Si è svolto, il 5 febbraio, l’incontro al Ministero della Salute con il Sottosegretario on. Vito De Filippo, Presidente dell’Organismo di coordinamento per il superamento degli OPG, per fare il punto della situazione a pochi giorni dalla data fissata per la loro chiusura.
Per stopOPG erano presenti: Stefano Cecconi, Franco Corleone, Giovanna Del Giudice, Adriano Amadei, Denise Amerini e Padre Giuseppe Insana.
Il Sottosegretario De Filippo ha illustrato la 2^ Relazione trimestrale sul Programma di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che segnala per il periodo (ottobre-dicembre 2014):
§ Continua a diminuire il numero di internati: al 30.11.2014 risultano n. 761 persone (n. 83 donne). Erano n. 847 alla data di entrata in vigore della Legge 81 (31 maggio 2014) ed erano oltre 1400 nel 2011.
§ Ciò accade perché proseguono le dimissioni dagli Opg, in forza del lavoro dei Servizi Asl /Dsm
§ Aumentano gli ingressi, al punto che le presenze a gennaio 2015 risulterebbero superiori ai mesi precedenti.
§ Si ipotizza che alla data di chiusura degli Opg saranno presenti ancora circa n. 450 persone, i c.d. "non dimissibili".
§ Tuttavia non è prevista la proroga della chiusura degli Opg (mentre era addirittura auspicata nella Prima Relazione), al punto che Governo e Regioni (nell’Organismo di Coordinamento) hanno convenuto di realizzare “soluzioni residenziali transitorie” per garantire il rispetto della scadenza fissata dalla legge (31.3.2014).
§ Piemonte e Liguria ipotizzano come “soluzione provvisoria” di internare i loro pazienti (“non dimissibili”?) in Opg a Castiglione delle Stiviere.
§ Il numero di posti Rems (erano programmati circa mille posti a settembre 2014) è stato rivisto in diminuzione da alcune Regioni, ma i dati non sono ancora disponibili (né chiari). Tuttavia il numero di posti programmati è ancora largamente superiore agli internati dimissibili.
§ Si richiama il Commissariamento delle regioni inadempienti (proprio in conclusione delle Relazione).
Come stopOPG abbiamo ribadito (in sintesi):
· La proroga non ci deve essere. Da qui al 31 marzo bisogna implementare e completare le dimissioni.
· E’ indispensabile la nomina di un Commissario, con poteri adeguati in caso di inadempienze regionali; queste riguardano l’integrale attuazione della legge 81/2014: favorire le dimissioni, contrastare nuovi ingressi in Opg/Rems con misure alternative, privilegiare l’assistenza senza internamenti, ecc. Il Commissario serve anche per seguire le “soluzioni provvisorie”; non è risolta così la questione Opg.
· in particolare, l’ipotesi di attivare “soluzioni provvisorie” deve essere funzionale al superamento delle stesse Rems, non come soluzione transitoria in attesa di costruire quelle nuove. Infatti, il numero di persone cosiddette “non dimissibili” – secondi i dati delle stesse Relazioni governative – è di gran lunga inferiore alle 450 unità indicate, tanto più se si considera che circa il 40% di questi è dichiarato “non dimissibile per motivazioni cliniche” (fattispecie in contrasto con la Legge 81/2014).
· Il commissariamento serve anche a fermare i nuovi ingressi in OPG, che stanno aumentando: è indispensabile dopo il 31 marzo 2015 per scongiurare l’aumento delle presenze nelle Rems (provvisorie o definitive che siano). Sappiamo che dipende dalle scelte della magistratura, anche dovute ad una scarsa o assente collaborazione con i servizi delle ASL. Per questo è positivo che nella proposta di (imminente) Intesa Stato Regioni per il “regolamento delle Rems” siano stati previsti sia Accordi tra Regioni/Asl e Magistratura, che l’obbligo di inviare i PTRI per i nuovi ingressi anche al Ministero della Salute
· Pessima e da contrastare è invece la scelta di Piemonte e Liguria di inviare i loro pazienti a Castiglione delle Stiviere (era e resta un Opg).
· Rendere subito disponibili per le regioni i finanziamenti per la chiusura degli Opg e spostarli dalle Rems
· Ai Dipartimenti di Salute Mentale per investimenti utili a migliorare l’assistenza per tutti i cittadini.
· Agli operatori dei servizi non possono essere richieste funzioni di ”custodia” (come al tempo dei manicomi) ma solo di cura.
Report del 5 febbraio 2015 a cura Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice
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