Escursioni nella notte della riviera, non so bene a cerca di cosa. ma è sempre una bella deriva metropolitana, andare un pò qui e un pò li, muoversi in auto e ascoltare musica incontrare un gruppo di amici ed amiche forse anche osservare, ma soprattutto partecipare al fluire degli eventi.
Giovani e giovanissimi 14 e 15 anni sciamano verso i nuovi locali sulla spiaggia:si balla non si paga l'ingresso,buona musica buoni incontri,non sempre,ma a volte si.
E poi quando è giovane la notte si cerca anche un pò di rischio.
E' un defilè delle identità che si sciolgono nella moltitudine per apparire sotto forme tremolanti e posticce.
Questo flusso laminare ogni tanto si trasforma in turbolento, qualcosa accade che perturba la situazione e la trasforma in caotica.
Un litigio,una carezza non voluta o dovuta, una borsa che è stata aperta male, una mano che ha toccato dove non doveva, uno sguardo che ne ha incrociato un altro ed ha creato un vincolo inaspettato.
Questi "attrattori strani" modificano il corso degli eventi,e certamente l'orizzonte degli accadimenti di un adolescente è fortemente mutevole.
In realtà è il "così detto adulto" che pensa di avere di fronte una "stabilità" la "certezza" a sbagliarsi.
Che cosa sappiamo noi di quello che ci accadrà?
Come dice Hume siamo abituati a nessi associativi psicologici per cui ciò che si è ripetuto tante volte si ripeterà. Ma non è detto è solo una rassicurazione per diminuire l'ansia che deriva dall'idea del cambiamento e questa rassicurazione si trasforma in stereotipi che bloccano la capacità di apprendere dall'esperienza.
Come se tutto ci fosse già stato.
Che tristezza! L'adolescente, non essendo ancora "diventato adulto" è un flusso e sa che gli eventi possono cambiare la sua vita di colpo:
Bella son ora quanto l’ero prima.
Fino a stanotte m’hai voluto bene,
e tuttavia stanotte m’hai lasciata…
Allora tu mi vuoi abbandonare…
Oh, che Dio non lo voglia!… Fai sul serio?
Dice Ermia in Sogno di una notte a mezza estate.
E sa che in una notte può cambiare una vita, così come lo sanno o per lo meno lo avvertono gli adolescenti che vagano in cerca di qualcosa che produca un cambiamento uno stato diverso di coscienza che si dispone al legame.
Questo stato non è “di parola” non c’è ascolto, principalmente si tratta di sguardo, è lo sguardo che vaga,vorrei poter dire anche che si tratta di tracce olfattive e di tatto quando aumenta la prossimità dei corpi. Questo non è il regno del logos.
Gli sguardi attirano i corpi e circola empatia che diffonde un clima piacevole,ma in un attimo ci può essere un viraggio inaspettato e l’atmosfera può farsi pericolosa e minacciosa.
Qualcuno vede un occhio storto, uno sguardo d’intesa con qualcun altro e pensa –si stanno organizzando per rubarmi il portafogli- oppure – questa ragazza/ragazzo mi piace molto,mi sta guardando, adesso mi avvicino,che le dico? C’è un altro con lei/lui.- Oppure – questo/questa si avvicina che vuole? E così via con un alternarsi continuo di emozioni che si collegano a immagini di legami che possono o no trasformarsi in legami reali nel breve volgere dell’attimo.
La notte organizza gli incontri a seconda dei percorsi desideranti, ma queste traiettorie non sono prevedibili e possono mutare di ritmo, di qualità e di meta senza una causa che possa,anche apparentemente,giustificare queste mutazioni.
E’ una dimensione caotica in cui si può essere attratti da una striscia di coca su di un piano di plastica. –ma questa è la famosa polverina chiamata cocaina!
Così finalmente la vedo anche io,non sono uno sfigato,eccoci qui nel mondo dei famosi.
La macchina, la moto, forse la fotografia sul giornale o l’immagine nella tele. Sono un attore nel film che passa continuamente nei media non guardo più, sono guardato.
Mamma guarda come sono bello/bella,sono qui che sniffo la coca,sono pronto/pronta per una foto , parleranno di me, i miei amici diranno: ma lo sai che gli hanno fatto una foto che prendeva la coca? Ma dai? Si, Si è proprio lei/lui ma chi il brufoloso? La cicciona?
Piccole vendette da consumarsi, consumando in una notte una striscia di coca. Coca o bicarbonato?
Non si sa, tanto è lui che ce l’ha. A me mi ha fatto a te no? Hai provato a bere, bevici sopra un gin o un mojto. Ma mi hanno detto che si forma un composto che si chiama cocaetanolo.
Ma dai! Chi te l’ha detto? Ce lì un banchetto di operatori di strada,sembrano dei tossici,hanno un po’ di foglietti informativi. A si fa un pò vedere.
La notte è ancora giovane,è bello vagabondare da un locale all’altro da un incontro all’altro da un mondo all’altro.
Ciò che accade in questi mondi è la concatenazione dei flussi desideranti in vincoli effimeri che però possono precipitare come in un composto chimico, spesso sono vincoli chimici,e solidificarsi in composti che richiedono necessariamente la ripetizione automatica.
Appaiono personaggi splendidi che fendono le piazze come per magia, si attraggono come magneti e disegnano le loro geometrie frattali nella moltitudine desiderante. Che accadrà di loro? Quale sarà il mondo vitale della loro quotidianità? Non lo sappiamo. Tutto rimane sospeso come l’equilibrio sulla tavola del surf.
Ma poi si cade in qualche profondità marina, il non farsi male o il non affogare è una questione di apprendimento, ma ci saranno sempre delle liaison dangereuse, tuttavia possiamo cercare di ridurre il danno dei Valmont e delle de Merteuil facendo circolare le informazioni e crescere la coscienza e la capacità di navigare nei flussi turbolenti delle notti in cui si incrociano i destini e si intersecano i mondi vitali delle moltitudini.
Noi vogliamo insegnare i varchi fra un mondo e l’altro, vogliamo apprendere e fare apprendere l’arte del passaggio fra le diverse identità nella moltitudine desiderante.
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