CONNETTERSI, COMUNICARE E CURARE.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, stima che oltre 800,000 persone muoiano per suicidio ogni anno, una persona ogni 40 secondi. Un numero maggiore di 25 volte è quello registrato per i tentativi di suicidio.
L’effetto tragico dell’oscillazione statistica sta a significare che ci sono molti sopravvissuti o sono molti coloro che hanno prestato aiuto ad un tentatore di suicidio. E ciò sta accadendo a dispetto del fatto che il suicidio sia un fenomeno preventivabile.
Collegare:
Sviluppare collegamenti con chi ha perso un caro o ha tentato un suicidio risulta essere fondamentale nell’incrementare gli sforzi per la prevenzione del suicidio. Sebbene ogni caso racchiuda una storia clinica in sé, si possono trarre degli insegnamenti comuni.
Coloro che sono stati sul punto di compiere il gesto estremo, ci aiutano a comprendere l’inter-ruolo giocato da fattori multipli che hanno indotto un tale tentativo e ciò che li ha salvati e portati a scegliere un itinerario di vita migliore.
Coloro che hanno perso un caro o supportato qualcuno con intenzione suicidaria, possono fornire spunti sulla modalità con cui hanno portato avanti la decisione.
Sarebbe auspicabile che i collegamenti fossero di due modalità. Necessiterebbero di sostegno formale ed informale sia coloro che sono sopravvissuti ad un suicidio, sia quelli che presentano ideazione suicidaria.
Prenderli in considerazione e, contemporaneamente, controllare quelli che ormai ne sono usciti potrebbero fare la differenza. Le reti sociali riducono il rischio di suicidio, tanto che chiunque risulti scollegato alla rete potrebbe trovare una via di uscita.
E qui entrano in gioco gli individui, le organizzazioni, le comunità .
Comunicare:
Una comunicazione aperta è oltremodo necessaria per affrontare il fenomeno del suicidio.
In molte comunità, il suicidio è avvolto nel silenzio, o viene sottaciuto.
Dobbiamo parlare del suicidio come una qualsiasi altra tematica di pubblica salute, al fine di dissipare i falsi miti, i tabù, riducendo lo stigma che lo avvolge.
Con ciò non intendiamo sottostimare il fenomeno, tutt’altro: i messaggi interpretati inerenti il suicidio e la sua prevenzione sono accettati quali chiarificatori di una consapevolezza su come determinati gruppi di persone possono ricevere ed interpretare l’informazione ricevuta.
Fornire alle persone le capacità di comunicare efficacemente con i soggetti vulnerabili al fenomeno rappresenta un’importante parte della strategia preventiva del suicidio.
Dettagli , anche minimi, che emergono durante la conversazione, spesso sono evitati mentre potrebbero essere d’aiuto. La maggior parte di questi sono riferiti alla compassione ed empatia provata dall’esperto, secondo una modalità d’ascolto non-giudicante.
I mass-media ricoprono da sempre un ruolo importante nella prevenzione del suicidio.
Alcuni modi di riportare i casi di cronaca ( es. noti e/o esplicite storie) risultano essere associati a “picchi” nelle percentuali di suicidio, ma altri ( quelli che mostrano competenza di gestione nelle crisi suicidarie)sono stati mostrati essere preservati da fattori protettivi.
I suggerimenti forniti ai mass-media sono stati sviluppati dall’International Association for Suicide Prevention e dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità proprio per assistere i giornalisti nel fornire le informazioni in materia il più correttamente possibile (vedi: //goo.gl./4qVhUp).
Curare:
Tutte le comunicazioni e i collegamenti nel mondo non avrebbero efficacia senza l’elemento finale, la cura.
Dobbiamo assicurarci un piano d’azione politico ed una pianificazione di cura tale da rendere la prevenzione del suicidio una priorità e consolidarlo ad un livello adeguato alla sua pregnanza come problema pubblico sanitario.
Dobbiamo rassicurare che specialisti e gli atri servizi sanitari si preoccupano di rendere la prevenzione del suicidio il loro nucleo d’interesse e dobbiamo rassicurare altresì le comunità in merito alla capacità di identificare e sostenere al meglio tutti i soggetti a rischio.
Innanzitutto dobbiamo occuparci di tutelare noi stessi, prestare attenzione a coloro che sono in difficoltà, ascoltare i loro racconti, secondo modi e tempi a loro più congeniali.
Chi ha tentato il suicidio ha molto da insegnarci in merito.
Connettersi, comunicare e cura alla Giornata Mondiale della Prevenzione del suicidio.
Il 10 settembre, unisciti con gli altri specialisti mondiali che si occupano della prevenzione del suicidio.
Controlla la persona per cui sei preoccupato, intavola una conversazione con gli esperti, e informati sulo stato dell’arte. Indaga i modi di collegarsi agli altri che si stanno occupando di prevenire il suicidio nella tua comunità, nel tuo Paese, o a livello internazionale.
Mostra il tuo supporto, prendendo parte al Giro del Mondo in bicicletta dell’Associazione internazionale per la Prevenzione del Suicidio.
Ricorda: la prima Giornata Mondiale per la prevenzione del Suicidio fu tenuta nel 2003 e fu un’iniziativa dell’Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio a l’OMS. D’allora, ha avuto luogo sempre il 10 settembre di ogni anno.
