Quando Francesco mi ha contattata per propormi una collaborazione ho accettato con entusiasmo perché credo che la lettura sia un valore imprescindibile soprattutto adesso, in questo momento storico e culturale in cui tablet, telefonini e tv fagocitano con violenza ogni minuto libero bombardandoci di notizie, pubblicità, slogan e magagne varie di cui il nostro paese è ahimè un instancabile produttore.
Leggere significa crescere, confrontarsi, significa affinare la capacità di critica, accedere a punti di vista diversi e a nuovi spunti di riflessione. La lettura è uno strumento fondamentale per l’emancipazione emotiva, è ciò che consente di ampliare e modificare la percezione che abbiamo di noi e del mondo che ci circonda e, proprio per questo motivo, è uno strumento importantissimo soprattutto per chi, come me, lavora con le persone. Per essere un bravo psichiatra, psicologo, infermiere, ma anche insegnante, avvocato o giardiniere, ciò che conta davvero, oltre alle ovvie competenze didattiche, è la capacità di entrare in connessione con l’altro, di capirlo, accettarlo, accoglierlo. E questo i manuali scolastici non lo insegnano. Non lo insegnano i docenti e nemmeno i colleghi.
Allora come si impara davvero a relazionarsi con la sofferenza, con il dolore, il disagio, le tragedie, le malattie? Con i libri, con la finzione narrativa che, come quella cinematografica, rappresenta un simulatore di vita e ci consente di identificarci nei personaggi, di sperimentare l’empatia, di calarci in contesti diversi e di vivere sulle pagine, realtà diverse.
La lettura, oltre a renderci professionisti migliori, ci permette di rintanarci in uno spazio di sospensione, una sorta di bolla spazio-temporale in cui è possibile dimenticare la rata del mutuo, ignorare il collega molesto, la calza smagliata e il Milan che perde sempre (infatti io che, lo confesso tra le lacrime, sono da sempre tifosa milanista, leggo tantissimo perché ho molto da dimenticare).
Da qualche parte, tempo fa, lessi che “la morte della lettura sta mettendo in pericolo l’anima” ed io che sulle parole, sulle emozioni, sulle relazioni c’ho fondato vita e carriera rabbrividisco al solo pensiero perché sono convinta che la lettura sia un arricchimento necessario, una passione da coltivare e condividere, un mezzo importante per progredire sempre.
In questa nuova rubrica parlerò delle mie letture, di recensioni, novità editoriali e autori, condividerò quindi la mia passione auspicando che questo spazio possa diventare una bella occasione di confronto Buone letture a tutti!
0 commenti