“La Giornata del 22 Novembre è nata con lo scopo di fare incontrare i sopravvissuti e insieme onorare e ricordare i propri cari e costruire una comunità che sia fonte e motivo di speranza.
Quest’anno in Italia, una rete di Associazioni ed operatori nel campo della prevenzione del suicidio e dell’assistenza ai sopravvissuti, ha deciso di organizzare insieme questa giornata su tutto il territorio Nazionale in modo tale da dare una voce comune al disagio e allo stigma.
Lo stigma, in particolare, è uno dei problemi più grandi legati a questo atto estremo; è una sorta di marchio peggiorativo che rende ancora più difficile – per persone che sono state toccate da questa tragedia – riuscire a parlarne e a trovare il coraggio di chiedere aiuto e in definitiva di ricominciare a vivere.
Un evento suicidario può rimanere un argomento Tabù e vissuto in silenzio, è un fardello spesso ceduto “in eredità” ai membri più giovani della famiglia. La ferita della perdita può non venire mai risolta interamente ma essere vissuta come irrimediabile, rappresentando un netto decadimento nella qualità di un’intera vita.
La “Giornata Mondiale dei Sopravvissuti al suicidio” si propone come occasione di condivisione e di ritrovo per quanti sono stati colpiti da questa tragedia. L’obiettivo è di mettere a disposizione dei partecipanti uno spazio all’interno del quale poter apertamente parlare del dolore legato alla perdita in un’atmosfera di ascolto reciproco e in piena accettazione. L’auspicio è che il confronto tra persone che vivono lo stesso dramma e sperimentano gli stessi vissuti di angoscia, dolore e senso di colpa, possa rappresentare a un tempo un’ispirazione e un incoraggiamento a creare nuovi percorsi “di guarigione” o a ripercorrere sentieri ormai abbandonati.
Con la commemorazione di questa giornata ci si prefigge sia di aumentare la consapevolezza dell’importanza e della disponibilità dei servizi di supporto al lutto, sia di cercare di dar voce e spazio a chi continua a vivere in solitudine la propria vita. Sopravvivendo ad un dolore così profondo.
Nel ringraziare tutte le Istituzioni che con grande sensibilità e generosità hanno supportato questa iniziativa e la Rete progettuale Alive Italia, l’A.F.I.Pre.S. auspica che si possa implementare una rete nazionale di supporto al lutto, un forum nazionale per la discussione ed eventualmente la formazione di coloro che intendano fornire il loro aiuto ad altri in modo tecnicamente avanzato" (Presentazione a cura di A.F.I.Pre.S. Marco Saura e Alive Italia).
Quest’anno in Italia, una rete di Associazioni ed operatori nel campo della prevenzione del suicidio e dell’assistenza ai sopravvissuti, ha deciso di organizzare insieme questa giornata su tutto il territorio Nazionale in modo tale da dare una voce comune al disagio e allo stigma.
Lo stigma, in particolare, è uno dei problemi più grandi legati a questo atto estremo; è una sorta di marchio peggiorativo che rende ancora più difficile – per persone che sono state toccate da questa tragedia – riuscire a parlarne e a trovare il coraggio di chiedere aiuto e in definitiva di ricominciare a vivere.
Un evento suicidario può rimanere un argomento Tabù e vissuto in silenzio, è un fardello spesso ceduto “in eredità” ai membri più giovani della famiglia. La ferita della perdita può non venire mai risolta interamente ma essere vissuta come irrimediabile, rappresentando un netto decadimento nella qualità di un’intera vita.
La “Giornata Mondiale dei Sopravvissuti al suicidio” si propone come occasione di condivisione e di ritrovo per quanti sono stati colpiti da questa tragedia. L’obiettivo è di mettere a disposizione dei partecipanti uno spazio all’interno del quale poter apertamente parlare del dolore legato alla perdita in un’atmosfera di ascolto reciproco e in piena accettazione. L’auspicio è che il confronto tra persone che vivono lo stesso dramma e sperimentano gli stessi vissuti di angoscia, dolore e senso di colpa, possa rappresentare a un tempo un’ispirazione e un incoraggiamento a creare nuovi percorsi “di guarigione” o a ripercorrere sentieri ormai abbandonati.
Con la commemorazione di questa giornata ci si prefigge sia di aumentare la consapevolezza dell’importanza e della disponibilità dei servizi di supporto al lutto, sia di cercare di dar voce e spazio a chi continua a vivere in solitudine la propria vita. Sopravvivendo ad un dolore così profondo.
Nel ringraziare tutte le Istituzioni che con grande sensibilità e generosità hanno supportato questa iniziativa e la Rete progettuale Alive Italia, l’A.F.I.Pre.S. auspica che si possa implementare una rete nazionale di supporto al lutto, un forum nazionale per la discussione ed eventualmente la formazione di coloro che intendano fornire il loro aiuto ad altri in modo tecnicamente avanzato" (Presentazione a cura di A.F.I.Pre.S. Marco Saura e Alive Italia).
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