UN UOMO CON MILLE MASCHERE: I SOGNI DI ADELE E DELLE ALTRE. La studiosa«L’esperienza onirica non si interpreta, si costruisce insieme. Dobbiamo farne la trama di una fiaba»I temi Amori e lutti, bimbi mai nati e bimbi partoriti, incontri erotici con sconosciuti
di Giuseppina Manin, corriere.it, 13 giugno 2015
I sogni delle donne attraversano deserti di fuoco e mari insidiosi. Si inoltrano nel profondo di Paesi stranieri, calpestano tappeti di stelle luminose. I sogni delle donne parlano di amore e morte, di bimbi partoriti e bimbi mai nati, di incontri erotici con sconosciuti, di incesti trasversali. Lella Ravasi Bellocchio, che nella sua lunga militanza analitica junghiana di sogni ne ha sentiti di ogni tipo, come Sherazade ne inanella uno dopo l’altro a formare una lunga collana onirica di perle opalescenti e tenebrose. Memorie del sottosuolo, sedimenti arcaici, film della notte. Che a volte ci aiutano, altre ci ingannano, talora ci illuminano.
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http://archiviostorico.corriere.it/2015/giugno/13/uomo_con_mille_maschere_sogni_co_0_20150613_aa6a6cfa-1190-11e5-bd28-67e19f965cf6.shtml
http://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera/20150613/282780650131372/TextView
PERCHÉ CAPIAMO UNA PAROLA PER UN’ALTRA?
di Oliver Sacks, la Repubblica, 13 giugno 2015
Qualche settimana fa, Kate, la mia assistente, mi ha detto: «Vado alle prove del coro» [in ing. choir practice]. Sono rimasto sorpreso. Lavoriamo insieme da trent’anni e non le ho mai sentito esprimere il minimo interesse per il canto. Ma ho pensato, chi lo sa? Forse questa è una parte di lei di cui non ha mai parlato; forse si tratta di un nuovo interesse; forse suo figlio canta in un coro; forse… Continuavo a fare delle ipotesi, senza pensare nemmeno per un attimo di aver capito male. Solo al suo ritorno ho capito che era andata dal chiropratico [in ing. chiropractor]. Pochi giorni dopo, Kate scherzando mi ha detto: «Vado alle prove del coro». Di nuovo mi ha sconcertato: Petardi? [in ing. firecrackers] Perché parlava di petardi? Con l’aumento della mia sordità, tendo sempre di più a fraintendere ciò che dice la gente, anche se è una cosa abbastanza imprevedibile.
Nel corso della giornata, può accadere venti volte, oppure mai. Annoto con cura in un piccolo taccuino – rosso con l’etichetta “Paracisi” – anomalie nell’ascolto, in particolare fraintendimenti. Scrivo quello che sento (in rosso) su una pagina, quello che è stato effettivamente detto (in verde) nella pagina a fianco, e (in viola) le reazioni della gente ai miei fraintendimenti, e le ipotesi spesso improbabili che posso elaborare nel tentativo di dare un senso a ciò che spesso, essenzialmente, senso non ne ha.
Dopo la pubblicazione di Psicopatologia della vita quotidiana di Freud, nel 1901, questi fraintendimenti nell’udito, insieme con una serie di fraintendimenti nella lettura, nel parlare, nell’agire o di lapsus erano visti come “freudiani”, un’espressione di sentimenti e conflitti profondamente repressi.
