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BOOM DI PSICOFARMACI ANTIDEPRESSIVI,+3,2% NEL 2013.

5 Gen 14

A cura di ciofi

 
Il consumo degli psicofarmaci continua ad aumentare tra i contribuenti italiani. In Italia, anche a causa della crisi e dell'aumento della pressione fiscale, nei primi otto mesi dell'anno è stato registrato un incremento del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2012, contro l'1,9% registrato in Portogallo ed il 2,6% in Grecia. Il Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di Krls Network of Business Ethics, che ha condotto l'indagine per conto di Contribuenti.it Magazine dell'Associazione Contribuenti Italiani, ha calcolato che ogni giorno vengono vendute in media in Italia circa 450 mila confezioni di antidepressivi, stabilizzatori dell'umore, tranquillanti, ipnotici e sedativi.

 

L'aumento del consumo di antidepressivi tra i contribuenti italiani è stato costante negli ultimi anni, +3,2% nel 2013,+2,9 nel 2012 e + 2,7 nel 2011, ponendo l'Italia al primo posto tra i paesi europei per numero di consumatori.

Un fenomeno che preoccupa l'Associazione Contribuenti Italiani, la quale fa notare che circa il 21% della popolazione soffre di disturbi sociali, di ansia o di depressione, contro una media europea dell'11,2%.

Il Centro Studi e Ricerche Sociologiche " Antonella Di Benedetto" ha analizzato che alla base di questo fenomeno vi è una stretta relazione di causa-effetto dovuta alla crisi ed al fisco.

"Per comprendere meglio quello che accadrà agli italiani nei prossimi mesi – afferma Vittorio Carlomagno presidente dell' Associazione Contribuenti Italiani – abbiamo chiesto al Centro Studi ABD di rilevare in Grecia e Portogallo le conseguenze della crisi e dell'elevata pressione fiscale per comprendere come inciderà sui nostri giovani"

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I farmaci antidepressivi: il crollo di un mito. Dalle pillole della felicità alla cura integrata

Sinossi: L'opinione comune è che gli antidepressivi siano dei miracoli della medicina moderna. Ne era convinto anche il Professor Irving Kirsch. Durante il suo lavoro di ricerca però ha scoperto diversi problemi e incongruenze che lo hanno portato a riflettere sulla loro reale efficacia. Come hanno fatto gli antidepressivi a ottenere la fama di soluzione miracolosa per la depressione? E perché ci è voluto così tanto tempo prima che qualcuno contestasse pubblicamente un fatto ritenuto certo? Rispondere a queste domande ci porta dove il confine tra ricerche cliniche e marketing scompare. Tramite l'Atto di libera informazione (Freedom of Information Act) Kirsch ha avuto accesso a studi clinici che le case farmaceutiche avevano tenuto nascosti al pubblico e ai medici che prescrivono antidepressivi. Ciò che ha scoperto e documentato in questo libro promette cambiamenti rivoluzionari nel modo in cui la società percepisce e consuma gli antidepressivi. Il libro ci mostra una realtà che abbiamo ignorato: la depressione non può essere vista come un semplice squilibrio chimico nel cervello. Gli antidepressivi presentano effetti collaterali più significativi di qualsiasi altra forma di trattamento e sono solo marginalmente più efficaci dei placebo. I risultati di questa ricerca impongono un cambiamento radicale in direzione di un approccio integrato alla cura della depressióne.

I farmaci antidepressivi, nozioni basilari per psicologi (Behavioral Neurochemistry)

Sinossi: Il quarto volume della collana Behavioral Neurochemistry "I farmaci antidepressivi, nozioni basilari per psicologi" di D. Gigli, G. De Vincenzi affronta gli aspetti neurochimici del disturbo depressivo e descrive dettagliatamente le differenti tipologie di farmaci antidepressivi.

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