Indipendent Resaearch Paper , Stigmamente Arte Media e Psichiatria aps
2020 Madia Ferretti, Luigi Starace
Lo scambio fra biologico/neuronale e informazionale è al centro di un denso dibattito multidisciplinare sviluppatosi a partire dall’ultimo decennio del secolo scorso. Il modello euristico di riferimento è stato prevalentemente ricondotto a dinamiche assimilabili ai processi osmotici, per cui due compartimenti sono connessi e collegati da una interfaccia/superficie estesa di scambio. Alla luce delle recenti indagini sulle TIC (1), riteniamo che nella Infosfera (2) essi diventino ibridabili, ossia che avvenga una neogenesi prodotta dallo scambio di segmenti propri di un sistema con l’altro e che ciberneticamente si vada a creare un ente terzo ibrido che può alimentarsi senza tenere conto dei vincoli/limitazioni dei singoli sistemi biologici o informazionali di origine. Ad esempio i personaggi di videogames, anime ecc che generano avatar non solo in contesti ludici, oppure le sex dolls dotate di sofisticate intelligenze artificiali capaci di simulare conversazioni empatiche.
Riteniamo che gli infoibridi siano una peculiarità saliente della fase di postmodernità in corso, quella convenzionalmente definita come “post pandemica”. La pandemia da COVID 19 con le sue pesanti e del tutto originali ricadute socioesistenziali, psichiche, sanitarie, economiche e culturali, sviluppatesi nell’occidente neoliberalista, ha fornito le coordinate spaziotemporali per battezzare ufficialmente l’ingresso in quella fase di sintesi che abbiamo definito “Synthaesthetica (3)” , oggetto di questo studio.
"The global infosphere or how information is becoming our ecosystem During the last decade or so, we have become accustomed to conceptualising our life online as a mixture between an evolutionary adaptation of human agents to a digital environment, and a form of post-modern, neo-colonization of the latter by the former. This is probably a mistake. ICTs are as much re-ontologising our world as they are creating new realities. The threshold between here (analogue, carbon-based, off-line) and there (digital, silicon-based, online) is fast becoming blurred, but this is as much to the advantage of the latter as it is of the former. Adapting Horace’s famous phrase, “captive cyberspace is conquering its victor”. The digital is spilling over into the analogue and merging with it.[…].Basically, the increasing digital re-ontologization of artefacts and of whole (social) environments suggests that soon it will be difficult to understand what life was like in predigital times (to someone who was born in 2000 the world will always have been wireless, for example) and, in the near future, the very distinction between online and offline will become blurred and then disappear. To put it dramatically, the infosphere is progressively absorbing any other space. (http://www.philosophyofinformation.net/publications/pdf/alitfioiool.pdf )"
Gli ibridi si avvalgono di multiformi capacità di adattamento, sfruttando alternativamente i punti di forza del biologico o della virtualità. Semplificando, possono individuarsi panels ampi e fertili di coltura e sviluppo con una modalità di crescita ed evoluzione “spinta” o accelerata anche in modo esponenziale. L’appartenenza ad un gruppo, l’identificazione proiettiva agente sia sulla psicologia del sé, sia sui processi cognitivi degli ospiti biologici degli infoibridi, risulta tanto innovativa quanto in continuità con contesti, strutture mitiche e sistemi di pensiero già esistenti, senza per questo generare contraddizione, come già ormai dimostrato dalle riflessioni multiple, eterogenee e ad ampio spettro sulla postmodernità e sull’antropocene.
Ultimi studi hanno evidenziato (4) quanto le narrazioni complesse, in particolare quelle delle serie TV siano state efficaci nelle strategie di coping durante il primo anno di pandemia, a dimostrazione delle potenzialità degli infoibridi a seguire modelli di sviluppo, accrescimento e riproduzione del sé nuovi e/o in parte derivanti dai sistemi originari.
Quanto ipotizziamo è che gli infoibridi siano sincretici e fluidi e che non sempre necessitino del trofismo fornito dal flusso del mainstream mediatico; essi potrebbero anche sviluppare una modalità di autonomia da esso attraverso un meccanismo di switch, integrandosi cosi nella realtà psichica conscia o inconsapevole degli ospiti biologici e sopravvivendo senza un contatto costante con la mediasfera e le TIC.
In passato il Pensiero Occidentale ha elaborato diverse intuizioni sui vari stati di protoinformazione connesse allo psichismo non cognitivo, come ad esempio le concezioni che riguardano l’inconscio collettivo, la griglia della conoscenza proposta da W.R.Bion (5) oppure gli studi sulla rimodulazione dei processi percettivi e cognitivi indotto dalla teorizzazione della mediasfera (6)di M. McLuhan.
