Autore: Julien Gracq
Traduttore: Lorenzo Flabbi
Editore: L'orma Editore
Pagine: 80
Prezzo: 11,70
Sinossi:
La vicenda narrata in questo libro è semplice: un’escursione in barca sull’Èvre, piccolo fiume che si getta nella Loira. Paesaggi, campi, scogliere, boschi, ginestre accompagnano un tragitto familiare, ripetuto nelle diverse stagioni della vita, che qui trascende in viaggio iniziatico nel cuore stesso della creazione letteraria. E a pelo d’acqua si attiva la memoria, si accendono fantasticherie associative che collegano in un’unica costellazione i diversi astri del personale firmamento artistico di Gracq: il profilo di un castello sulla riva richiama alcuni versi di Nerval, e su quelli si innerva l’immaginario poetico di Rimbaud, e poi Balzac, Poe, Valéry, Wagner e molti altri in un magistrale mescolarsi di ricordo e percezione, esperienza e chimere. Sono pagine esigenti, che subito ripagano con l’ineffabile bellezza di un tramonto dopo un giorno di pioggia, di un odore terroso, di un vento d’aprile. La prosa vi scorre sinuosa, ora limpida ora più torbida, sempre incantatoria come le acque dell’amato Èvre. Forse mai quanto in questa densissima rêverie il grande scrittore francese si è rivelato così compattamente pervaso dalla sua caratteristica ispirazione, tanto umile quanto ambiziosa, in grado di fermare il tempo con la limpida forza dello stile.
Recensione:
Acque Strette non si imita ad essere un romanzo, non è la mera descrizione di un viaggio, è molto di piu, è un dipinto di straordinaria bellezza.
Julien Gracq accompagna il lettore a navigare sulle “acque strette” di un piccolo affluente della Loira, su una minuta imbarcazione, senza fretta, gustandosi ogni istante e assaporando il tempo e lo spazio.
Il viaggio rappresenta una sorta di delicato dialogo interiore libero da ogni vincolo, un dialogo quindi fatto da libere associazioni, immagini, ricordi, evocazioni d'infanzia e riferimenti letterari e si svolge in un tempo che sembra sospeso.
Le descrizioni dei paesaggi incantano, catturano il lettore in quello che sembra un sortilegio letterario tanta è la potenza e l'intensità che si sprigiona dal breve testo di Gracq.
La sensazione è quella di sedere accanto all’Autore e, scivolando in un silenzio carico di significato, percorrere un viaggio metaforico nei corridoi dell'anima dell'Autore e nei suoi ricordi. La breve gita è un'occasione, l’occasione per far riaffiorare i sensi dimenticati, gli odori, i suoni, le immagini e per menzionare preziosi riferimenti letterari.
“E subito mi par di entrare nel cuore di un libro come si entrerebbe per magia nel cuore di un diamante: tutte le sfaccettature ne fanno convergere qui la luce…”
Gracq non si ferma all’apparenza, va oltre la linearità dell’oggetto ed offre interpretazioni diverse del viaggio che è una poetica gita, un interessante excursus letterario e profonda riscoperta dell’Io psicologico. La lettura di Acque Strette è un’esperienza quasi meditativa, è l’opportunità per prendersi una pausa dalla frenetica routine quotidiana e ricaricare tutti i sensi di bellezza.
E' una lettura poetica, evocativa, elegante, musicale. Potente.
Buone letture!
0 commenti