“… non porta all’emenda del soggetto,
né lo purifica agli occhi della collettività”
Cesare Beccaria
Stando alle cronache, purtroppo, le vicende dei ragazzi del Cesare Beccaria non cessano di essere d’attualità! Nessuno li ascolta, nessuno si occupa di loro, nessuno ci parla come notato ripetutamente dall’Associazione Antigone. 15 giugno 2024 Regione Lombardia Rintracciato dai Cc uno dei due minori evasi ieri dal Beccaria – ROMA Notizie www.ansa.it › – «Rintracciato dai Cc uno dei due minori evasi ieri dal Beccaria. ‘’Uilpa ancora in corso le ricerche dell’altro fuggiasco’’». Segno evidente che nessuno si occupa di loro. C’è troppo da fare per minacciare la terza guerra mondiale coi “G7” riuniti a Borgo Egnazia, in quel di Brindisi con padrona di casa la nostra premier e a Capri col ministro degli esteri che presiede il partito di un defunto.
Qualche settimana fa, fra i tanti fuochi pirotecnici del ministro Carlo Nordio e tutte le riforme della Giustizia tentate nel ventennio berlusconiano, una notizia aveva attirato la mia attenzione nella festività del Natale 2023. I media nazionali avevano denunciato con una certa preoccupazione l’evasione dal Cesare Beccaria, il celebre carcere minorile di Milano, di sette giovani detenuti. Benché il livello di allarme fosse molto elevato, come per criminali incalliti, si limitava alla polizia penitenziaria minorile ed erano esclusi i servizi segreti e quelli del 51bis, comunque le forze dell’ordine erano state sguinzagliate in tutta Italia, alla loro ricerca. L’enfasi che si dava all’annuncio mi sembrava esagerata e comunque stonata, anzi, decisamente metonimica. Si cercavano dei galeotti fuggitivi evasi da uno dei carceri minorili di Milano che, oltre ad aver eluso la sorveglianza dei solerti carcerieri, per di più, avevano messo a repentaglio l’incolumità dei secondini. Non era certo una pattuglia imbottita di Al Capone e di Matteo Messina Denaro, quella dei ragazzi scappati dall’Istituto milanese. Dando una fugace occhiate sulle agenzie battute sulla notizia, sorgeva qualche sospetto come quelli che ti fanno venire in mente i soliti vecchi proverbi cinesi: «Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito».
Il Mattino. Milano, sette evasi dal carcere minorile Beccaria: due ripresi e un …
(www.ilmattino.it › Primo Piano › Cronaca 25 dic 2022) · Sette detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano, forse approfittando di lavori in corso da tempo nel penitenziario o dei ranghi ridotti della polizia nel giorno di Natale, sono evasi ieri attorno alle 16,30, sembrerebbe attraverso un varco nel muro. Due sono stati riportati quasi subito nel penitenziario, un terzo è tornato da solo questa mattina, convinto dai genitori a non aggravare ulteriormente la sua posizione.
Il Messaggero. Milano, sette evasi dal carcere minorile Beccaria … – Il Messaggero
(www.ilmessaggero.it › Italia 25 dic 2022 · Sette detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano, forse approfittando di lavori in corso …
Tg24sky. Evasione dal Beccaria, si costituisce un ragazzo: 4 ancora in fuga (www.tg24.sky.it › milano › 2022/12/26 › evasione-beccaria-carcere 26 dic 2022) · Sono quattro gli agenti di polizia penitenziaria portati in ospedale dopo essere rimasti intossicati ieri sera dal fumo causato dalle fiamme … proviamo a leggere di più e … dai dettagli, s’intuisce che qualcosa si gonfia e si affloscia. «Sono quattro gli agenti di polizia penitenziaria portati in ospedale dopo essere rimasti intossicati […] dal fumo causato dalle fiamme appiccate nelle celle da alcuni detenuti dell’istituto minorile Beccaria di Milano, dopo che sette reclusi sono fuggiti dall’istituto, due sono già stati presi e un terzo ha fatto rientro in carcere convinto dai genitori, mentre prosegue la ricerca degli altri quattro. Gli agenti portati all’ospedale San Carlo per intossicazione hanno 25, 26, 27 e 34 anni, nessuno è in condizioni gravi. Il 118 ha mandato sul posto cinque ambulanze e altri due mezzi. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari e il responsabile per i Minori del Dap, Giuseppe Cacciapuoti, sono giunti oggi in visita al Beccaria. Contrariamente a quanto affermato dallo stesso ministro, invece, non è prevista una visita del ministro della Infrastrutture, Matteo Salvini, nelle prossime ore»
Non era ben chiaro quale fosse il “ministro” competente, se non quello presentemente in carica nel Governo Meloni, residente a Roma, in Via Arenula, che risponde al nome di Carlo Nordio. Non si capisce neppure a quale titolo dovesse intervenire Matteo Salvini, semmai, ove ci fossero stati problemi di ordine pubblico, avrebbe trovato più utile impiego l’invio degli duttili uffici del duttile ministro dell’interno Matteo Piantedosi, per non disturbare quello della Difesa Guido Crosetto. È chiara l’ossessione per la “sicurezza”, intesa come regime di polizia e controllo di tutti i sospettabili (all’atteggiamento e alla foggia degl’indumenti), messo in piedi dal cerchio magico della Meloni, sorella compresa, mentre nessuno controlla gli assalti porta a porta (telefono-campanello-PC) di migliaia di venditori che ti tormentano per conto di grandi società nazionali che vendono luce, gas e acqua. Alla fine trovi nella cassetta delle lettere, bollette automaticamente aumentate di migliaia di volte e quando vai a mettere benzina alla pompa, la paghi anche più di 2 euro al litro! Ma il “Ministero della Giustizia” è una struttura mastodontica e le sezioni che si occupano specificatamente dell’amministrazione della giustizia pei minorenni è una “istituzione” – nel senso basagliano – molto delicata, degna di una particolare attenzione che gli viene dedicata, meritoriamente, da “Antigone”, l’Associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale” fondata da Mauro Palma, nel 1991. L’eterna piaga dei 17 IPM (Istituti Penali per Minorenni) esistenti in Italia, è il sovraffollamento delle strutture, per cui non sempre viene garantito il fondamento della loro natura, ossia garantire innanzitutto «i diritti soggettivi a un’armonica crescita psico-fisica, allo studio, alla salute, con particolare riguardo alla non interruzione dei processi educativi in atto e al mantenimento dei legami con le figure significative».