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http://www.fondfranceschi.it/cogito-ergo-sum/perche-capiamo-una-parola-per-un2019altra
UNA NUOVA PSICHIATRIA SENZA PIÙ MEDICINE: IL METODO PER GUARIRE ANIMA E CORPO (CHE PUÒ ANCHE RIDURRE I COSTI DELLA SANITÀ PUBBLICA). Lo spiega la dottoressa Poli nel libro Anatomia della guarigione e alle “persone” che chiedono un consulto nel suo studio di Milano: “Più che mettere da parte Freud e Jung, dobbiamo trasformare ed integrare la psicanalisi alla luce di nuovi dati neuroscientifici”. Alla base dell’ISTDP importato dal Canada, le nuove scoperte sul cervello emotivo e la medicina integrata: “Invitata dai 5 Stelle sono stata in Parlamento a dare il mio contributo alla Nuova Legge Sanitaria che seguirà i dettami OMS”
di Davide Turrini, ilfattoquotidiano.it, 15 giugno 2015
Una nuova psichiatria senza più medicine, e che può ridurre i costi della sanità pubblica. Lo afferma in un libro, Anatomia della guarigione (Anima Edizioni), la dottoressa Erica Francesca Poli: una laurea in medicina e chirurgia, una specializzazione in psichiatria, e da oltre 10 anni alle prese con il metodo ISTDP, validato scientificamente e affermatosi negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Scandinavia, Australia, ma soprattutto in Canada, dove è integrato anche nel settore sanitario statale. Neuroscienze alla base, lavoro di terapia più sul corpo che sull’intelletto, ma soprattutto la possibilità di una nuova medicina integrata dove confluiscono tradizioni differenti dal solo dogma occidentale. A farne simbolicamente le spese sembra essere la psicologia classica, con Freud e Jung pronti alla rottamazione. “In realtà, più che metterla da parte la dobbiamo trasformare ed integrare alla luce di nuovi dati neuroscientifici”, spiega la Poli al FQMagazine.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/15/una-nuova-psichiatria-senza-piu-medicine-il-metodo-per-guarire-anima-e-corpo-che-puo-anche-ridurre-i-costi-della-sanita-pubblica/1778664/
QUALCOSA DI PIÙ PROFONDO, ANCHE DEL 3D. Mondo reale e realtà virtuale si osservano l’un l’altra nell’ultimo romanzo di Luigi Ballerini*, “Io sono zero”. L’avventura di un ragazzino alla scoperta di una natura che ritorna a bussare alla porta dei nostri sensi, della nostra intelligenza e libertà
di Elena Ugolini, tracce.it, 15 giugno 2015
«L’aria, ho capito: è quella che mi distrugge. Quanta ce n’è! Un’immensità, tanta da affogarci dentro. Finirò esattamente come quelli del sottomarino, imprigionato dentro un oceano d’aria che arresta il respiro e soffoca. Nessuno mi verrà a recuperare. Morto soffocato d’aria». È il protagonista del libro che svela fin dalle prime pagine la chiave di un racconto in cui tutto quello che sembra “naturale” va riconquistato perché “naturale” non lo è più. Io sono zero è la storia di un ragazzo cresciuto in un mondo parallelo dove è stato addestrato a combattere con i droni. Quattordici anni vissuti senza abbracci, sapori, colori, senza poter mai soffrire il freddo o il caldo, la fame o la sete, in uno spazio costruito per diventare capaci di affrontare situazioni sempre più complesse, passando da un livello di difficoltà ad un altro, come in un grande videogioco.
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http://www.tracce.it/default.asp?id=331&id_n=48417#.VX704w0sUhE.facebook
* Medico, psicoanalista e scrittore
AMORE E PSICHE: LA PASSIONE SECONDO LA PSICOANALISI
di Silvana Mazzocchi, repubblica.it, 16 giugno 2015
Come ci si innamora e perché ci si innamora. E, se l’amore è violazione della nostra illusione d’indipendenza, perché tutti lo cercano e lo vogliono, a qualsiasi prezzo? Letteratura e psiconoanalisi da sempre parlano d’amore, dando per scontato che esistono vari tipi d’amore e innumerevoli modi d’amare. Ora è un libro scritto da Simonetta Diena, psichiatra e psicoanalista, membro ordinario della Spi, la società di psicoanalisi italiana (Franco Angeli editore), a illustrare ogni ardore e ogni turbamento: dall’insopportabilità dell’abbandono, all’amore impossibile; dall’amore materno, a quello vissuto in età avanzata, fino all’impossibilità di amare. E Il titolo è esplicito: La psicoanalisi in ascolto dell’amore: passioni e legami. Quelle passioni e quei legami d’amore che costituiscono l’intima essenza della natura umana.
