“Non possiamo fingere di abitare comode nella bellezza, noi donne”. Sotto la pelle dell’orsa di Roberta Mazzanti aggiunge un tassello alla biografia di una generazione che sta lentamente imparando a raccontarsi, con il suo carico di affetti e bilanci, promesse e contraddizioni, illusioni e disillusioni: le ragazze del boom, nate a metà del secolo scorso. Dopo anni di analisi, saggi, testimonianze, film e romanzi centrati sulla figura paterna, la madre è tornata recentemente al centro dell’attenzione grazie fra l’altro a due opere mainstream: il film Mia madre di Nanni Moretti, capolavoro di identificazioni proiettive e delicata introspezione; e il saggio di Massimo Recalcati Le mani della madre. Desiderio, Fantasmi ed eredità del materno, in cui lo psicanalista e bestsellerista di matrice lacaniana interroga il mistero della maternità alla luce del declino della sua rappresentazione patriarcale.
Segue qui:
http://www.panorama.it/cultura/libri/roberta-mazzanti-sotto-la-pelle-dellorsa/
RECALCATI E LE MADRI: “LE LORO MANI CI SALVANO DAL VUOTO, IL LORO SORRISO CI APRE AL MONDO”. Lo psicanalista protagonista dell’assolo di RepIdee a Genova sulla figura della madre tra sfaccettature, contraddizioni, sensazioni e paure. “La maternità è un’esperienza complessa, fisica ed emotiva. Ma solo nella madre possiamo trovare la salvezza dal senso di vuoto”
di Piera Matteucci, repubblica.it, 7 giugno 2015
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http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/genova2015/assolo/2015/06/07/news/recalcati_a_repubblica_delle_idee_il_volto_della_madre_luci_e_ombre_di_un_dono_-116298128
LA SCUOLA È IMPOSSIBILE, MA PROF E STUDENTI NON FATEVI RUBARE LA MENTE. PREDICA (INUTILE) SULL’IMPARARE NEL NEW WORLD. Il bravo Ferroni e il desolante erotismo docente di Recalcati
di Alfonso Belardinelli, ilfoglio.it, 7 giugno 2015
Dunque, tutto ciò che è reale è razionale. Il cambiamento dell’intera società non solo ha delle innegabili ragioni o cause, ma queste e il loro risultato vanno sempre prese come cosa buona: e quindi una scuola buona vuol dire adeguazione a quanto c’è fuori dalla scuola. Detto ancora più semplicemente: è meglio che dentro la scuola ci sia, “tel quel”, tutto il fuori, mercato, tecnologia, svago. Dopo mezzo secolo che sento parlare di riforme della scuola, ho smesso di essere un credente (nelle riforme) ma ho anche smesso di essere un serio e informato critico (di questa o quella riforma). Tendo ahimè a vedere il trend epocale (dovrei dire tendenza) e questo parla chiaro. Se c’è una cosa in cui potrei credere sono gli studenti e gli insegnanti, perché la faccenda è seriamente, praticamente, quotidianamente nelle loro mani: sarebbe un bene per tutti, loro compresi, loro per primi, se loro per primi si rendessero conto che è proprio così: sono i protagonisti.
Segue qui:
http://www.ilfoglio.it/cultura/2015/06/07/scuola-impossibile-prof-e-studenti-non-fatevi-rubare-la-mente___1-v-129551-rubriche_c787.htm
AGLI INSEGNANTI DICO: LA RIFORMA NON SERVE A VOI
di Giorgia Perra, Umberto Galimberti, d.repubblica.it, 6 giugno 2015
Temo di dover perdere la grande stima che mi dichiara nella prima parte della sua lettera che tralascio di pubblicare, ma se proprio vuole conoscere il mio parere sulla riforma della scuola oggi al centro delle polemiche, inviterei lei e quanti la contestano a considerare il problema dalla parte degli studenti, invece che dalla parte degli insegnanti. Infatti, a parte le scuole elementari che, rispetto a quando le frequentavo io, hanno fatto progressi davvero significativi (al punto da collocarsi al sesto posto nella classifica globale, come ho appreso in un congresso internazionale sull’istruzione nel mondo), le scuole medie e le superiori soffrono per la carenza di insegnanti all’altezza del loro compito, al punto che io considero fortunati quegli studenti che nella loro classe, su nove o dieci professori, ne trovano almeno uno o due che siano dei veri “maestri”.
Chiamo “maestro” chi conosce la sua materia, la sa comunicare e ha la capacità di appassionare gli studenti alla cultura, per quella dote personale che non si può “imparare”, ma si possiede “per natura”, fatta di una autorevolezza che gli studenti riconoscono e di una autentica vocazione e dedizione al compito educativo. “Educare” infatti non è solo “istruire”, ossia trasmettere conoscenze, ma far presa sull’emotività degli studenti che, se non entra in gioco, preclude l’apertura della mente. Del resto, già Platone segnalava che si apprende per “via erotica”. E tutti noi abbiamo studiato volentieri le materie insegnate da professori che ci affascinavano.
