossati, ampi e profondi.
Ci vogliono gambe lunghe per arrivare al castello.
Vasto.
Totale contro Parziale.
Questa consapevolezza consegna ad una cara solitudine.
 Non è struggimento,
e' la tua verità .
Non è godimento,
 e' la tua realtà.
Sei consegnato dalla vita ad un forzato isolamento oppure alla spartizione di questa pesante  verità con Esser umano senza inganno.
Il sollievo di poterlo dire senza esser definiti "riluttanti alla crescita" volgarmente isterico o infantile
come se grande significasse "favola" .
Credi ancora alle favole?
I  Grandi Amori nascono da Piccole Persone,
 coloro che son nate per non smettere di credere, infanzia.
Combattenti,
resistenti,
rivoluzionari
esiliati.
La vita ha  imposto loro di divergere.
Si perché, non si sceglie.
Dottore io ho paura di sentire questo vero per me, sentire un amore grande.
Qui ho amato tanto e tutto.
Amare è  " muoversi", muover verso. Amare e' creare.
Un contraccolpo continuo da cui nascono sempre idee che risuonano, sempre.
Mi hai ingravidato di pensieri, ho partorito lingua.
Mi ha aperto la testa attraverso un dispositivo incarnato, lui.
Ha incorporato il pendolo che oscilla tra corpo ed intelletto.
Oscillazione perpetua, senza direzione.


L'oggetto perduto riaffiora ed e' verbo non sostantivo: amare.
Non son qui per essere amata,come scritto nel mio nome.
Ed io ti ho amato!
Ho amato quell'oggetto che sei
 masticandolo
sputandolo
per poi trattenerlo e assaporarlo.
"Straordinario"
mi hai detto,
Dottore.
Fuori ordine,
 e li l'atto si incarna nel gesto della presa.
Mi aggrappo prima dell'uscita al tuo collo.
Sento i corpi.
Ma come ci siamo riusciti?
Ti stringo così forte e piango. Ti tengo.
Nell'atto ora vengo,
nell'atto
 ti trattengo.
Nell'atto della presa
Io sento,
di lasciarti.
 Qualcosa mi apparteneva.
Non è tuo
e' solo mio.
Tutto l'amore preso in una presa.
Ho stretto tutti i mancanti a me.
Me li sono ripresi tutti : padri, amanti,fratelli, amici.
 Sutura.
Corpo ed intelletto si saldano.
Eccoti ! ti ho ritrovato.
Posso finalmente sentire.
Ora sento e so riconoscere ciò che prima era solo un diviso brancolare.
Dottore, io posso permettermi solo grandi amori.
I grandi Amori conservano Tracce di puro. A volte son persin patetici.
Han tratti infantili: la voce, le mani, l'umorismo, il modo di mangiare, quello che bevono, quello che fumano, quel tra di loro.
Sono sempre un po' fuori posto. Sbriciolano. Sporcano.
Li riconosci per le sbavature.
Il fuori posto è il movimento che ci porta ad attraversare strani giorni.
Non posso pensare se non per qualche secondo, all'abbraccio che ti ho mosso.
Caldo, reciproco.
Si! eravamo in due finalmente.
Una digestione lenta.
Si prenda tutto il tempo,
Si, prendiamoci un po' di tempo.
Ed e ' il Tempo insieme al transfert  che ha fatto il miracolo,
vento costante che lavora la pietra
 la riduce granello.
Ma quel che il tempo fa rendendoci consapevoli della nostra irrilevanza e' anche moltiplicare la nostra sensibilità dice il mio maestro Josif Brodskij .
E se siamo piccoli ed insignificanti,questa la scoperta del passare dei giorni  è che con irrelavanza si moltiplica sensibilità
al granello.

Piccoli gesti, piccoli momenti, piccoli.
Si affina il palato si gusta ma non si rinuncia !
Si sa solo che il tempo non è infinito.
Non tutti sono grandi amori la' fuori.
Non tutti.
Potremmo anche non incontrarlo mai.
Tenere questa verità  non è più buio
ma luce, per me.
Non significa consegnarsi all'attesa masochistica di qualcosa che non so se esiste.
Io so della sua esistenza !
Solo non so se sarà per me.
Amen.
Infinite combinazioni, luogo tempo spazio e kulita'.
Mio figlio arrivo' dopo sette tentativi  finiti in aborti.
 L'ultimo,quello riuscito, fu caratterizzato da un sentimento piacevole di perdita. 
Ero pronta per Altro sapevo che se non l'avessi incontrato avrei perso la mia possibilità di amare . Sapevo però che che lo avrei amato.
Ora son pronta a lasciarti lago ghiacciato perché so che esiste per me Il mare.
La' sento.
La'sento tutta intera,me .
Solo la' per ora c'è il movimento che mi interessa, l'onda.
Va e viene,un pendolo. Un suono che si muove e si ripete costantemente e che non smette mai.
Il per sempre .

 

Ogni caso

Poteva accadere.
Doveva accadere.
E’ accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.

Wislawa Szymborska

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1 commento

  1. viruviru

    UBellissimo quel” e quindi
    UBellissimo quel” e quindi uscimmo a rivedere le stelle” dopo un’ arrancare per salire dalla fossa in cui il non amore datoci come un dono , ci aveva fatto scivolare. D’un terreno sdrucciolevole quello del non amore ma il coraggio di venire da te caro dottore( come chiami tu l’analista) e di fidarsi della fune che hai gettato sino. a raggiungerci nel fondo e aggrappandoci salir e puntano i piedi su pareti che sostengono arriviamo sostenuti dalla “parola” ad arrivare a rivedere le stelle e con le mani libere fare un abbraccio e sussurrarti all’orecchio

    “accarezzami lo sguardo
    sicche’ il corpo
    ne abbia godimento
    accarezzami le parole
    affinché’ le labbra
    non rimangano sole
    accarezzami l’udito
    che dal fruscio delle tue dita
    possa ascoltare
    l’inaudito
    senza smentita.
    Lorenzetti L.

    Mariella Beduschi

    (Lorenzetti L.M).

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