LA PAURA tecnicamente sarebbe l'angoscia, almeno nella definizione classica che divide in psichiatria l'ansia dalla psicosi, il sentimento naturale relativo ad un pericolo reale, da quello immaginario o da quello profondo e sconvolgente su una scala a tre piani che in realtà di piani ne ha almeno sette.
Ai tre piani della paura reale, quella ansiosa e quella eccessiva degli psicotici, si devono aggiungere le tre corrispettive reazioni empatiche di chi si confronta con le persone che abbiano in prima persona paura più come settimo grado la reazione sociale complessiva, che esemplifico ad un solo livello solo perché la PAURA SOCIALE ha generalmente sempre effetti e cause complesse le cui distinzioni dipendono da molti più fattori, oggi soprattutto dalle MANIPOLAZIONI COMMERCIALI della POLITICA e dei MASS MEDIA.
Poco ci riguarda la paura reale, la reazione di chi l'accoglie e della società che vi deve far fronte se non nel senso appunto di capire quale sia la "realtà" in un contesto di manipolazione commerciale, politica e mass-mediale sempre più sofisticata in cui si contrastano opinioni divergenti ad esempio contro i migranti o contro le persone transessuali, ma anche contro i napoletani o contro la vecchiaia, vissuta con terrore irrazionale.
Alla PAURA ANSIOSA si contrappone il meccanismo di transfert e controtrasfert, una serie infinita di teorie che da Freud iniziano a citare parole e concetti complessi come FOBIA o ATTACCHI di PANICO, che oggi sembrano trovare risposte più efficienti negli psicofarmaci, come gli SSRI, SNRI, NASSA ecc piuttosto che nelle lunghe ed esose psicoterapie o nelle benzodiazepine, che restano molto più utilizzate, con l'effetto di generare tossicodipendenza, una piaga sociale poco considerata, nonostante lo studio di LANCET del 2001 aveva ampiamente chiarito, senza mai essere smentito da allora quanto le BDZ siano più pericolose perfino della Cannabis o dell'Ecstasy.
In realtà è mia esperienza personale e spero lo sia anche dei miei colleghi, essendo tra l'altro il confine ovviamente labile tra Paura Reale e Paura Ansiosa, almeno quando arriva nello studio dove opero come Psichiatra-Psicoterapeuta, tendo ad ottenere migliori risultati quando riesco a spiegare che per certi versi la Paura Ansiosa (qualunque sia il termine scientifico, spesso prescelto dall'utente già prima di arrivare al consulto) può essere semplicemente la TRADUZIONE NEUROVEGETATIVA delle nostre contraddizioni emotive, della mancata accettazione delle proprie emozioni, o dall'eccessiva accettazione di una realtà che potremmo cambiare ottenendo benefici significativi nella nostra vita emotiva e quindi neurovegetativa.
Arriviamo allora alla questione centrale: LA PAURA dello PSICOTICO…
E' abbastanza chiaro che stiamo parlando della PAURA della persona che si confronta con lo psicotico?
Questa PAURA nasce dall'EMPATIA o dai NEURONI a SPECCHIIO o da altri meccanismi teorici che producono fondamentalmente gli stessi effetti partendo dalle stesse cause: l'incapacità dello psicotico di comunicare e relazionare, la sua profonda angoscia, la sua necessità di comunicarla in qualche modo, la nostra incapacità di distinguere la NOSTRA PAURA dalla PROIEZIONE PSICOTICA che stiamo subendo.
A questo punto nasce la questione statistica e criminologica: LA PAURA della persona che si confronta con lo psicotico è REALE, ANSIOSA o SOCIALE?
Sappiamo che le persone ansiose, anche per altre cause, hanno maggiori difficoltà a gestire le persone psicotiche perché ne subiscono eccessivamente le PROIEZIONI ANGOSCIOSE continuative.
Esiste anche la questione SOCIALE, il settimo elemento, perché il feroce mercato delle MULTINAZIONALI del farmaco e dei MANICOMI cosidetti privati, ma sempre a spese del SSN, hanno bisogno della MERCE o del CONSUMATORE o meglio del CONSUMATO paziente psicotico.
Se questo problema sociale, che include l'assenza di comunicazione a favore dell'INCLUSIONE SOCIALE di sofferenti psichici e loro familiari, ma anche l'assenza di INSEGNAMENTI SPECIFICI UNIVERSITARI proprio per gli operatori medici e sanitari specializzati, rende ovviamente minoritaria ogni altra discussione nel merito.
Esistono le STATISTICHE ovviamente e gli STUDI EPIDEMIOLOGICI, che dovrebbero portare RAZIONALITA' in un sistema che tende a farsi prendere dall'EMOTIVITA'.
QUESTI STUDI SONO TUTTI PARADOSSALI:
Gli studi ITALIANI si basano sulla traduzione degli STUDI AUSTRALIANI, fatti però nei MANICOMI GIUDIZIARI, dove ovviamente i crimini violenti sono maggioritari e pertanto dichiarano i sofferenti psichici VERAMENTE da temere perché ben 10-15 volte più PERICOLOSI della popolazione generale (una cifra assurda e sproporzionata soprattutto nelle aree afflitte da Mafie e Camorra, Femminicidio ed Omofobia…)….
Abbiamo invece REVIEWS europee che in modo apparentemente più chiaro, dichiarano i sofferenti psichici CHE NON SI CURANO appena più pericolosi della popolazione generale, e MOLTO MENO pericolosi se vengono trattati "FARMACOLOGICAMENTE", ma questo ci appare solamente uno SPOT per la case farmaceutiche…
Infine ma solo in ordine di tempo esiste almeno uno STUDIO INGLESE, riportato dalla BBC news, nota per la neutralità delle sue comunicazioni, che però ha fatto STUDI in SVEZIA, quindi in un altrove anche socio-economico, ambientale e legislativo rispetto agli inglesi, figuriamoci agli italiani, dove però, comunque, in una società fondamentalmente poco violenta, ma affetta da etilismo e depressione più della media europea, i sofferenti psichici risultano IN OGNI CASO degli INNOCENTI, vittima del sistema socio-politico, come prevede la visione anti-psichiatrica….
Vi lascio le fonti in Italia , Inghilterra e Svezia, supponendo di non essere stato completo, nel merito e attendendo VOSTRI STUDI SULL'ITALIA piuttosto che opinion leaders…
http://vitadicoppia.blogosfere.it/2006/08/i-malati-di-men.html
http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/5216836.stm
http://www.biomedcentral.com/1471-244X/8/92/
http://www.kriminalvarden.se/upload/Informationsmaterial/Homicide_okt_2010.pdf
http://journals.psychiatryonline.org/data/Journals/AJP/3980/2129.pdf
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