Ho atteso del tempo prima di tornare a scrivere di Emanuele Severino. Ho continuato e continuo a leggerlo, ma per tornare a scriverne occorreva un’occasione. È arrivata da Mimesis con gli ultimi due numeri della Rivista “La filosofia futura. Il sentiero del giorno I e II”.
"Il sentiero del giorno" è titolo che gli sarebbe piaciuto. All’interno avrebbe trovato anche un suo testo inedito scritto nel 2019 come prefazione a un libro di Francesco Alfieri, che poi l’autore decise di non pubblicare. In questa prefazione c’è tutto Severino, l’uomo e il filosofo, l’uomo in grado di far parlare il filosofo, di piegarlo alla storia “nobile e terribile” che Alfieri, filosofo affermato, sacaerdote dei Frati Minori, professore di Fenomenologia della Religione alla Pontificia Università Lateranense, aveva deciso di raccontare al giornalista Massimo De Angelis.
Nel primo numero spicca la relazione di Friedrich-Wilhelm Von Herrmann, tenuta al Congresso di Brescia nel 2019, ma vi figurano saggi di notevole importanza; penso, tra gli altri, a quello dello stesso Alfieri sull’irriducibilità di destino e cristianesimo, al passaggio di Nicoletta Cusano sul ricordo, e agli scritti di Leonardo Messinese, Giulio Goggi, Enrico Berti, Vincenzo Vitiello, Ines Testoni e Massimo Donà, che arricchiscono le rispettive sezioni dedicate al fondamento, divenire ed eternità, logica e ontologia, teoria e prassi, nichilismo.
Sono interventi che aiutano a rivisitare i concetti basilari della filosofia di Severino, a discuterli criticamente, a salutare un filosofo che ha inciso profondamente sulla storia di una disciplina perennemente in crisi.
Paolo Barbieri, Giorgio Brianese, Piero Coda, Fabio Minazzi, Angelo Scola, Davide Spanio e Francesco Totaro completano il secondo volume incentrato soprattutto sul rapporto tra Severino e il cristianesimo. A circa due anni dalla sua scomparsa, restano i libri di e su Severino. Restano le riletture e le riflessioni dei tanti che hanno attinto alla sua fonte e se ne servono per elaborare ulteriori pensieri. La sua lucidità, la sua chiarezza, la sua profonda e articolata analisi delle cose, mancano. Chi lo ripropone, cercando di farlo rivivere, compie un’azione di inestimabile valore. Severino è la filosofia del presente e del futuro. “Filosofia futura” è la Rivista fondata nel 2013, da lui presieduta, che si proietta nel futuro tenendo ferma la presenza, che non scompare, di uno tra i più importanti filosofi di sempre.
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