Qualcuno, poi, finalmente ha parlato, ha denunciato, e pian piano è venuto alla luce un lurido verminaio di torture, botte, sevizie e soprusi che durava da molto tempo, almeno due anni! Qualche agenzia per rammentare. Violenze e torture sui detenuti nel carcere Beccaria di Milano (www.ilgiorno.it › Milano › Cronaca 22 apr 2024) · Violenze e torture sui detenuti nel carcere Beccaria di Milano: arrestati 13 agenti della polizia penitenziaria, altri 8 sospesi. L’indagine è partita dagli accertamenti sulle omissioni e i depistaggi delle guardie carcerarie dopo un episodio di sevizie commesso da tre detenuti ai danni di un 17enne.
Milano. Torture e violenze nel carcere minorile Beccaria di Milano. I reati ipotizzati sono tortura, lesioni, maltrattamenti, falso, tentativo di violenza sessuale. Sistema consolidato di violenze (www.lastampa.it › cronaca › _22 apr 2024 · Le accuse contestate nell’ordinanza del gip Stefania Donadeo sono quelle di maltrattamenti in danno di minori, anche mediante omissione, aggravati dalla minorata difesa e dall’abuso di potere. Ma non era finita lì! Tutti sanno che la gangrena richiede l’amputazione, ma evidentemente non è stato fatto nulla per via delle eterne elezioni italiane e il continuo taroccamento del sistema televisivo trasformato in megafono dell’attuale governo. Silenti comunque il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità (DGMG), nello specifico e il Ministero più in generale, troppo indaffarato a spartire quelli che indagano da quelli che giudicano, come aspirava l’augusto defunto di nome B., che ancora ci occhieggia da bandiere e simboli elettorali. Titolava beffardamente il Fatto Quotidiano del 28 maggio 2024 «Alle urne col morto: “Votate Berlusconi”»
Ieri pomeriggio, mentre la maggioranza era concentrata sulla “Riforma della Giustizia” e il cosiddetto “Premierato antiribaltone”, nel lontano e negletto carcere minorile milanese sempre affollato e silenziato, scoppiava di nuovo il finimondo, tanto da chiamare la “Celere” (come dicevamo io e miei compagni all’università) forse per una ricerca di droga con cani poliziotto da fiuto. In ogni caso i ragazzi di oggi non li ascolta nessuno, al massimo se protestano li fanno picchiare col manganello dai poliziotti in tenuta antisommossa. Poi i benpensanti si lamentano se ne nascono pochi e quei pochi scappano all’estero appena possono. Ecco Repubblica: Nuova rivolta al carcere minorile Beccaria (Milano www.repubblica.it › cronaca › 2024/05/29 › news › rivolta_carcere_becc…) · Una cinquantina di detenuti ha deciso di non rientrare dall’ora d’aria, da lì sono partiti i disordini. Nuova rivolta al … Beccaria … detenuti asserragliati per alcune ore. Distrutte le porte di quasi tutte le celle – di Rosario Di Raimondo – da lì … i disordini …. che si incrociano con l’inchiesta sulle torture degli agenti … Di cui s’è persa notizia per l’incombere delle “europee”, aggiungerebbe chi scrive.
Dunque, da un lato si lasciano andare al loro destino minori difficili, anziché assisterli con personale specializzato, ma si risponde brutalmente con un indecoroso “a brigante, brigante e mezzo” anche se il primo a ricordarlo fu un sanguigno savonese di Stella di nome Pertini. Dall’altro il governo della maggioranza di meno della metà dei cittadini, ossia eletto col 43,79% di tre destre diverse ma unite, che ha sconfitto il 56,21% di disertori delle urne, ha deciso di bruciare le tappe nell’assalto allo Stato con la divisione delle carriere dei giudici in magistratura inquirente e giudicante, col raddoppio di entrambe le gerarchie, per togliere la sedia sotto al presidente Mattarella, il cosiddetto premierato, “la madre di tutte le riforme”, secondo l’attuale premier Giorgia Meloni e la cosiddetta “autonomia differenziata” per separare i tre colori della bandiera italiana.
C’è da pensare che il marchese di Gualdrasco e di Villareggio, dopo essersi a lungo rivoltato nella tomba, se potesse, sicuramente ordinerebbe di cancellare il suo nome da quel carcere minorile fuori controllo!
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