Partendo da quanto affermato dall’antropologo e sociologo Bastide, profondo studioso di fenomeni di creolizzazione, per cui “…A questa rivoluzione […] deve corrispondere una evoluzione parallela della mitologia…”(7) il nostro lavoro di ricerca consiste nell’analizzare, all’interno del fenomeno del culto delle serie tv, le modalità narrative e semantiche, i meme, le cult icons potenzialmente o probabilmente mitopoietiche degli infoibridi. In quanto coordinate di senso, infatti, i miti costituiscono veri e propri vettori nella costruzione della rappresentazione del sé e network valoriali di riferimento, di norma essenziali nella comprensione delle fasi di transizione.
Lo studio adotta una metodologia di indagine complessa che unisce all’osservazione sul campo, condotta attraverso la virtual ethnography (8) all’interno di piattaforme tematiche come Stage 32 (9), la visual art e l’uso di un questionario semi strutturato somministrato online in forma anonima SerieQuest#1 (https://forms.gle/taDvr96omUC3nvQn7).
I dati raccolti saranno sottoposti ad una mixed methods analysis e confrontati con le caratteristiche peculiari dei miti a bassa intensità, proposti recentemente da Ortoleva (10), al fine di verificare se le metamorfosi realizzino un concreto cambiamento tanto a livello semiotico quanto a livello semantico.
NOTE
1 Tecnologie della Informazione e della Comunicazione
2 Con il termine Infosfera si intende "Lo spazio semantico costituito dalla totalità dei documenti, degli agenti e delle loro operazioni" (L. Floridi. Infosfera, in Internet & New Net Economy, V. di Bari, Il Sole 25-Ore Libri, 2002). Nella definizione l’Autore con il lemma “documenti” intende qualsiasi tipo di dato, informazione e conoscenza, codificata e attuata in qualsiasi formato semiotico, con "agenti" qualsiasi sistema in grado di interagire con un documento indipendente (ad esempio una persona, un'organizzazione o un robot software sul web, un bot per chat sofisticato), con "operazioni" qualsiasi tipo di azione, interazione e trasformazione che può essere eseguita da un agente e che può essere presentata in un documento.
3 Il termine pone l’accento sulle caratteristiche emergenti della contemporaneità: la sintesi, intesa sia come ibridazione dei contesti che come riduzione all'essenziale dei concetti; l’estetica, intesa come ipertrofia della modalità percettiva all’interno dei processi comunicativi e relazionali.
4 Is Watching TV Series an Adaptive Coping Strategy During the COVID-19 Pandemic? Insights From an Italian Community Sample, Frontiers in Psychiatry, 2021 (Valentina Boursier, Alessandro Musetti , Francesca Gioia , Maèva Flayelle , Joël Billieux and Adriano Schimment) ; Supernatural Creatures, Accidents, and War: Young Children’s Television-related Fears and Coping Strategies.(Kristiina Kruuse, Veronika Kalmus)
5 Ripreso da Meltzer, Mattle Blanco, Imbasciati, Neri et alt. Vedasi anche Il Modello della Mente Secondo Bion: Note su funzione alfa, Inversione della Funzione Alfa e Griglia Negativa. In Letture Bioniane. Roma: Borla. Neri C. (2020).
6 Il concetto di médiasphère introdotto da Régis Debray descrive in generale l’ambiente dei media che caratterizza un’epoca.
7 Il Sacro Selvaggio ed. it. (Le sacré sauvage et autres essais, Payot, Paris, 1975) Edizioni Jaca Book, Milano, p. 82 R. Bastide (1979).
8 Disciplina facente parte dei Media Studies e dei Cyberculture Studies inaugurata da Christine Heine per analizzare la Net life e consistente in un'etnografia connettiva e multisituata con un focus di osservazione che include ambienti differenti ma accomunati dal medesimo topic di discussione.
9 Social network americano e un sito di formazione per professionisti creativi che lavorano nel cinema, televisione e teatro.
10 Miti a bassa intensità, 2019
Buongiorno a tutti. Ritengo
Buongiorno a tutti. Ritengo seriamente e sentitamente questo articolo e questo filone di ricerca fra i più innovativi e più avanguardisti usciti nell’ultimo periodo. Esso affronta temi e realtà molto cogenti in riferimento all’avvento delle nuove virtualità da circa 10-20 anni a questa parte evidenziando la formazione di coni d’ombra o luoghi dallo statuto epistemologico incerto formatori a loro volta di nuove e variopinte ibridazioni. Da qui l’estrema difficoltà delle realtà politiche e religiose fortemente identitarie (come quelle conservatrici) e il florilegio della rivoluzione culturale artistica in atto. Che dire di più dunque? Ad maiora allora… E felice navigazione mitopoieticamente “ibrida” a tutti!