Riportiamo il commento di Stop OPG alla approvazione della legge per il superamento degli OPG
Approvata finalmente una buona legge per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari
Dopo il voto del Senato anche alla Camera dei Deputati è stato dato il via libera alla conversione in legge, con modifiche, del D.L. 52/2014 sul superamento degli OPG.
Ribadiamo la nostra soddisfazione per una legge che, pur non risolvendo tutte le criticità (in primo luogo la modifica del codice penale per abolire definitivamente l’istituto della misura di sicurezza in OPG), ha certamente migliorato l’attuale normativa.
La nuova legge stabilisce che di norma si adottano misure alternative all’internamento in Opg e che non si attribuisce la pericolosità sociale perché la persona è emarginata o lasciata senza cure. E ancora, pone limiti precisi alle proroghe della misura di sicurezza (all’origine dei troppi “ergastoli bianchi”). Infine, obbliga le regioni a presentare entro 45 giorni i progetti terapeutico riabilitativi individuali per consentire le dimissioni degli internati con la presa in carico da parte dei servizi socio sanitari. Ora si possono – e si devono – fermare i progetti sulle REMS (i mini Opg regionali), per renderle quantomeno residuali.
La legge va applicata bene, per scongiurare ulteriori proroghe e per restare fuori da logiche manicomiali e difensive. Si deve mettendo al centro la persona, con la "presa in carico globale" da parte dei servizi pubblici competenti, con una leale collaborazione e integrazione tra i diversi servizi (Dipartimenti di Salute Mentale, Dipendenze, Sociali ecc.), e attivando relazioni con la Magistratura, per offrire Progetti Terapeutico Riabilitativi Individuali appropriati. Perciò il "fronte della mobilitazione" si sposta nelle regioni e nei territori e riguarda il diritto alla salute mentale di tutte e di tutti.
stopOPG intende collaborare e contribuire alla applicazione della legge, in particolare con l’organismo di monitoraggio e coordinamento per il superamento degli OPG che deve essere costituito presso il Ministero della Salute.
Così il faticoso processo del superamento degli OPG può rientrare nei binari della legge 180, che chiudendo i manicomi restituì dignità, diritti e speranze a tante persone. E ha reso migliore l’Italia.
p. il Comitato nazionale stopOPG
Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice
Non condivido che sia una
Non condivido che sia una buona legge. Non si basa su basi scientifiche ma ideologiche e non tiene conto delle regioni in difficoltà perché in piano di rientro. Queste regioni infatti, come l’Abruzzo, non sono in grado di garantire i LEA e quindi non garantiranno neanche quanto prescritto dalla legge in oggetto.
I progetti terapeutici riabilitativi individuali, non sono la panacea. Spesso falliscono o non sono appropriati perché i pazienti ex OPG hanno malattie complesse per le quali non esistono opzioni curative adeguate o di provata efficacia.
Che la legge vada applicata bene sono d’accordo, ma chi la deve applicare, ovvero il decisore politico o gestionale deve essere all’altezza altrimenti si concretizzerà un danno per utenti, le loro famiglie e i servizi che stentano ad mantenersi. Forse non tutti sono a conoscenza che in Abruzzo molti centri di salute mentale, non dispongono di centro diurno ed hanno solo due medici come dotazione organica prevista dagli atti aziendali.
Dove pensiamo di andare senza un minimo di risorse?