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CLIMA: LA CATASTROFE DELLE CATASTROFI

23 Dic 18

A cura di Sarantis Thanopulos

Sarantis Thanopulos e Ginevra Bompiani a colloquio

Sarantis Thanopulos “Secondo un recente rapporto dell’InterAcademy Partnership, il sistema globale del cibo si è rotto e oggi contribuisce per un terzo alle emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra, più delle emissioni provenienti dai trasporti, dal riscaldamento, dall’illuminazione e dall’aria condizionata messe insieme. A sua volta il cambiamento climatico danneggia la produzione di cibo attraverso le alluvioni e la siccità. La rottura dell’equilibrio ambientale che sta rendendo il mondo inabitabile, minaccia anche drammaticamente la nostra salute psicocorporea e non solo per l’inquinamento. Per l’Onu, 820 milioni di persone sono affamate, 2 miliardi sovrappeso, 600 milioni obese. Un terzo della popolazione mondiale non riceve abbastanza vitamine. Eppure al posto di una preoccupazione generale e di uno sforzo comune per il superamento del problema, si assiste a una guerra totale tra preservatori e inquinatori. E questa guerra, come da tempo dici Ginevra, l’unica cosa che contempla è la distruzione graduale del mondo, la sconfitta generale”

Ginevra Bompiani “Essa non è come le guerre che abbiamo conosciuto, i ricchi contro i poveri, gli uomini contro le donne, i mercanti contro il mondo: qui la posta in gioco non è il potere ma la sopravvivenza. La rete di Arte ha trasmesso un documentario che parlava di una piccola società inglese, la Cambridge Analytica, che ha violato i dati di 50.000 utenti Facebook e vinto grazie a essi la campagna inglese a favore di Brexit, l’americana a favore di Trump e ha influenzato le elezioni italiane, francesi, austriache, tedesche e dell’Europa dell’Est.
Conosciamo i personaggi che sono alla sua testa: Steve Bannon, e sopra di lui Robert Mercer, il miliardario californiano che usa l’intelligenza artificiale per influenzare il voto degli elettori. Ciascuno di noi è il suddito involontario di una campagna mercantile e politica dentro al web. Come succede ogni volta che accettiamo l’uso dei ‘Cookies’, travestiti da servizievole curiosità. Che c’entra questo, dirai, con la fine del pianeta?
C’entra, perché il contenuto principale di queste campagne è negare i cambiamenti climatici, l’avvelenamento del popolo umano, animale e vegetale, lo scioglimento dei ghiacci, i terremoti, inondazioni, tsunami, trombe d’aria e tutte le catastrofi che non possiamo più chiamare naturali.”

Sarantis Thanopulos “Stai parlando di una manipolazione dei sentimenti e delle coscienze che è strettamente collegata con una manipolazione estrema della natura, la creazione di fenomeni catastrofici, provocati da mani umane, ma non in modo preterintenzionale. Come se gli incubi della coscienza, creati dalla difficoltà di sognare il mondo, di immaginarlo per abitarlo, diventassero mostri concreti, reali, organizzatori di paure artefatte, “uragani” che creano uno stato di allerta indirizzabile dove si vuole.”

Ginevra Bompiani “E perché non corriamo ai ripari? Che il clima sia la catastrofe delle catastrofi, è un’evidenza. Eppure non determina la nostra condotta. Nel suo libro, ‘Il Vesuvio universale’, Maria Pace Ottieri esplora la città ininterrotta che si addensa alle falde del Vulcano, consapevole che un giorno esploderà e la sua lava ricoprirà le case e le vie di fuga. Perché non hanno paura?
Credo che “paura” sia la parola chiave. Noi crediamo che la paura sia una passione involontaria, cieca e profetica. Non è così. La paura è una passione senza oggetto, facilissima da manipolare, perché è uno stato d’animo superficiale e oscuro, che ogni folata di vento muove e riempie d’aria. Così, invece di avere paura che i mari ricoprano la terra, la gente ha paura dei migranti, delle donne, delle tasse sulla benzina..”

 
 
 
 
 

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