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http://d.repubblica.it/dmemory/2015/06/06/lettere/rispondeumbertogalimberti/122lette20150606691220122.html
RIFORMA DELLA SCUOLA: LA VERA POSTA IN GIOCO
di Luca Illetterati, minimaetmoralia.it, 8 giugno 2016
La signora Giorgia Perra è un’insegnante, probabilmente; sicuramente è una lettrice di Repubblica e soprattutto della rubrica che da molti anni Umberto Galimberti tiene sull’ultima pagina di D, il magazine settimanale che esce il sabato insieme al giornale. La signora Perri ha molta stima di Galimberti, lo legge con passione, trova i suoi commenti e le sue risposte alle lettere delle lettrici e dei lettori argute e intelligenti. Così, piena di fiducia ed entusiasmo, decide di scrivergli, indignata per il silenzio che l’opinione pubblica in generale, ma soprattutto gli intellettuali – categoria, se così si può dire, alla quale Galimberti appartiene – stanno dedicando alla questione della riforma della scuola che è in questi giorni in approvazione in Parlamento (già approvata alla Camera e ora in discussione al Senato). Una riforma che alla signora Perra provoca profonda indignazione e sconcerto. Galimberti risponde; ma con il coraggio di chi non teme l’impopolarità, dichiara subito la sua avversità alle contestazioni degli insegnanti e con l’argomento di voler mettere al centro gli studenti piuttosto che i professori (i quali evidentemente, nell’opinione di Galimberti, dei loro studenti se ne fregano) spiega perché queste proteste gli facciano venire l’orticaria e conseguentemente perché sia disposto dunque a spendere una parola a favore della riforma.
Segue qui:
http://www.minimaetmoralia.it/wp/riforma-della-scuola-la-vera-posta-in-gioco/
VIOLENZA SULLE DONNE: COME INTERPRETARE I DATI ISTAT. Pochi giorni fa una ricerca dell’Istituto nazionale di statistica ha rivelato che quasi un terzo delle donne nel nostro Paese ha subìto violenza fisica o sessuale. Abbiamo intervistato alcune esperte per capire cosa si nasconde dietro questo dato
di Sara Ficocelli, d.repubblica.it, 8 giugno 2015
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http://d.repubblica.it/attualita/2015/06/05/news/femminicidio_dati_istat_italia_violenza_sulle_donne-2639792/
CONTRO RECALCATI. Si stava meglio quando c’era Alberoni. I padri saranno anche evaporati, ma il Sorrentino della psicoanalisi è ovunque
di Andrea Minuz, rivistastudio.com, 9 giugno 2015
Quando c’era Alberoni, i tomi dei seminari di Lacan erano lì dove dovevano essere, nello scaffale più inaccessibile e forcluso della nostra libreria. Poi è arrivato Recalcati. Le copertine non sono più rosa, né fucsia. Titoli ieratici e sottotitoli minacciosi chiamano in causa l’«inesauribile capacità del mito di offrire spunti di riflessione», la «filiazione simbolica», «l’Altro», l’Oltre e l’Ultra. Per un’erotica dell’insegnamento, Alberoni non l’avrebbe mai scritto neanche in coppia con Roberto Gervaso (l’insegnamento erotico o l’erotismo dell’insegnamento, ma «un’erotica» no). E poi non ce n’era bisogno. Dalle quarte di copertina, un cranio lucido da severo professore universitario evocava librerie in noce, ma anche penombre da boudoir, performance postdannunziane, congressi del Psi. Ora c’è il giubbotto da pischello con barba di tre giorni di Recalcati, che, come scriveva Guido Vitiello sul Foglio, fa un po’ Foscolo e un po’ Fonzie. Le maestre non indossano più il golfino e lettrici-forti iscritte a Meetic sognano un invito a cena con fraseologia lacaniana («questo Sauvignon non ha inconscio», «sarà colpa dei vitigni eterodiretti della California»).
Segue qui:
http://www.rivistastudio.com/standard/il-sorrentino-della-psicanalisi/
LE 10 TEORIE SUI TUOI FILM PREFERITI (CHE NON TE LI FARANNO PIÙ VEDERE ALLO STESSO MODO)
Quotidianamente appaiono sul web nuove teorie che riguardano i nostri film preferiti: perché proprio il nostro personaggio preferito è morto? Ma vive nella realtà o è tutto frutto della sua immaginazione? La maggior parte di queste teorie hanno ben poca rilevanza ma fortunatamente, come suggerisce Listverse, alcune possono risultare molto interessanti, addirittura determinanti per dare un nuovo significato al film. Scoprile tutte:
IL GRANDE LEBOWSKI” SI BASA SUI TAROCCHI Il film, rilasciato nel 1997 con la regia dei fratelli Coen e considerato inizialmente una totale delusione, è visto oggi come un capolavoro. Molte sono state le teorie che si sono susseguite riguardo questa produzione, dal fatto che fosse un sequel di “Alice nel paese delle Meraviglie” fino all’affermazione che fosse una premonizione dell’11 settembre, ma, secondo la teoria più accreditata, il film sarebbe interamente basato sui tarocchi. L’eroe del film, infatti, Drugo, non sarebbe altro che “il Matto”, un personaggio insieme goffo e capace, a cui capitano avvenimenti fuori dal suo controllo, proprio come succede nel film al protagonista interpretato da Jeff Bridges. Altri parallelismi sono rintracciabili nel personaggio del veterano Walter, “la Giustizia”, in quello di Donny, “le Stelle”, del Grande Lebowski, “l’Imperatore”, del pornografo Jackie Treehorn, “il Diavolo”.
