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Giugno 2015 I – La città sul divano

14 Giu 15

A cura di luca.ribolini

I NUOVI IDOLI NASCOSTI NEI NOSTRI DESIDERI 
di Massimo Recalcati, repubblica.it, 2 giugno 2015

Il nostro tempo ha sostituito al culto di Dio il culto degli idoli di cui il denaro è l’espressione più semplice e radicale in quanto rende possibile l’illusione che il suo possesso in grandi quantità consenta la realizzazione di una vita soddisfatta. Il Pasolini corsaro l’aveva indicata come una vera e propria “mutazione antropologica”: il monoteismo che sosteneva le società religiose e che affondava le sue radici nella potenza simbolica del Padre, ha lasciato il posto al politeismo del mercato e alle sue nuove divinità. Al verticalismo piramidale dell’ideologia patriarcale è subentrata la diffusione orizzontale dell’oggetto di godimento divenuto un idolo che ha trasformato l’uomo da “suddito” a “consumatore”. È il tratto perverso che caratterizza il discorso del capitalista: la feticizzazione della merce vorrebbe cancellare la struttura in perdita e necessariamente mancante del desiderio umano, riducendo la mancanza ad un vuoto che esige di essere compulsivamente riempito. Al punto che la strategia dell’idolo non è semplicemente quella di colmare la mancanza, ma di alimentarla continuamente offrendo sempre nuovi idoli che sappiano rendere caduchi e obsoleti quelli precedenti.
 
Segue qui:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/06/02/i-nuovi-idoli-nascosti-nei-nostri-desideri51.html?ref=search


L’”AVVENTURA” DI ADAMO ED EVA? PER FRANCESCO È DAVANTI A NOI
di Luigi Campagner, ilsussidiario.net, 3 giugno 2015

Ci vuole un soprassalto di simpatia. “Se sperimenti fin da piccolo che il matrimonio è un legame a tempo determinato, inconsciamente per te sarà così”. Ecco una delle frasi che Papa Bergoglio ha seminato in vista del Sinodo sulla famiglia, confidando che il buon seme cada su terreni altrettanto buoni. Le parole chiave di questa frase, o come oggi si dice i tag, sono: matrimonio, legame, tempo determinato, inconsciamente. Inconsciamente è senza dubbio una parola freudiana, considerato che lo scopritore della “terra incognita” detta (pensiero) inconscio — aggettivo dunque, non sostantivo — è Sigmund Freud. Giacomo B. Contri, settantaquattrenne psicoanalista doc, il primo dei lacaniani in Italia, nel 201 4 ha conferito a Papa Francesco il titolo di socio honoris causa della Società Amici del Pensiero-Sigmund Freud. La notizia rimbalzò nell’ottobre scorso fino a Settimo Cielo, il Blog informatissimo di Sandro Magister. Motiv o del conferimento, la frase di Papa Francesco nell’intervista a De Bortoli per il Corriere delle Sera (5 marzo 2014): “Non mi piacciono le interpretazioni ideologiche, una certa mitologia di papa Francesco. Quando si dice per esempio che esce di notte dal Vaticano per andare a dar da mangiare ai barboni in via Ottaviano. Non mi è mai venuto in mente. Sigmund Freud diceva, se non sbaglio, che in ogni idealizzazione c’è un’aggressione. Dipingere il Papa come una sorta di superman, una specie di star, mi pare offensivo. Il Papa è un uomo che ride, piange, dorme tranquillo e ha amici come tutti. Una persona normale”.
 
Segue qui:
http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/2015/6/3/PAPA-L-avventura-di-Adamo-ed-Eva-Per-Francesco-e-davanti-a-noi/613964/

COME SI DIVENTA PSICOTERAPEUTA. Recensione al libro La vocazione della psiche, a cura di Nicole Janigro 
di Pietro Barbetta, doppiozero.com, 3 giugno 2015

