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Come è finita la storia dello Psicologo Direttore di UOC Psichiatria

28 Mag 22

Di agostino.manzi

Come è finita la storia dello Psicologo Direttore di UOC Psichiatria ovvero il ricorso vinto al TAR di Latina dall’Ordine degli Psicologi di cui avevamo parlato qui:

http://www.psychiatryonline.it/node/9102 ?

La storia si può dividere in due filoni:

1. le mie iniziative (da cui eravamo partiti), poi diventate di un gruppo,

2. la vicenda processuale

  1. Dopo le iniziative personali descritte, indirizzate a sensibilizzare OMCEO di Roma, a fine marzo ho attivato, raccogliendo varie disponibilità soprattutto con l’aiuto di un giovane collega, una chat su whatsapp per dare peso a nuove azioni, che vi riassumo:

    1. Sensibilizzazione del gruppo, composto da circa 180 persone, sulla questione e su altre tematiche affini;

    2. Inizio stesura di un documento con firme (documento da noi denominato “lettera gruppo 18 aprile”) da presentare di persona – con una piccola rappresentanza – alla riunione del 18 aprile 2021 dell’OMCEO di Roma (riunione per la votazione annuale del bilancio)

    3. Mia partecipazione on line, come invitato per la questione, alla prima data di incontro della Commissione Psichiatria e Salute Mentale di Omceo di Roma, in data 16.04.2021: qui venivo a conoscenza di una azione della SIP sulla questione presso FNOMCEO e presentavo la iniziativa del gruppo

    4. Presentazione del documento “lettera gruppo 18 aprile” alla riunione OMCEO di Roma, con breve spiegazione a voce della vicenda a tutta l’assemblea e messa a verbale del documento

    5. Il 22 aprile, grazie all’interessamento del sindacato ANAAO a cui mi ero iscritto proprio per trovare sostegno – ma chiarendo che la mia presenza in quella occasione era di rappresentanza del “gruppo 18 aprile” – ho partecipato insieme ad altri colleghi della Toscana e del Lazio – (tra cui il dr Cristofari, presidente di OMCEO di Frosinone che per primo aveva segnalato a FMOMCEO la situazione) a un incontro on line con la dirigenza al completo di FMOMCEO in cui si chiariva la gravità di quanto accaduto e del disinteressamento del nostro Ordine professionale

    6. Il 4 maggio OMCEO di Roma mi invia via pec – per conoscenza – una lettera che il presidente Magi invia a FMOMCEO sensibilizzandola sul problema: è esplicitamente citata la nostra “lettera gruppo 18 aprile” con le argomentazioni da noi elaborate. Quindi un ribaltamento totale di atteggiamento e di interesse rispetto alle mie iniziali comunicazioni “in solitaria” di cui ho parlato nella prima parte.

  2. A questo punto la vicenda passa sul piano “processuale”.

La ASL di Frosinone avvia un ricorso al Consiglio di Stato, affiancata, ad adiuvandum, dal OMCEO Frosinone (dr Cristofari), dalla SIP e dal sindacato CIMO.

Noi rimaniamo attivi, soprattutto sostenendo moralmente il dr Cristofari che riteniamo, pur da esterno alla vicenda (è primario del DEA dell’Ospedale di Frosinone e non psichiatra), la persona che meglio ha colto la questione e la ha fatta sua.

Uno degli avvocati in gioco ci contatta più volte perché, avendo letto il nostro documento, ha ritenuto di “appropriarsi” di alcune argomentazioni e ci ritiene interlocutori di qualità per un confronto, nell’evoluzione della vicenda processuale.

Dopo vari rinvii il 3 dicembre il Consiglio di Stato emana la sentenza (vi invito a leggerla)

 

https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato2157661.pdf

 

che boccia, in modo molto argomentato, la decisione del TAR di Latina, definendo la Direzione della UOC SPDC di esclusiva pertinenza medica e psichiatrica.

In quella occasione ho avuto modo di sentire telefonicamente sia l’avvocato (da cui ho ricevuto la notizia della sentenza appena pubblicata), sia il dr Cristofari, entrambi soddisfatti dell’esito e riconoscenti per il nostro “sostegno esterno”.

 

Come gruppo siamo rimasti attivi sia per portare avanti una discussione/informazione costante su numerose questioni inerenti la nostra professione, sia per dar vita a iniziative di analogo significato-

In sintesi è tutto.

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