In un recente studio è stata confrontata l’efficacia a breve e a lungo termine di un programma di terapia cognitivo-comportamentale per l'anoressia nervosa in pazienti ricoverati con e senza concomitante disturbo depressivo maggiore (DDM). Il programma ha previsto l’uso della cosiddetta forma "migliorata" della terapia cognitivo comportamentale per i disturbi alimentari (CBT-Enhanced). 63 pazienti adulti sottopeso con grave disturbo alimentare sono stati trattati con tale forma di CBT intensiva in regime di ricovero. La presenza di depressione maggiore concomitante è stata valutata con l'intervista clinica strutturata per il DSM-IV (SCID-I). L’Eating Disorder Examination e il Brief Symptom Inventory sono stati somministrati all’inizio e alla fine del trattamento, nonché al follow-up a 6 e 12 mesi. Il disturbo depressivo maggiore in comorbilità è risultato diagnosticabile nel 60,3% dei partecipanti con disturbo alimentare. Non sono state osservate differenze significative nelle variabili socio-demografiche e cliniche alla baseline tra i pazienti con e senza DDM. Tutti i partecipanti hanno mostrato miglioramenti significativi nel peso, nei sintomi del disturbo alimentare e della psicopatologia generale. Non si sono riscontrate differenze significative tra i partecipanti con e senza DDM in comorbilità in termini di efficacia del trattamento, e la gravità della depressione non è risultata un predittore dei cambiamenti nel punteggio dell’Eating Disorder Examination. Questi risultati suggeriscono che una diagnosi di DDM non influenzi l'esito del trattamento cognitivo-comportamentale in regime di ricovero per i pazienti affetti da anoressia nervosa, e che la gravità della depressione non possa essere usata come indicatore per predire il successo o il fallimento di tale trattamento.
Fonte: Calugi S, El Ghoch M, Conti M, Dalle Grave R. Depression and treatment outcome in anorexia nervosa. Psychiatry Res. 2014 Aug 15;218(1-2):195-200. doi: 10.1016/j.psychres.2014.04.024
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