L’effetto tragico dell’oscillazione statistica sta a significare che ci sono molti sopravvissuti o sono molti coloro che hanno prestato aiuto ad un tentatore di suicidio. E ciò sta accadendo a dispetto del fatto che il suicidio sia un fenomeno preventivabile.
Collegare:
Sviluppare collegamenti con chi ha perso un caro o ha tentato un suicidio risulta essere fondamentale nell’incrementare gli sforzi per la prevenzione del suicidio. Sebbene ogni caso racchiuda una storia clinica in sé, si possono trarre degli insegnamenti comuni.
Coloro che sono stati sul punto di compiere il gesto estremo, ci aiutano a comprendere l’inter-ruolo giocato da fattori multipli che hanno indotto un tale tentativo e ciò che li ha salvati e portati a scegliere un itinerario di vita migliore.
Coloro che hanno perso un caro o supportato qualcuno con intenzione suicidaria, possono fornire spunti sulla modalità con cui hanno portato avanti la decisione.
Sarebbe auspicabile che i collegamenti fossero di due modalità. Necessiterebbero di sostegno formale ed informale sia coloro che sono sopravvissuti ad un suicidio, sia quelli che presentano ideazione suicidaria.
Prenderli in considerazione e, contemporaneamente, controllare quelli che ormai ne sono usciti potrebbero fare la differenza. Le reti sociali riducono il rischio di suicidio, tanto che chiunque risulti scollegato alla rete potrebbe trovare una via di uscita.
E qui entrano in gioco gli individui, le organizzazioni, le comunità .
Comunicare:
Una comunicazione aperta è oltremodo necessaria per affrontare il fenomeno del suicidio.
In molte comunità, il suicidio è avvolto nel silenzio, o viene sottaciuto.
Dobbiamo parlare del suicidio come una qualsiasi altra tematica di pubblica salute, al fine di dissipare i falsi miti, i tabù, riducendo lo stigma che lo avvolge.
Con ciò non intendiamo sottostimare il fenomeno, tutt’altro: i messaggi interpretati inerenti il suicidio e la sua prevenzione sono accettati quali chiarificatori di una consapevolezza su come determinati gruppi di persone possono ricevere ed interpretare l’informazione ricevuta.
Fornire alle persone le capacità di comunicare efficacemente con i soggetti vulnerabili al fenomeno rappresenta un’importante parte della strategia preventiva del suicidio.
Dettagli , anche minimi, che emergono durante la conversazione, spesso sono evitati mentre potrebbero essere d’aiuto. La maggior parte di questi sono riferiti alla compassione ed empatia provata dall’esperto, secondo una modalità d’ascolto non-giudicante.
I mass-media ricoprono da sempre un ruolo importante nella prevenzione del suicidio.
Alcuni modi di riportare i casi di cronaca ( es. noti e/o esplicite storie) risultano essere associati a “picchi” nelle percentuali di suicidio, ma altri ( quelli che mostrano competenza di gestione nelle crisi suicidarie)sono stati mostrati essere preservati da fattori protettivi.
I suggerimenti forniti ai mass-media sono stati sviluppati dall’International Association for Suicide Prevention e dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità proprio per assistere i giornalisti nel fornire le informazioni in materia il più correttamente possibile (vedi: //goo.gl./4qVhUp).
Curare:
Tutte le comunicazioni e i collegamenti nel mondo non avrebbero efficacia senza l’elemento finale, la cura.
Dobbiamo assicurarci un piano d’azione politico ed una pianificazione di cura tale da rendere la prevenzione del suicidio una priorità e consolidarlo ad un livello adeguato alla sua pregnanza come problema pubblico sanitario.
Dobbiamo rassicurare che specialisti e gli atri servizi sanitari si preoccupano di rendere la prevenzione del suicidio il loro nucleo d’interesse e dobbiamo rassicurare altresì le comunità in merito alla capacità di identificare e sostenere al meglio tutti i soggetti a rischio.
Innanzitutto dobbiamo occuparci di tutelare noi stessi, prestare attenzione a coloro che sono in difficoltà, ascoltare i loro racconti, secondo modi e tempi a loro più congeniali.
Chi ha tentato il suicidio ha molto da insegnarci in merito.
Connettersi, comunicare e cura alla Giornata Mondiale della Prevenzione del suicidio.
Il 10 settembre, unisciti con gli altri specialisti mondiali che si occupano della prevenzione del suicidio.
Controlla la persona per cui sei preoccupato, intavola una conversazione con gli esperti, e informati sulo stato dell’arte. Indaga i modi di collegarsi agli altri che si stanno occupando di prevenire il suicidio nella tua comunità, nel tuo Paese, o a livello internazionale.
Mostra il tuo supporto, prendendo parte al Giro del Mondo in bicicletta dell’Associazione internazionale per la Prevenzione del Suicidio.
Ricorda: la prima Giornata Mondiale per la prevenzione del Suicidio fu tenuta nel 2003 e fu un’iniziativa dell’Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio a l’OMS. D’allora, ha avuto luogo sempre il 10 settembre di ogni anno.
“La prevenzione del suicidio: relazionarsi, comunicare, assistere”: questo il focus, e insieme l’esortazione, rivolta a tutti, proposta dalla XIII° ed. della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, evento gratuito, che si terrà il 13 e 14 settembre 2016 presso Aula Magna del Rettorato – Sapienza, Università di Roma – Piazzale A. Moro, 5 (Roma).
Iscrizione gratuita su: www.giornataprevenzionesuicidio.it
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