L’ antropologo sociale inglese Evans-Pritchard (1902- 1973), che fu nel 1942 ufficiale in missione presso la British Military Administration della Cirenaica, pubblicò su «The sociological review», 1944, XXXVI, 1-4, 1-17, l’articolo Arab status in Cyrenaica under the italians, uno studio molto severo e critico sulla qualità dell’amministrazione coloniale italiana. Da questo articolo ho tratto le seguenti citazioni:
· da Giuseppe Daodiace, Latinità e colonizzazione nell’Africa del Nord, «Rivista delle Colonie e d’Oriente», 1927, 13-14:
Occorre dunque popolare queste regioni (Cirenaica) con uomini della nostra razza, con nostri coloni ed affrettare tale fenomeno: il beduino della Cirenaica che è in condizioni di anarchia e di miseria morale e materiale, è assolutamente incapace di costituire una civiltà suscettibile di progresso, ed anche solo di fiancheggiare, evolvendosi rapidamente, le realizzazioni della nostra civiltà: esso vivrà ai margini di questa con la sua cooperazione di mano d’opera nei lavori pubblici (costruzioni di strade, di ferrovie, ecc.) nella coltivazione e nello sfruttamento di quelle zone più interne, dove ora è difficile se non impossibile il fissarsi di nostri coloni.
· da Filippo Lo Bello su la «Rivista Coloniale», 1925-26
La Cirenaica e la Tripolitania, assai vicine alla madre patria, sono contrade suscettibili di forte popolamento mediante immigrazione di nostra gente. Esse, pertanto, potranno divenire due province completamente italiane e spezzare, in avvenire non molto lontano, la continuità islamica dell’Africa Settentrionale; con ciò l’Italia avrà reso un grande servizio a se stessa ed all’Europa, poiché provocherà l’inizio del ritorno dell’Islamismo verso l’Oriente. La Libia tutta non conta più di un milione di musulmani; un milione di italiani finirebbero per assorbirli completamente valorizzando definitivamente tutto il paese.
· da Paolo D’Agostini Orsini, L’Italia nella politica africana, Bologna, 1926, p. 132:
Particolarmente dunque la Libia deve essere da noi considerata in funzione di colonia di popolamento, con tutti i mezzi atti che vedremo e nel fine precipuo di farne una terra italiana, l’unica, la sola terra che razza bianca potrebbe o potrà conservare a sé nel Nord Africa.
Luigi Benevelli
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