Delle RS parleremo ampiamente più avanti, essendo l'oggetto del nostro specifico interesse. Qui vogliamo ricordare soltanto le scale personalizzate, quelle cioè "costruite" specificamente per il soggetto. Due sono, in sostanza, le RS di questo tipo, quelle che fanno riferimento alle modalità con cui il soggetto esperisce determinate esperienze o sensazioni e quelle mirate su specifici problemi.

Le prime, una volta identificata l'area da valutare, richiedono che il soggetto stesso definisca, su di una scala graduata (meglio se abbastanza ampia, 7-10 punti) i limiti estremi di gravità (nessun problema – massima gravità) e gli intervalli (il più possibile uguali) su cui distribuire i livelli intermedi di gravità. Quindi dovrà descrivere accuratamente le sensazioni, le esperienze, i sentimenti, eccetera, che associa a ciascun punto.

Per esempio, se il sintomo esplorato è l'ansia, il soggetto potrà descrivere il livello più basso come "assenza di percezione di sensazioni o sentimenti collegabili all'ansia, o percezioni che non eccedono quelle legate ai normali eventi della vita quotidiana senza particolari aspettative pessimistiche", quello più grave come "stato d'ansia continuo e intenso, non motivato da alcun evento o aspettativa, accompagnato da marcata componente somatica, irrequietezza e agitazione, non alleviabile da alcuna rassicurazione e tale da provocare estrema sofferenza e da impedire qualsiasi attività lavorativa o sociale" e quello intermedio come "stato di allarme pressoché continuo, che stimoli anche banali precipitano in ansia vera e propria, spiacevole anche per le manifestazioni somatiche che comporta, ma comunque non particolarmente intensa e/o di lunga durata, in cui le attività socio-lavorative sono possibili anche se richiedono un certo sforzo".

Le scale mirate a specifici problemi sono basate, invece, sulla descrizione che il soggetto fa del suo problema (o dei suoi problemi); questo deve essere definito accuratamente e dettagliatamente all'inizio e quindi, periodicamente, il soggetto è invitato ad esprimere un giudizio di miglioramento (o di peggioramento) rispetto alla situazione di partenza.

Questi due tipi di scale sono molto utili per la valutazione del singolo soggetto, ma non offrono alcuna possibilità di confronto con altri soggetti o con casistiche più ampie.

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CAPITOLO 29 - Gli effetti indesiderati dei trattamenti psicofarmacologici