Quando, come succede attualmente, la cultura umanistica è svalutata (o, addirittura, cancellata dai programmi scolastici), vengono a mancare le parole, le immagini, i suoni con cui possiamo dar forma al nostro mondo interno, dar voce al nostro disagio, esprimere le nostre più intime esigenze.
Ciò produce l’effetto d’alimentare la crescente superficialità della gente, d’addormentare le coscienze.
Si tratta di un tipo d’azione sulla mente perfettamente sinergico con quello di certi trattamenti psichiatrici (farmacologici e psicoterapici), il cui unico scopo è far cessare le manifestazioni di sofferenza psichica, sopprimendo sul nascere ogni forma di consapevolezza sulle cause interiori del male.
È anche sinergico con quello di certi interventi sulla sfera sociale, di certe forme d’indottrinamento, di certe prediche “religiose”.
Molti trattamenti
Molti trattamenti psichiatrici farmacologici e psicoterapici sono antiscientifici prima che antiumanistici. Cfr. E. Bleuler, “Il pensiero autisticamente indisciplinato in medicina e il suo superamento”, trad. A. Sciacchitano, Polimnia Digital Editions, Sacile 2016.
Sono d’accordo con Antonello
Sono d’accordo con Antonello Sciacchitano: ad esempio nessun medico internista, la cui attività si fondi su di una solida base scientifica, si sognerebbe mai di operare un puro trattamento sintomatico su di un addome acuto (estremamente dolente), e di mandare il paziente a casa, come se la cura fosse finita. E questo senza aver accertato se, alla base del dolore, vi sia un’ulcera perforata, o una pancreatite. Alcuni psichiatri, al contrario, si limitano a somministrare trattamenti antidepressivi, senza aver accertato se, alla base del sintomo depressione vi siano tendenze suicide-omicide. Credono di aver operato un trattamento causale solo perché hanno agito sul substrato neurobiologico del sintomo, come se la vita interiore non esistesse.