Come già sapete per non averlo letto da nessun'altra parte, ho fallito tutti e tre gli obiettivi.
Per la precisione in realtà 2 Ordini dei medici sugli 80 contattati mi hanno risposto. Uno reclamando 2 righe (DUE, come un SMS) per riassumere il problema che sviscero da anni su questo blog e l'altro promettendo che ne farà argomento (in che modo? in che senso?) alla riunione di tutti gli OdM della Lombarida.
Come già sapete per non averlo letto da nessun'altra parte, anche questi due hanno fallito.
Il sottoscritto Manlio Converti, psichiatra, si occupa da oltre dieci anni della questione Lgbt (omosessuali, lesbiche, gay, transgender, transessuali, intersessuali).
Vi chiedo di leggere attentamente il testo dell'Associazione Mondiale Psichiatri (WPA) per sensibilizzarvi ad un tema, quello del riconoscimento della "depatologizzazione completa dell'omosessualità" che in Italia non è ancora avvenuta.
Lo troverete a questo link:
Il testo della WPA integra e completa con sei azioni specifiche quello dell'OMS che negli anni '90 riconobbe che "omosessualità e bisessualità sono normali varianti della sessualità umana" e che poi integrò con una precisa condanna delle cosiddette "terapie riparative", finalizzate a modificare l'orientamento sessuale da gay o lesbica o trans ad eterosessuale, perché "prive di fondamento scientifico ed in alcuni casi delle vere e proprie forme di tortura".
Data la mole di dati che dagli anni '90 hanno prodotto le associazioni mediche Lgbt, soprattutto americane (GLMA), e l'emergere, dopo l'approvazione della legge sulle Unioni Civili di una precisa realtà e di specifici diritti sanitari, finora ignorati o sconosciuti alla maggioranza di noi medici, perché non insegnati all'Università in alcun modo, vi ho allegato anche una mia modesta proposta completa di Protocollo Sanitario per l'accoglienza, la raccolta anagrafica, la prevenzione e la cura specifica delle persone Lgbt.
Il sottoscritto CHIEDE:
data lettura del materiale proposto e la verifica della sua accuratezza scientifica:
di approvare al più presto ufficialmente il testo della WPA proposto nella sua forma completa o almeno le sei azioni specifiche proposte in allegato sulla completa depatologizzazione dell'omosessualità.
Successivamente a questa azione potremo discutere la necessità di fare corsi di formazione, soprattutto per Medici di Famiglia, Pediatri, Ginecologi, Uomi, Psichiatri, Medici del Pronto Soccorso.
Sempre successivamente al riconoscimento completo della depatologizzazione dell'omosessualità secondo i nuovi criteri proposti dalla WPA si potrà discutere anche del Protocollo insieme alle ASL e alla Regione, competenti in materia.
Lettera Firmata
LETTERA DUE AI SINDACATI ITALIANI
Forse sono al solito arrivato in ritardo rispetto alla ratifica del CCNL per chiedere tutele nella parte normativa relativa ai diritti del personale e dei pazienti omosessuali e transessuali, ma il problema è enorme e siccome esiste già circa il 5-10% di medici omosessuali, sappimo, calcolando 400mila medici, che riguarda almeno 20-40 mila lavoratori.
Esistono anche i medici transessuali, e se migliorassero le loro condizioni di vita e fosse loro permesso l'accesso a scuole e università anche i medici transessuali sarebbero più dei 2-3 attuali.
Il problema nel CCNL andrebbe affrontato nel merito e quanto propongo è solo uno schema di idee e relazioni applicabile anche direttamente in ogni Azienda ed Ospedale pubblico o privato:
A) Dal punto di vista del personale sanitario, occore che sia scritto nel CCNL, laddove si parli di parità di Genere che si intende anche:
1) il rispetto e la facilitazione del Coming Out dei colleghi e delle colleghe omosessuali e transessuali
Questo punto se approvato rappresenterebbe il primo documento, dopo il giuramento di Ippocrate in cui già c'era, a riconoscere ufficialmente che i medici possono essere omosessuali e che questo non costituisce alcun problema per il SSN.
B) Dal punto di vista dell'utenza LGBT, che è sicuramente la parte più rilevante, laddove nel CCNL si parla degli obblighi di cortesia e correttezza professionale andrebbero inseriti
1) ancora una volta il concetto di rispetto e facilitazione del Coming Out in questo caro rispetto ai pazienti o ai loro parenti omosessuali e transessuali
2) Il divieto esplicito a praticare modifiche dei genitali nei minori senza il loro consenso
3) Il divieto a praticare terapie riparative per omosessuali, bisessuali, lesbiche e transessuali
4) L'obbligo di Percorsi Rosa in tutti i Pronto Soccorso in Italia aperti contro Misoginia, Omofobia e Transfobia
5) L'uso del genere nelle relazioni medico-paziente concordato all'aspetto del/della paziente transessuale e non necessariamente all'anagrafica
6) L'uso del nome preferito dal/dalla paziente transessuale (mettendolo tra parentesi in cartella come dato accessorio)
7) L'uso di separè removibili per garantire la privacy delle persone transessuali in qualunque reparto si decida di inserirli/le in caso di ricovero
Può sembrare eccessivo inserire tutti questi punti nel CCNL, visto che siamo ancora considerati malati di mente, ufficialmente, dai medici che vanno in televisione ed organizzano manifestazioni omofobe, nel silenzio/assenso del SSN e della Fnomceo.
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/09671&ramo=CAMERA&leg=17
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