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Forum Lou Salomè – Donne psicanaliste in rete

11 Feb 13

A cura di FRANCESCO BOLLORINO

"Voglio svelare una mia stranezza: sentivo il lavoro intellettuale come un'azione tesa rafforzare la femminilità"
(Lou Salomè)

 

Luo Solome

Libri, film, e ora un sito, cari amici ed amiche.

All'indirizzo http://utenti.tripod.it/forum_lousalome, si apre un sito che io ho trovato essere una piccola perla nel panorama telematico psicoanalitico. Nato dall'iniziativa e la fantasia di Laura Pigozzi, Valeria Medda e Sisa Arrighi, insieme al supporto e alla collaborazione di altre, colleghe terapeute o meno, il sito si costituisce primariamente intorno all'idea di Forum.

Luogo specifico dedicato alla parola e allo scambio, inizialmente precluso alle donne ai tempi di Platone, qui l'idea del Forum si riappropria della sua natura orignaria: luogo di parola pubblica al femminile, di cultura condivisa e partecipata, di discussione sulla letteratura e sullo stile, su psicoanalisi e conoscenza intima.

Non si poteva trovare un personaggio più indicato, cui dedicare questo angolo di intelligenza e coraggio femminile, di Lou Salomè.

Chi ha seguito il percorso de "Il lato debole", ha certamente inteso quali sono le figure femminili intorno cui ruota la mia riflessione e che mi piace proporre, o riproporre, ai lettori cui fosse sfuggito il tocco incisivo e personale che queste donne hanno lasciano nella loro epoca e nella nostra cultura. Lou Salomè rientra a pieno tra queste; anzi, se ne può considerare la capostipite: Due parole storiche, dunque, sul personaggio,

Nata a Berlino nel 1887 e sposata giovane all'iranista Carl Andreas (da cui mai si separerà formalmente, pur conducendo presto una vita libera e indipendente), in gioventù diventa intima amica di Nietzche ("da quali stelle siamo caduti — le scrisse al primo incontro — per incontrarci qui?), di Rilke, conosciuto a Monaco e del quale si innamorerà, ed entra in contatto con numerosi intellettuali del suo tempo, attraversando l'Europa.

A cinquant'anni, la scoperta della psicoanalisi di Freud, a cui Lou chiede di essere ammessa dapprima con le serate del mercoledi', ed in seguito con l'ingresso a pieno titolo tra gli psicoanalisti di Vienna. Inizia cosi' un lungo e affettuoso rapporto tra Freud e Lou, che durerà tutta le vita, e sarà per entrambi fonte di amicizia e profonda stima ( il carteggio epistolare tra i due è raccolto nel bellissimo "Eros e conoscenza", edito da Boringhieri, 1983). Perchè la psicoanalisi freudiana colpi' tanto Lou Salomè? Potremmo dire, per la sua ricerca della concretezza ed insieme del vissuto individuale, per l'uso della razionalità e del metodo scientifico sulle passioni umane, per le verità profonde di sè che via via ella andava scoprendo. Cosi' scriveva "…. Devo ancora una volta sottolineare massimamente che da quando ho ‘vissuto Freud' non mi è più uscito nè dal cuore nè dalla mente: Il fatto cioè che le scoperte nel campo dell'irrazionale furono possibili proprio e soltanto al suo modo di fare ricerca tutto dedito alla ratio, agli estremi margini di questo cammino seguìto sempre senza la minima deviazione". A questa donna acutissima e colta, Freud riservò sempre profonda stima e in non pochi momenti di difficoltà si rivolse a lei per riceverne sostegno e consigli; dal canto suo, pur in una posizione indipendente come la sua natura esigeva, Lou non abbandonò e non tradi' mai il maestro che le aveva dischiuso scenari tanto importanti per l'anima. Nessuno, meglio di lei, seppe fare dell'Eros, freudianamente inteso come pulsione di vita, strumento di conoscenza. Eros e conoscenza.

Un commento di Karl Abraham su Lou Salomè, da una lettera che questi scrisse a Freud: "Una persona che aveva assistito al Congresso di Weimar, la signora Lou Andreas Salomè, s'è trattenuta ora per qualche tempo a Berlino. Ho avuto occasione di conoscerla da vicino e devo ammettere di non aver incontrato finora nessuno che dimostri una comprensione tanto profonda e acuta della psicoanalisi…..".

Torniamo al nostro sito. Questa parentesi solo per fotografare un personaggio che ha saputo unire femminilità e conoscenza, indipendenza e gratitudine, che ci ha lasciato squisiti epistolari e alcune acute pagine sull'amore e l'erotismo molto vicine al sentire di oggi ("….solo chi rimane completamente se stesso si presta alla lunga a venire amato, perchè solo cosi', nella sua pienizza vitale, può simbolizzare per l'altro la vita, essere avvertito come una potenza di essa. Non vi è errore più grande nell'amore dell'adattarsi timorosamente uno all'altro e di uniformarsi a vicenda….").

Riflessioni sullàamore e la sessualità hanno grande spazio nel forum: il 2001 ha visto i lavori di un laboratorio sulla genesi della sessualità femminile (molto ricchi, peraltro, di materiale teorico), mentre è in progetto, tra le novità, un ciclo di lezioni sull'amore (qualcuno ci ha mai insegnato qualcosa del genere?).

Troviamo nel Forum Lou 5 campi di ricerca, articolati in: sessualità, corpo, linguaggio, scrittura ed etica. Ognuno di questi settori sviluppa al suo intenro reti di Ricerca ed è gestito da un coordinatore. Troviamo poi recensioni, scritti delle socie, links, sciocchezzai psicoanalitici……..

Ho letto in qualche recente articolo che anche sul Web la presenza di donne è minore, cosa che avevo notato navigando la rete e in particolare le mailing list. Forse ci sono, ma parlano meno, compaiono meno. Le piazze virtuali della discussione condivisa, della parola che lascia il segno e il ricordo di sè, sono abitate prevalentemente dagli uomini. La società della psicoanalisi ufficiale, mi si consenta la piccola polemica, ha un sito in eterno allestimento.

Questo è il primo luogo virtuale che io ho trovato – anche se certo ne esiteranno altri, non so — dove si coniugano con perfetta eleganza di contenuti e di stile la ricerca psicoanalitica e il piacere del mezzo telematico. Si entra dentro e si percepisce subito il gusto di stare in un forum virtuale per discuteredavvero contenuti teorici —particolari, che appartengono si' al bagaglio analitico ma con un'attenzione mirata a quello "strato roccioso" che Freud, ancora alla fine della sua vita, si rassegnava a definire come il mistero della sessualità femminile.

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