“RICOMINCIO DA CAPO” È LA METAFORA DI UNA SEDUTA DI PSICOANALISI Uscito nel 1993, questo film tratta la storia di un uomo che è obbligato a rivivere continuamente lo stesso giorno ed è una produzione da sempre molto apprezzata sia per la sua natura oscura, sia per la presenza di Bill Murray. Secondo diversi esperti, questo capolavoro potrebbe essere visto come una metafora per la psicoanalisi. Uno degli obiettivi principali di tale disciplina, infatti, è di aiutare il paziente a riconoscere i propri atteggiamenti negativi ripetitivi e di portarlo a superarli, proprio come succede in tale film. Il protagonista è forzato a rivivere lo stesso giorno finché non riesce a cambiare il modo in cui reagisce a determinati avvenimenti e solo allora è libero dalla sua prigionia. Teoricamente il protagonista, interpretato da Murray, viene intrappolato dal suo narcisismo, che comunque scomparirà al termine del film e ciò gli permetterà di tornare a vivere normalmente.
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http://www.giornalettismo.com/archives/1830559/film-famosi-teorie/
IL VOLO DEL CONDOR
di Umberto Silva, ilfoglio.it, 10 giugno 2015
Ho ammirato Mikhail Borisoviã Khodorkovsky quando stava rinchiuso nella prigione siberiana immerso in una neve antica, il volto da eroe russo ribelle al potere e tuttavia compassionevole, gli occhi del dottor Zivago che sorridenti accolgono il destino. Nella cella d’isolamento si sentiva in armonia con l’universo. La galera, la dostoevskiana Casa dei morti condivisa con gente di ogni risma, riuscì a trasformare in angelo il più avido dei magnati: invece di bestemmiare Dio per la mala sorte, Mikhail serenamente Lo ringraziò di avergli tolto tutto dandogli la possibilità di diventare santo. Ora, nel rifugio zurighese, ogni qualvolta apre bocca per parlare della Russia una grande attenzione si concentra su di lui, cacciato dalla polis che al colmo del suo successo egli cominciò ad amare. Sarà Khodorkovsky l’uomo che porterà la giustizia in una terra che mai l’ha conosciuta?
Khodorkovsky frequentava Putin dai primi anni Novanta, era stato suo collaboratore finanziario, insieme avevano fatto progetti, sicuramente lo Zar ne aveva agevolato l’ascesa, sicuramente avevano bevuto insieme molte vodke, sbeffeggiando gli ossequiosi burocrati, ammiccando alle ragazze.
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DOVE SBAGLIANO SERRA E BISIO
di Salvatore Abbruzzese, ilsussidiario.net, 11 giugno 2015
Segue qui:
http://www.ilsussidiario.net/News/Editoriale/2015/6/11/Dove-sbagliano-Serra-e-Bisio/616227/
TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE. Parleremo quest’oggi de ‘L’istituto per la regolazione degli orologi’ dello scrittore turco Ahmet Hamdi Tanpinar, un romanzo la cui forza principale risiede nella bellezza della fotografia che riesce a fare della porzione di storia in cui nasce
di Nicolò Di Girolamo, europinione.it, 11 giugno 2015
Segue qui:
http://www.europinione.it/tutto-il-male-viene-per-nuocere/
Durante la manifestazione RepIdee 2015 tenutasi a Genova nei giorni 4-7 giugno 2015 Massimo Recalcati ha tenuto una conferenza al Teatro Carlo Felice di cui proponiamo tre estratti (fonte: psychiatryonline.it).
I più recenti pezzi apparsi sui quotidiani di Massimo Recalcati e Sarantis Thanopulos sono disponibili su questo sito rispettivamente ai link:
http://www.psychiatryonline.it/rubrica/4545
http://www.psychiatryonline.it/rubrica/4788
Da segnalare le seguenti rubriche:
"Laicamente, Dialoghi su psichiatria, arte e cultura" di Simona Maggiorelli, al link
http://www.psychiatryonline.it/rubrica/5673
"Mente ad arte, percorsi artistici di psicopatologia nel cinema ed oltre, di Matteo Balestrieri al link
http://www.psychiatryonline.it/rubrica/4682
(Fonte dei pezzi della rubrica: http://rassegnaflp.wordpress.com)
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