La raccolta di Nicole Janigro mi ha ricordato un altro libro di una dozzina d’anni fa: Chi sono i vostri analisti [Astrolabio-Ubaldini 2003], firmato da Jaques-Alain Miller e ottantaquattro amici. Il più bel saggio di quel libro denso oltremisura (cinquecentodieci pagine fitte) sostiene che dopo la lettura delle maggiori figure della psicoanalisi – che, in Francia, noblesse oblige, annoverano anche la Principessa Marie Bonaparte – era meglio tenersi i propri sintomi piuttosto che “aderire a una psicologizzazione moralizzante ‘delle donne’ alla quale gli analisti avevano ridotto l’enigma ereditato da Freud”. L’autrice di queste parole è Marie-Hélène Brousse, che di clinica se ne intende.
Il lavoro di Nicole Janigro è meno pretenzioso di quello di Miller, raccoglie il contributo di soli dodici terapeuti e di pagine ne conta circa duecento; tuttavia è molto più godibile, anche perché raccoglie dodici punti di vista tra loro eterogenei e mostra che si può diventare terapeuta attraversando vie differenti, piuttosto che una sola.
La rassegna si presta a possibili distinzioni tra i testimoni: analisti e non, freudiani e junghiani, uomini e donne, chi parla più di sé, chi meno, terapeuti medici e terapeuti filosofi, ecc. Una distinzione che mi sembra interessante, meno scontata, è quella tra i nati prima della guerra e dopo, o verso la fine. Se, in generale, chi è nato prima della seconda guerra mondiale se l’è passata peggio di chi è nato dopo, se i nati dopo la guerra sono i baby boomers, che hanno usufruito dei vantaggi economici e sociali del dopoguerra, nel caso della professione di psicoterapeuta sembra essere il contrario. Quella dello psicoterapeuta è stata una professione nobile fino agli anni Settanta; poi molti, interni o esterni al campo, hanno gridato: “il Re è nudo!”.
 
Segue qui:
http://www.doppiozero.com/rubriche/336/201506/come-si-diventa-psicoterapeuta

HAREM E VITTIMA 
di Umberto Silva, ilfoglio.it 3 giugno 2015

Se gli ostracismi di Rosy Bindi sono un insulto al Pd che non è come lei vorrebbe – ma anche Rosy non è precisamente quella che tutti noi vorremmo –  la decisione di Renzi di presentare Paita, De Luca e Moretti è stata al contempo onorevole ma, a mio modesto parere, anche controproducente. Onorevole perché non esistono gli “impresentabili”, parola che suona disgustosa come quando si sente qualcuno dire: “Povera cara, è davvero impresentabile, non possiamo portarla alla festa”. Guardati tu allo specchio della coscienza mentre dici queste cose! Tuttavia che i tre candidati fossero degni non comporta che fossero i più opportuni. De Luca, si sapeva, sta tutt’ora appeso al giudizio della Severino; Paita, si sapeva, era in caduta libera per via dell’incriminazione; Moretti, si sapeva, non era adeguata alla più che difficile impresa. Ma non si è sottratta, e questo è onorevole. Sì, pare che Alessandra Moretti non fosse molto contenta della chiamata alle armi, il posto di europarlamentare le era assai gradito. Dicono anche che sia un tipino piuttosto presuntuoso, sicché il gesto di Renzi che imperiosamente la sacrifica nella palude veneta per di più profetizzandone la sconfitta, acquista la parvenza di una punizione divina: vedo la giovane donna ginocchioni percorrere un girone infernale ove munge vacche inforcata dai diavoli leghisti. Dicono che la ragazza sia grintosa e cattivella, certo è intelligente e bella, ma per battere il satanico Zaia dal ghigno sulfureo e dal piede caprino ci voleva ben altro, un super imprenditore, un arcangelone di quelli che “bando alle parole ma guardate che ho fatto!”. E se non guardate vi prende per il braccio e vi fa fare il giro delle sue aziende finché avete fiato. Un uomo ma anche una donna, di quelle venete che non le mandano a dire,  tipo la sbrigativa Ippolita del film di Germi “Signore e signori”, che per salvare l’onore e il patrimonio del marito porcello non esita a concedersi a un avvinazzato contadino.
 
Segue qui: 

http://www.ilfoglio.it/la-politica-sul-lettino/2015/06/03/harem-e-vittima___1-v-129430-rubriche_c151.htm

PATRICK MODIANO: “QUANDO SCRIVO MI SENTO UN ANNEGATO CHE CERCA DI TORNARE IN SUPERFICIE”. Dai traumi infantili al Nobel: parla l’autore francese mentre esce in Italia il nuovo romanzo 
di Alex Vicente, repubblica.it, 5 giugno 2015

