2. Se n’è andato Piero Angela, classe 1928, torinese, liceo classico Massimo D’Azeglio con Cesare Pavese, Giulio Einaudi, Primo Levi, Fernanda Pivano, gli Agnelli (Gianni e Umberto), in Rai a 24 anni, si era dimenticato di passare dall’Università perché “i professori insegnavano male” ma, in compenso, aveva studiato benissimo il pianoforte. Gli erano state conferite, dodici lauree honoris causa, rilasciate dai più prestigiosi atenei del mondo con prof. che insegnano bene. Al primo telegiornale in presa diretta dovette vedersela con Andrea Barbato (1934-1996) un osso duro, non solo perché plurilaureato e reduce della BBC, ma anche perché aveva frequentato l’Accademia di Recitazione “Pietro Sharoff”, in via Paganini a Roma, con mia moglie Silvia coetanea. In ogni caso Piero Angela è stato un grande divulgatore radio-televisivo dell’Immacolata Percezione della Scienza. Che a nessuno venga in mente “primi a scuola e ultimi nella vita”! I geni incompresi sono merce rarissima, come pure i “nerd” poco socievoli e i solitari secchioni bizzarri. Se amassero il piano-jazz, come Paolo Conte, l’avvocato astigiano conterraneo del nostro compianto Piero Angela, si vedrebbero in giro e, su questo piano, scusate il bisticcio, il divulgatore Rai di Torino dava il meglio di sè staccando tutti di gran lunga!
3. Se c’è una “sentenza” ignobile e delittuosa è la “vendetta mafiosa”, ma ancorché vergognosa, resta un fenomeno regionale italiano circoscrivibile alla “cosa nostra”. Quello che però e assolutamente intollerabile, perché supera di gran lunga la crudeltà mafiosa, è la “taglia” cosiddetta religiosa, la “fatwa”. Quella lanciata da Komeini 33 anni fa, nel 1989, contro lo scrittore indiano Salman Rushdie, classe 1950, 75 anni, cittadino inglese di Mumbay, “reo” di aver pubblicato “Versetti satanici”, si è materializzata ieri da un bieco figuro di 24 anni (non si sa se per denaro o per la più stupida delle ideologie, quella religiosa) Hadi Matar, fermato dalla polizia. Nella serata di venerdì 12 agosto 2022, Salman Rushdi si apprestava a tenere una conferenza al “Chautauqua Institution” istituzione umanitaria senza scopo di lucro, quando poco prima che iniziasse, un omicida consapevole si è avventato su di lui coplendolo con un coltello per numerose volte, all’addome, al braccio, al collo, al volto. È in rianimazione ad Erie (meno di 600 km da NY) un ospedale della Pennsylvania l’”Hamot surgery center”, attaccato al ventilatore. Il fegato è perforato, i tendini della spalla destra sono recisi e rischia di perdere un occhio! Che libertà di espressione è mai questa? E quella negata a Parigi con l’attentato alla sede di Charlie Hebdo, 12 morti, 11 feriti? E quelle precedenti, sempre in Francia nel 2015? Bataclan, Stade de France, ristoranti parigini, 130 vittime? Nizza, Promenade des Anglais, 87 morti, 302 feriti. Una lunga scia di sangue l’ideologia è la medesima! L’Occidente, anglo-americanizzato dovrà portare una lunga riflessione su due o tre questioni. Putin non è il nemico pubblico n. 1 della libertà, le armi all’Ucraina non sono una priorità, le guerre non sono solo quella dell’Ucraina aggredita dalla Russia e quella dell’Afganistan (la più recente delle disfatte umane) contro il radicalismo talebano!
4. Siamo in piena campagna elettorale, perché qualcosa è andato storto, qualcuno ha bluffato troppo e il 25 settembre 2022 sta arrivando al galoppo. La riduzione dei parlamentari e la ricerca dei simboli compiacenti per evitare la raccolta delle trentaseimila firme, fanno risaltare maggiormente le invereconde manovre dei funamboli del “rosatellum”. Una destra fastidiosa con una sicumera intollerabile ha riacceso la “fiamma” del “Movimento Sociale Italiano”, ferro vecchio del fascismo residuale di Giorgio Almirante, sicura della vittoria finale. Naturalmente andrà al Viminale per sparare sugli immigrati, tollerati dalla sinistra troppo tenera! Che le priorità del Ministero degli Interni non siano quelle, lo sanno anche i bambini. Oggi, 13 agosto a Marina di Lesina, sul Lago omonimo, tra il Tavoliere e il Gargano, c’è stata una sparatoria con un pregiudicato morto ammazzato, tra i bagnanti che andavano al mare, perché il posteggiatore abusivo, non aveva pagato “il pizzo”. È un po’ che anche i più distratti sentono parlare della crudeltà della “mafia foggiana”, non seconda alle altre più nominate e dell’assenza dello Stato. vogliamo ancora presidiare il Canale di Sicilia?
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