Ci sono situazioni in cui la cosa migliore che può fare un terapeuta è tacere. Quando è chiaro che il paziente è già arrivato, per conto suo, a comprendere il carattere immorale di certi suoi sentimenti o comportamenti ed è disposto a porvi rimedio, è controproducente...
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Sentirsi “intero” in un rapporto: lo “holding” in Shakespeare, Baudelaire, Winnicott
Noi tutti tendiamo a ritenere cosa ovvia che ogni individuo si senta tutt’uno (e non diviso in frammenti), si senta sé stesso e non un altro, si senta interamente contenuto nel proprio corpo. Perciò, tendiamo a...
La fragilità e la forza del Poeta: A Théodore de Banville di Baudelaire
Thomas Mann sosteneva che l’intima natura del Poeta non ha nulla d’invidiabile. Il talento artistico, per lui, è piuttosto, una disgrazia. Credo sarebbe più esatto affermare che il talento artistico, più che “essere” una...
Il giorno del giudizio dell’anziano depresso: “La Rançon” di Baudelaire
Alcuni casi di depressione senile sono riconducibili ad un “giorno del giudizio” che, inevitabilmente, arriva alla fine della vita. Ho tratto alcune riflessioni in proposito dalla mia esperienza clinica, ripensata alla luce dei suggerimenti offerti da...
La prigione dell’ipertimico: “Il beato” di Umberto Saba
Esistono modi d’essere apparentemente invidiabili: individui che sembrano non conoscere l’angoscia, il dolore, la delusione, la tristezza. Costantemente di buon umore, queste persone appaiono sempre straordinariamente vivaci ed attive. Che tale condizione,...