“Uno. scrittore, o per lo meno un romanziere, spesso ha un rapporto difficile con la parola. Nella distinzione scolastica fra orale e scritto, si trova più a suo agio con il secondo”, ha dichiarato sei mesi fa, al momento di ricevere il Nobel per la letteratura, Patrick Modiano, nato a Boulogne-Billancourt nel 1945. Mi torna in mente quella frase quando lo scrittore apre la porta del suo appartamento, vicino ai Giardini del Lussemburgo. Modiano parla con un balbettamento improprio per un uomo della sua età e uno scrittore della sua levatura. Al tempo stesso, però, le sue frasi racchiudono una profondità a tratti sconvolgente, dissimulata fra risate nervose, discorsi lasciati a metà ed esitazioni imbarazzate. Poco incline alle interviste, Modiano ha fatto un’eccezione per presentare il suo ultimo romanzo, Perché tu non ti perda nel quartiere (tradotto in Italia da Einaudi). Il protagonista è Jean Daragane, uno scrittore solitario (evidente alter ego dell’autore) che riceve la chiamata di uno sconosciuto il quale ha trovato la sua agenda nel vagone di un treno. L’insistente interesse dell’uomo per uno dei nomi scritti nella rubrica, che Daragane nemmeno ricorda, obbligherà questo smemorato selettivo a passare al setaccio il suo passato per riportare alla memoria un episodio che segnò la sua infanzia: la madre lo affidò alle cure di un’amica in una casa nei sobborghi, da cui entravano e uscivano sconosciuti misteriosi.
 
Segue qui:
http://www.repubblica.it/cultura/2015/06/05/news/patrick_modiano_quando_scrivo_mi_sento_un_annegato_che_cerca_di_tornare_in_superficie_-116090840

PESATORI, SE IL FUTURO È GIÀ TUTTO SCRITTO NEL METEO DELL’ANIMA. L’astrologo di “D” lancia la sfida a Renzi: “Segno Andreotti, ascendente Raffaella Carrà” 
di Erica Manna, genova.repubblica.it, 6 giugno 2015

L’essenza del renzismo è tutta condensata nel tema natale, proiettato sulla parete. “È del segno di Andreotti, con ascendente Raffaella Carrà”. Marco Pesatori, uno dei più celebri astrologi italiani, autore su D-La Repubblica delle Donne di oroscopi che sono veri esercizi di stile, lancia idealmente la sfida al premier. In un Archivio di Palazzo Ducale strapieno, intervistato da Wanda Valli mentre quasi in contemporanea va in scena l’incontro con Matteo Renzi, delinea la sua scienza: una “meteorologia dell’anima”. E il primo sotto esame è, appunto, il presidente del Consiglio. “Capricorno, dunque crede di avere il mondo, la nazione, sulle sue spalle – si lancia Pesatori – ma con l’ascendente gemelli, che lo rende un eterno quindicenne. L’ascendente, infatti, sta a indicare come ti poni. E Renzi è come Raffaella Carrà, uno da Ok il prezzo è giusto, è come Chiambretti, come Bruno Vespa.

Segue qui:
http://genova.repubblica.it/cronaca/2015/06/06/news/pesatori_se_il_futuro_e_gia_tutto_scritto_nel_meteo_dell_anima-116243636/
 

RECALCATI, NELLE MANI DELLA MADRE IL TORMENTO DEL FIGLIO. Angelo che accudisce o tiranno che traumatizza? Recalcati cerca una figura di “mamma reale” al di là dei luoghi comuni (e della psicoanalisi) 
di Ferdinando Camon, lastampa.it, 6 giugno 2015


C’è una poesia a pagina 47 che, dopo averla incontrata e sorpassata, ogni tanto tornavo a rileggere. Dice così:
La mia bambina è nella culla durante l’ora bella. / La mia bambina ha butìni, ha celestino, ha buietto sotto il lenzuolino. / La mia bambina è scompiglietti, è filantina, becoletti e ciuciantina, / di qua dalla finestrella/durante l’ora bella.
La leggi e capisci tante cose. Che chi l’ha scritta è una donna. Che un uomo non potrebbe mai scriverla. Che la madre che scrive questi versi non guida il bambino a parlare la propria, di lei madre, lingua, ma scende lei a imparare, inventandola, la lingua del neonato, quella lingua che sta prima della lingua. Cioè: la madre rinasce nel figlio che nasce. Questa rinascita si chiama maternità. Questo libro è un viaggio nella maternità. Quindi in un’esperienza in-conosciuta e in-conoscibile per l’uomo, inteso come maschio. Perché esiste la maternità, ma non esiste la paternità, se non come grazia concessa dalla donna. Qual è il tempo della maternità?

Segue qui:
http://www.lastampa.it/2015/06/07/cultura/tuttolibri/recalcati-nelle-mani-della-madre-il-tormento-del-figlio-uyvZbpSvUmZi49OnYPEWAI/pagina.html
 
                               
I più recenti pezzi apparsi sui quotidiani di Massimo Recalcati e Sarantis Thanopulos sono disponibili su questo sito rispettivamente ai link:
 
http://www.psychiatryonline.it/rubrica/4545
 
http://www.psychiatryonline.it/rubrica/4788 
 
(Fonte: http://rassegnaflp.wordpress.com

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