Interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio, al Ministro della Sanità, al Ministro della Pubblica Istruzione ed al Ministro del Lavoro
On. Paolo Russo – F.I.
Per saper, premesso che:
-la Regione Campania, così come altre Regioni d'Italia, attraverso il piano di formazione professionale ed ai sensi della l.r. n. 19 del 1987 e della I. n.845 del 1978 sta formando annualmente numerosi giovani con la qualifica di "animatore di comunità";
-la gazzetta ufficiale n.98 del 28/4/1999 ha pubblicato il d.m. n.520 del 1998 recante le norme tese alla individuazione della figura dell'educatore professionale;
-il d.m. succitato non tiene in alcun conto delle figure professionali affini come proprio del caso degli animatori di comunità;
-il d.m. in oggetto sembra contrastare con la direttiva europea n.48 del 1992 che riconosce, per l'appunto, l'equiparazione formativa, dei diplomi universitari triennali con quelli post-secondaria non universitaria della formazione regionale, sancendo così la legittimità dei doppi binari formativi;
-tale ingiusta discriminazione penalizza i tanti giovani che avevano seguito e tuttora frequentano con diligenza e passione i corsi professionali della Regione Campania;
-tale penalizzazione emargina i giovani che hanno con profitto seguito i corsi della Regione Campania da ogni possibilità futura di collocazione ai fini di un impiego;
-il d.m. contestato prevede un improbabile percorso di recupero formativo da conseguire presso le Facoltà di Medicina e Chirurgia nei tempi biblici italici, con le spese ulteriori da sopportare e soprattutto con un carico formativo ulteriore e peraltro francamente confliggente persino con te norme costituzionali (ari. 117);
-quali iniziative concrete si ritiene di assumere per non mortificare le professionalità acquisite da questi giovani che diligentemente hanno seguito e superato con profitto gli esami finali del corso di formazione professionale della Regione Campania di animatore di comunità;
-quali urgenti misure saranno assunte per evitare pericolose sperequazioni e discriminazioni soprattutto a danno di questi giovani che ignari hanno ritenuto, nell'ambito delle normativa esistente, di conseguire un titolo poi valido nelle opportunità di lavoro sia per attività in ambito pubblico che nel privato.
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