Breve lezione sulla Psicosi…
Sono gli studi scientifici ad avere dimostrato la pericolosità del coma insulinico in pz. psicotici e sono sempre gli studi scientifici a dimostrare la pericolosità della deprescrizione ‘selvaggia’ degli antipsicotici e la necessità di dare i neurolettici in modo precoce e continuo, se c’è la diagnosi già dai 12-14 anni, soprattutto di nuova generazione e se LAI II.
La precocità dell’intervento garantisce la prognosi migliore!
Si può sospendere la terapia antipsicotica?
Quando la diagnosi può essere di Bouffè delirante , Psicosi Acuta o Scompenso psicotico in disturbo di personalità, sempre scientificamente sappiamo che se la terapia farmacologica è stata da subito efficace e se lo è stata stabilmente, può essere sospesa in molti casi dopo 3-5 anni.
Ovviamente più è precoce la terapia più è efficace ma così è più difficile sapere se è una patologia acuta o cronica se non appunto all’atto del tentativo di sospensione o nel caso di fallimento della terapia.
I fallimenti sono maggiori con farmaci di prima generazione, tranne clozapina che sarebbe il migliore se non fosse anche il più pericoloso e quindi necessario solo in caso di fallimento di due-tre terapie alternative.
È più frequente il fallimento anche per deprescrizione precoce o per mancato uso di LAI II , questo perché i pazienti sospendono la terapia se è a pillole nel 80% dei casi e si beccano così più TSO.
Questo ed altro è il messaggio scientifico che potete studiare su Pubmed.
L’uso di psicoterapia in caso di psicosi?
… è utile dopo la stabilizzazione con psicofarmaci se ci sono conflitti o nevrosi.
La riabilitazione cos’è?
È soprattutto il recupero precoce delle attività di vita relazionali lavorative o di studio (nella vita quotidiana o nei centri diurni).
È fondamentale ma possibile solo in caso di terapia farmacologica adeguata, precoce e continua.
Cos’è il metodo del dialogo aperto?
Ho seguito tutti i corsi sul cosiddetto metodo finlandese o dialogo aperto… che in parte si sovrappone al riconoscimento dei diritti del sofferente psichico che in Italia abbiamo grazie a Piro e Basaglia.
Purtroppo non c’è neanche uno studio scientifico sulla efficacia rispetto all’uso del dialogo aperto al posto degli psicofarmaci, solo pubblicità col metodo dei novax o degli omeopati.
Per adesso possiamo dire che un dialogo aperto è fondamentale come forma di psicoterapia o riabilitazione ma che resta l’uso precoce e continuo di antipsicotici di nuova generazione soprattutto LAI II a garanzia della migliore prognosi contro la psicosi.
E le famiglie?
La psicosi ha un aspetto epigenetico, più forte in caso di psicosi affettive e le famiglie possono essere costituite da più persone affette, da persone con disturbi di personalità, con altre diagnosi psichiatriche o perfettamente sane, ma non ci sono studi scientifici epidemiologici adeguati nel merito, per cui non sappiamo quante siano perfettamente sane se non quando vediamo che nella pratica sono di sostegno alla relazione medico.paziente.
Il problema più grave con la famiglia accade in caso di espulsione. L’espulsione è più forte in caso di fallimento terapeutico ma questa non è l’unica causa. Non abbiamo studi statistici ma anche il depredare l’eredità di un paziente è causa di espulsione.
Al rovescio è molto problematica anche la famiglia ipercoivolta emotivamente. Questa può aggravare comportamenti dimostrativi o favorire la sospensione del farmaco o evitare la terapia per anni…
Sono sempre utili le valutazioni del nucleo familiare e la psico.educazione di base, adattata al contesto, promuovendo terapia farmacologica e psicoterapia familiare dove più necessario.
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