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L’ITALIA EROTOMANIACA

5 Giu 19

A cura di Annalisa Piergallini

L'Europa trattiene l'oscurantismo di destra: svolta ecologista. Solo alcuni paesi restano indietro, come l'Italia, intrappolata in una bolla culturale, tutto nasce dalla "Milano da bere", in quei bicchieri sono annegate, con le performances del ‘77, le genialità artistiche. È colpa del grande fratello in tivvu' da 18 anni, di un vecchio che prima di morire si vanta che se n'è fatte sei per notte, beh non sono cose e tu mi fai pena che hai vissuto una vita sola, ferma a sogni puberali. È colpa delle cover band, della non musica con cui ci allattano da 40 anni, dei talent, degli squali sotto formalina e i gonfiabili spacciati per arte.
È vero che la cultura e l'arte scorrono vive nell'underground, ma chi ha tempo di scavare, quando lotta per sopravvivere e non riesce a fare la spesa? E gli intellettuali giù a prendere per il culo, così non si va da nessuna parte. Ci vogliono contenuti nuovi, speranze green. Tutto qua.
Hanno scelto lui, il mangiatore di junk food, schifato anche dal Papa, che però ora sembra proprio non lo ascolti più nessuno. E ci troviamo a sognare la DC, confidando nelle brave persone infiltrate in questa destra italiana che prolifera d’ignoranza.(Ad Ascoli Piceno avremo l’onere di votare tra due coalizioni di destra, al ballottaggio).
Anche l’odio si ricambia con l’amore, “ma è per l’ignoranza che non c’è perdono” (Lacan, “La direzione della cura”). In realtà le questioni sono prefreudiane e prelacaniane, cito un’amica che a sua volta cita de Clérambault, per spiegare con l’erotomania il voto salviniano. Insomma non serve Freud, né tantomeno Lacan per spiegare il voto, ma basta la psichiatria classica del delirio erotomaniaco: lui mi ama. Lui che ti ha già rubato 49 milioni, che cambia bandiera a un soffio di vento, che inneggia al lavoro e non va a lavorare (alle riunioni a Bruxelles sull’immigrazione non ha mai partecipato), si fa fotografare con la maglietta con la foglia di maria e poi vuole incarcerare e colpevolizzare i consumatori di droghe leggere, anche i malati terminali… Insomma non c’è alcuna ragione logica per sostenere che lui ti ami. Ma tu scambi la sua incrollabile decisione per amore per te, cittadino, italiano, magari pure meridionale. A Roma un voto su 4 è andato alla Lega, ma non era ‘ladrona’? Non eravamo terroni?
Il delirio è incrollabile ma usare le categorie diagnostiche in politica è scorretto come farlo su un artista o su chiunque, allora ricorro all’immagine che m’è venuta ieri, mentre guidavo e ascoltavo i risultati elettorali: la sindrome del vittimismo della donna maltrattata, menata, umiliata, stalkizzata, che non denuncia, non se ne va, anzi ama. Dell’amore che canta Rimbaud nella sua “stagione all’inferno”, che qui, nel mondo globalizzato del capitalismo spinto gaudente e cretino, dura tutta la vita. L’italiano vota lega per la stessa paura folle che prende la donna vittima di violenza quando osa immaginarsi sola, al di là della struttura, al di là della patologia, una donna sola, che cos’è?
Un buco da inventare, quello che di più prezioso ci regala la vita. Che ogni uomo scopra la donna dentro di sé per non cadere vittima della paura o del delirio, come Schreber che, quando ultracinquantenne fu nominato presidente della Corte d’Appello di Dresda, cominciò a vestirsi da donna e a dire che Dio l’avrebbe presto inseminato e da lui sarebbe nata una nuova umanità. E ancora nessuno parlava di terrapiattismo.

"Madre", dettaglio, acrilico su tela, Giulio Paci 1999

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