Tecnicamente l’empatia è sempre una allucinazione basata su meccanismi simili ai neuroni a specchio che diventa la comunicazione di base della psicosi con effetti catastrofici…
Può essere anche descritta come una specie di sesto senso che ci fa superare le barriere del Sé e vivere l’Altro, ma questo obiettivamente serve soprattutto a calcolare le relazioni di causalità e finalità dell’altro a scopi di previsione di una necessità difensiva, aggressiva o di serenità in assenza di conflitto.
È il meccanismo che ci fa antropizzare animali, oggetti, immagini e idee astratte e ad esempio crea l’idea del soprannaturale quando si proietta verso il nulla, tanto come magia, quanto per la religione, che poi sono esattamente lo stesso fenomeno più o meno strutturato socialmente.
L’empatia essendo su base allucinatoria è meno precisa degli altri sensi che invece misurano il reale e solo dopo lo reinterpretano nella corteccia cerebrale.
La mancanza di precisione causa la necessità del passaggio alla verifica attraverso il verbale, che a sua volta include una ulteriore componente non verbale, che affina la capacità di previsione.
Parliamo alle piante, agli animali o con esseri inesistenti soprannaturali (angeli divinità morti) con la stessa facilità con cui parliamo tra esseri umani e questo aumenta la confusione tra reale ed allucinatorio perché siccome sia per esseri astratti, animali e piante sia per gli esseri umani, tecnicamente, è un dialogo con un Altro ricostruito e inventato da noi, il fatto che sia un essere dialogante reale o di nostra invenzione è lo stesso… anzi…
Siccome la verifica della nostra proiezione empatica può essere invalidata, negata, aggredita, da una persona reale, ma non da piante, animali domestici o idee astratte antropizzate, evidentemente preferiamo quelle che possiamo continuare a controllare.
L’altro inventato è quasi sempre rassicurante e automaticamente benevolo verso di noi, tranne in caso di angoscia psicotica, e così i santi e profeti di ogni religione hanno proeittato la propria benevolenza, angoscia, paura, rabbia, odio o amore attraverso idee di un soprannaturale più o meno antropizzato di loro totale invenzione.
Parlare con le voci per lo psicotico e per l’uditore di voci è praticamente lo stesso che parlare con persone reali, ma la vivacità dell’Altro allucinato grazie all’empatia dentro di noi assume una sua realtà autonoma. Molte allucinazioni mistiche furono umanamente riconosciute per questo come voci del soprannaturale dei vari santi di ogni genere in ogni religione invece che come psicosi.
L’Altro allucinato di psicotici e uditori di voci, come le piante o gli animali è perfino più sicuro dell’altro reale, perché è inevitabile ossessivo e autoconfermativo anche quando offende maledice o spinge a comportamenti pericolosi. È più forte perché è dentro di noi, mentre quello con la minuscola è fuori e può essere allontanato, evitato o al più aggredito, quello con la maiuscola dentro di noi è intoccabile, onnipotente, assoluto.
Anche le assurdità radicali vegane animaliste o no.vax, come ogni religione, o le idee rassicuranti in una fede politica o calcistica si basano esattamente sullo stesso meccanismo empatico di proiezione su qualcosa che non può essere verificato perché ovviamente o non esiste o non ha possibilità umane di dialogo. Anche tutti questi Altri sono onnipotenti o ci rendono onnipotenti perché non si confrontano con la realtà.
In pratica l’empatia è soprattutto la dimostrazione scientifica che dio non esiste…
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