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La Madonna di Salvini tra legge e psicoanalisi

2 Giu 19

A cura di Sarantis Thanopulos

Dialogo con Luigi Cameriero
 
Luigi Cameriero: “In una recente intervista uno psicoanalista lacaniano riferisce che Salvini, come Berlusconi, non è analizzabile, e che farebbe fatica a immaginarlo sul suo divano. Secondo lui Salvini “è assolutamente identificato con Zorro, il giustiziere al di là della legge, la sua spregiudicatezza lo porta a impugnare il mitra da una parte e dall’altra a invocare la Madonna”.
Tale riflessione non convince. L’analista che fa del divano un modo di selezione della classe dirigente, diventando “padrone” della relazione analitica cela un analogo empito di predominio sull’altro, anche se in forma più sottile e sofisticata.”
Sarantis Thanopulos: “Anni fa in Argentina, all’epoca della dittatura militare, un ufficiale medico agiva da torturatore, mentre era in analisi nell’ambito della sua formazione psicoanalitica. Il problema non era se lui fosse analizzabile secondo il suo analista, ma se le sue scelte di vita fossero compatibili con l’analisi. Il “fenomeno” Salvini, il suo agire come paradigma di un agire patologico collettivo, è analizzabile, lui come essere umano va rispettato. Solo se riceve una domanda di cura l’analista può valutare se ci sono condizioni per essere utile. Non decidere chi è “salvabile” o meno, ma capire se e come può essere d’aiuto.
“Zorro”, poi, non è il giustiziere al di là della legge: protegge i senza diritti dai potenti senza legge. Penso che combattere Salvini usando i suoi metodi retorici sia controproducente.”


 
Luigi Cameriero: “Il dispotico è pericoloso non perché sia al di là della legge, ma perché potrebbe fare di ogni pulsione una legge. Questo è il dramma dei populismi. Se Salvini sia analizzabile o meno non sposta di un millimetro il problema, e non importa a nessuno. Lui ha occupato uno spazio politico (da sempre esistente) nel modo più consono alle pulsioni che ha intercettato. Invoca la Madonna non per “acchiappare” il voto dei cristiani, ma per il bisogno di condividere il suo mondo pulsionale. Come a dirci che delle sue azioni non è responsabile fino in fondo visto che le sue leggi (e il suo consenso) non si potrebbero realizzare senza l’aiuto divino. Sembra voler riservarsi il diritto ad “impugnare in appello” (nel Regno dei Cieli) il giudizio sulle sue decisioni terrene. Credo che il “fenomeno” Salvini sarà tutto da scoprire a causa di assetti geopolitici ancora da definire. In ogni caso, è giunto il momento di capire che Salvini non lo si avversa politicamente con le chiavi di lettura dell’odio, della paura, e di cose simili. Occorre piuttosto riconoscere che l’Italia è un Paese in declino da almeno una trentina di anni, e disattivare quanto prima quel dispositivo di matrice economica che solleticando l’ancestrale egoismo, sfrutta il piacere del “bambino” a tenere il giocattolo tutto per sé e a non condividerlo con suo fratello.”
Sarantis Thanopulos: “Il legame di Salvini con la Madonna, è rivelatore. Il suo attacco ai migranti è un attacco al legame  erotico esogamico della madre con il padre (il fondamento simbolico di ogni relazione di scambio) che mira alla sua sostituzione con il legame endogamico di lei con i figli. L’orizzonte infausto è un mondo abitato da “bambini egoisti”, in cui domina il diritto del più violento. La legge, fondata sull’amore della madre per il padre reale, può essere oltrepassata per essere più giusta. La Legge, fondata su un Padre ideale che disincarna la vita, prodotto di una neutralizzazione dell’eros femminile, non può essere superata se non nei termini di un eccesso permanente della sua azione restrittiva.
È gravissima la pretesa di affermare il Regno dei Cieli sulla Terra, ma cosa ci aspettiamo se continuiamo a permettere che si lavori di più,  meno creativamente, con meno reddito (l’alternativa è stare a spasso) e la qualità della vita di tutti (poveri e ricchi) faccia pena?

 

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