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PAS. PERSONALITY ASSESSMENT SCREENER

17 Set 23

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Il PAS è uno strumento sviluppato al fine di consentire uno screening di rapido utilizzo in contesti di salute mentale.

Il PAS è uno strumento sviluppato al fine di consentire uno screening di rapido utilizzo in contesti di salute mentale.

Composto da soli 22 item – che derivano dalla banca-dati degli item del PAI, cioè dal Personality Assessment Inventory (versione italiana: Hogrefe, 2015), creato dallo stesso autore, Leslie Morey, ed emerso abbastanza di recente come alternativa al MMPI-2, Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 – consente di focalizzare elementi importanti della problematica del soggetto in esame, anche nella direzione di impostare il primo colloquio di esplorazione globale e di presa in carico.

Per mezzo dell’analisi fattoriale sono state individuate le 10 scale del test costituite da item caratterizzati da specificità e sensibilità; i punteggi di ogni scala sono elaborati secondo la nuova distribuzione di punteggi nota come P score (una distribuzione diversa da quelle tradizionali in punti T o in percentili).

Oltre al punteggio totale del test, le singole dimensioni che sono valutate sono le seguenti: affettività negativa; acting out; problemi di salute; tratti psicotici; ritiro sociale; controllo ostile; pensiero suicidario; alienazione; problemi con l’alcol; controllo della rabbia.

Applicabile a soggetti dai 18 anni in su nella modalità carta-e-matita oppure automatizzata, corredato dal sistema di scoring sulla piattaforma dell’Editore HTS 5 da cui viene generato il Report valutativo, questo agile self-report consente di focalizzare l’attenzione su quelle persone che, in base ai risultati ottenuti, dovranno essere valutate per mezzo di strumenti più ampi ed accurati come, appunto, il PAI, o il Dimensional Assessment of Personality Pathology – Basic Questionnaire di W. John Livesley e Douglas N. Jackson.

Nel contesto italiano l’utilizzo di questo strumento in direzione dello screening, del triage e del follow-up si fonda sui punteggi ottenuti da diverse fonti sperimentali: un campione di soggetti adulti di mille persone, un campione clinico (493 soggetti), un campione di studenti universitari (912 persone), e un campione combinato di popolazione generale e clinica di oltre duemila soggetti. Sulla base di queste applicazioni sperimentali è emerso che il punteggio totale del PAS ha correlazioni positive con le scale di altri noti test come il MCMI-III, cioè il Millon Clinical Multiaxial Inventory di Theodore Millon (adattamento italiano a cura di Alessandro Zennaro, Stefano Ferracuti, Margherita Lang e Ezio Sanavio).

Il PAS è stato adattato per il contesto italiano da un team composta da Claudia Pignolo, Luigi Abbate, Margherita Lang, Michael Matta, Piero Porcelli e Alessandro Zennaro. Il lavoro di traduzione e adattamento si è differenziato in due attività: la prima inerente alla individuazione delle norme di riferimento che sono indispensabili per tradurre i punteggi grezzi in punteggi standardizzati, e la seconda orientata a verificare la validità dello strumento.

Applicabile in pochi minuti di tempo, questo test consente dunque al clinico di decidere rapidamente se e quali soggetti dovranno essere esaminati in modo più approfondito e in quali direzioni, nel contesto di un’ampia gamma di problematiche evidenziabili: “lo strumento quindi può essere impiegato non solo dai professionisti che si occupano di disagio emotivo, ma anche dai clinici che curano malattie fisiche che possono presentare concomitanti problemi emotivi” (p. 79). Per dare un’idea della agilità dello strumento, è stato detto che si tratta di un test che può essere agevolmente compilato nelle sale di attesa delle strutture socio-sanitarie.

Questo test, pur nella sua semplicità, come molti altri questionari o scale di personalità, ha una lunga storia alle spalle che affonda le sue radici nel famoso Personal Data Sheet (conosciuto anche come Woodworth Psychoneurotic Inventory) di Robert S. Woodworth (che fu pubblicato da Stoetling, Chicago, nel 1920).

 

Nota:

In questa recensione si è preso in esame il test PAS. PERSONALITY ASSESSMENT SCREENER nella sua interezza, facendo specifico riferimento al Manuale del test in cui lo strumento è presentato e analizzato, completato dalle informazioni indispensabili che rappresentano il lavoro di adattamento al contesto italiano.

Per completezza si deve aggiungere che (come accade per tutti i test) l’utente ha a disposizione diverse opzioni di acquisto e di utilizzo della prova a cominciare dallo scegliere tra l’acquisto di 1, 5, 10, o 50 somministrazioni/scoring.

Nel sito web dell’Editore del test è anche consultabile un esempio di Report generato dallo scoring dei punteggi, suddiviso nelle tre sezioni: Sintesi dei punteggi; Analisi degli item; Distribuzione delle risposte.

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