Quando fu presentato a Cannes, La grande abbuffata (1973) di Marco Ferreri fu sommerso spietatamente di fischi. A tutta prima, i motivi di tale attacco potrebbero sembrare ovvi e giustificati: quello di Ferreri è un film che, anziché perseguire un...
Gli articoli:
Una disperata transcendentalità, su “Leggere Freud” di Sergio Benvenuto
“…il testo si tronca, e quiete continuano a marcire le risposte.[i]” Con queste parole di Enzensberger, nel 1984, Sergio Benvenuto chiude il suo La strategia freudiana. È un fatto non insolito che un intervento di Benvenuto, più che...
Il tempo è fuori dai cardini, l’inconscio è fuori dal tempo. A proposito di“Tardività. Freud dopo Lacan” di Alessandra Campo
In apertura del suo Time Driven[i], Adrian Johnston propone di riformulare la tragedia di Edipo in una maniera “oltraggiosamente” psicoanalitica, ovvero non semplicemente facendo fede al classico enunciato secondo cui l’eroe sofocleo realizzi...
Lascia ch’io pianga, ovvero: l’irriducibile sfuggevolezza del masochismo
C’è sempre stata (ed evidentemente questo stato di cose vige tuttora) un’aura di fraintendimento, se non addirittura di incomprensibilità attorno al masochismo. Nella Premessa a Il freddo e il crudele, Deleuze denuncia il destino doppiamente...
RECENSIONE “L’amore che cura” La para-ontologia dell’informe
A dispetto dell’apparente mansuetudine del titolo, L’amore che cura di Giovanni Stanghellini (Feltrinelli, 2018, 215pp.) è una trappola per i filosofi accademici ed un osso in gola per i clinici, e credo di poter dire che sia proprio per questo...