Informarsi bene, per poter informare.
Dovrebbe essere il principio cardine del giornalismo, specie oggi, che la cattiva informazione può smuovere le coscienze e le scelte dell'opinione pubblica con tempi e diffusività sconcertanti.
Dalle testate cartacee e online si vorrebbero apprendere notizie scevre da pregiudizi, approfondite, basate sui fatti. Spiace constatare che talvolta, invece, vengono pubblicati articoli in cui le informazioni sono state predigerite e confezionate per compiacere il lettore target.
Così è avvenuto per Ia notizia riguardante il dott. Pierfranco Trincas, psichiatra cagliaritano sessantaseienne, vincitore del concorso per Ia direzione del Centro di Salute Mentale di Barcola (Trieste). Trincas ha dalla sua una doppia colpa: non essere cresciuto alla scuola basagliana, che nel Friuli-Venezia Giulia è istituzione moralmente intoccabile, e provenire "da fuori”. Da una realtà che i giornali, ancora nel 2021, amano descrivere come arretrata e arcaica. Quella della Sardegna. Se le circostanze della narrazione impediscono di parlare di pecore e faide, nondimeno si allude alla pratica della contenzione fisica – condannata da Basaglia – come al metodo ordinario di trattamento della patologia mentale nel reparto oggi diretto dal dott. Trincas presso il SS. Trinità di Cagliari. Tanto che Il Piccolo non esita a dire, senza giri di parole, che "la psichiatria a Cagliari non è ritenuta all'avanguardia". Per poi evocare un episodio riguardante il decesso di un paziente, accaduto anni prima della direzione del dott. Trincas. La stessa linea seguita dal Manifesto, che parla di "una psichiatria violenta e arcaica… per favorire il mercato sanitario privato". E La Repubblica, che riferisce il timore di voler affidare questi reparti a primari provenienti da situazioni arretrate. Non si discosta neppure L'Espresso, che punta il dito contro un candidato “sconosciuto" che troverebbe complicità nella presidente di Commissione, neanche troppo velatamente accusata di voler dolosamente smantellare il fiore all'occhiello del territorio.
Competenza, titoli, esperienza sul campo, capacità di coordinamento di uno staff articolato e multidisciplinare: queste le qualità da ricercare attraverso i concorsi come quello vinto da Pierfranco Trincas. L'iter di selezione dev'essere rigoroso ed a giusto che, se dubbi vi sono sulla correttezza delle operazioni concorsuali, questi siano affrontati nelle sedi opportune, con accesso agli atti ed eventuali ricorsi. Ma Ia gogna mediatica, basata su informazioni scorrette, opportunamente piegate per dar corpo e motore a una tesi dal sapore quasi complottista non rende giustizia al dott. Trincas, stimato medico che ha diritto che il suo lavoro sia valutato sul campo. Ma non rende giustizia nemmeno ai suoi concorrenti, che paiono aver più titolo di lui a dirigere il Centro di Salute Mentale di Barcola solo per essersi formati in quel territorio e a quella scuola. Rispettabilissima ma non I'unica, come dimostrano altre esperienze di cura ugualmente di successo.
Infine, non rende giustizia neppure al mestiere del giornalista al quale viene da fare una domanda: se il vincitore del concorso, anziché essere Trincas dalla Sardegna, fosse stato Smith da Londra, il tono degli articoli sarebbe stato lo stesso?
Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Cagliari
Il presidente
Dott. Giuseppe Chessa
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