Ho visto SanPa su Netflix
Un bel documentario capace di descrivere una realtà complessa senza pregiudizi o schieramenti ideologici. Hanno parlato alcuni dei protagonisti e ne é derivata una descrizione a mio avviso sufficientemente verosimile.
Qualche giorno prima avevo visto l’isola delle Rose, bel film su un’esperienza breve ma intensa. San Patrignano e l’isola delle Rose : due utopie e due stati indipendenti con scopi e prospettive sociali e storiche decisamente diverse ovviamente. Da questo voglio partire per descrivere brevemente le emozioni e le riflessioni che Sanpa ha suscitato in me .
Intensa partecipazione per un compito oltremodo difficile in un momento storico particolarmente turbolento: allora lavoravo in un servizio di salute mentale pubblico e mi si chiedeva di compilare le famose ricette “gialle” per i programmi di disassuefazione o riduzione del danno nei tossicodipendenti da eroina usando metadone o morfina.
Non ero allineato su questa posizione molto spesso sbagliavo le ricette per cui non ero molto appetito dagli utenti.
Mi sono poi dedicato alla costruzione di un sistema (rete) di strutture comunitarie denominata Redancia , per pazienti psichiatrici gravi; non mi sono occupato di tossicodipendenze se non per le comorbilità .
Ho evitato di fare grandi strutture dimensionandole piuttosto su criteri di grandi famiglie o forse meglio di piccoli gruppi ( al massimo nuclei da 20 posti).
Questo perchè avevo, seppur in fase finale, lavorato nell’ospedale di Cogoleto dove soggiornavano ancora quasi un migliaio di persone e mi ero reso conto dell’impossibilità di governare e rendere terapeutica un intervento dedicato folla di persone eterogenee e come questo tentativo si poteva rivolgere facilmente contro il suo leader distruggendolo in quanto la forza dell’istituzione é evidentemente nociva e contraria alla terapia trasformativa di persone che necessitano di veri rapporti indirizzati in prospettiva psicoterapica.
Il Muccioli descritto é sicuramente una persona eccezionale dotata di una grande capacità di leadership che ha visto crescere la sua creatura che ha amato intensamente fino a confondersi con essa perdendo il senso del limite e inebriandosi con una fame di fama che lo ha non solo logorato ,ma anche distrutto ( carnefice e vittima).
L’amore che teorizzava come salvifico dei ragazzi che a lui si univano (sottolineo il termine che esplicita un metodo) si é tramutato in rabbia se non odio come appare evidente dal bel documentario .
Che dire; per sapere se sono più i benefici che i danni di un’esperienza unica per metodi e dimensioni bisognerebbe avere dati e studiare il follow-up con rigorosi metodi statistici, ma penso che manchi questa possibilità e forse non interessa a nessuno perchè non fa notizia e allora dobbiamo rassegnarci alle discussioni da bar sport che caratterizzano la nostra società con i rischi connessi a culture povere che sfruttano la passione senza un adeguato pensiero per fini propri più o meno coscientemente : la vicenda americana di Trump dovrebbe farci riflettere.
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