Con un testo dal rigore scientifico ma scritto con un linguaggio semplice, l’autrice ci guida alla scoperta della galassia amorosa: dapprima attraverso contributi psicoanalitici che focalizzano l’amore primario, la capacità d’amare e quella (differente) di mantenere viva una relazione nel tempo e, infine, l’amore come ricerca dell’assoluto, per poi entrare nel vivo e, attraverso varie situazioni cliniche che riassumono le passioni più varie, affrontare gli innumerevoli aspetti dell’amore. Con l’avvertenza che, perché l’amore-passione si muti nel tempo in amore-alleanza, è necessario che il suo sigillo diventi l’amicizia.
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http://www.repubblica.it/rubriche/passaparola/2015/06/16/news/amore_e_psiche_la_passione_secondo_la_psicoanalisi-116978838/
Il libro: Simonetta Diena, La psicoanalisi in ascolto dell’amore: passioni e legami, Franco Angeli, Pagg. 202, euro 26
IL LATO OSCURO DELLE DONNE RACCONTATO DA AUGIAS TRA FINZIONE E PSICOANALISI
di Alessandro Mezzena Lona, ilpiccolo.gelocal.it, 17 giugno 2015
Del corpo delle donne si è sempre fatto oggetto di scandalo. Nascondendolo, costringendolo dentro abiti simili a strumenti di tortura. Attorno alla loro mente, poi, ai riflessi segreti dell’io profondo, si è costruito uno spettacolo. Su cui la medicina prima, la psicoanalisi e la psichiatria poi, hanno fondato una parte del loro immeritato successo. Portando in scena i tremori delle isteriche, i vaneggiamenti delle sonnambule, gli spasmi di chi si vedeva negata un approccio normale alla sessualità. Una storia, quella del dominio sul corpo e la mente delle donne, tutta da raccontare. Che Corrado Augias, giornalista di lungo corso e scrittore di libri belli come “Tre colonne in cronaca”, “Una manciata di fango”, “Inchiesta su Gesù”, ha portato al centro del suo romanzo “Il lato oscuro del cuore” pubblicato da Einaudi (pagg. 278, euro 19). Storia di una giovane studentessa, Clara, che dalla teoria dei testi di psicoanalisi passa in fretta a confrontarsi con la realtà di un ambiguo e misterioso delitto maturato tra violenze e sentimenti sbagliati. Sabato, Augias riceverà a Lignano il Premio Hemingway per la letteratura, che vale un po’ come un riconoscimento alla carriera. «All’inizio volevo fare un saggio – spiega -. Raccontando il momento, assai affascinante, che segna il passaggio dalla storia della medicina alla nascita della psicologia. Ma più leggevo libri, più mi rendevo conto che tanti autori avevano già dedicato testi bellissimi allo stesso argomento».
Ha cambiato strada?
«Con tutto il materiale che avevo raccolto, ho deciso di farne un racconto. Mescolandolo a un mio vecchio ricordo di quando facevo il cronista per “la Repubblica”».
Che storia era?
«Avevo intervistato una prostituta coinvolta in un terribile delitto. Finita la conversazione, e non so ancora oggi perché, lei volle raccontarmi com’era diventata puttana. Come aveva intrapreso la vita sulla strada. Venne fuori una storia al tempo stesso torbida e banale, che non ho mai dimenticato. Così adesso, in parte, l’ho reinventata nel personaggio di Wanda, che costringe Clara a lasciare da parte la teoria e a confrontarsi con la realtà della vita».
Donne e psicologia: un binomio difficile?
«Prima la psicologia, poi la psicoanalisi, sono nate dall’incontro di pazienti donne che si rivolgevano a medici uomini. Non era possibile che andasse diversamente, dato che stiamo parlando del periodo tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900. Una terra di nessuno dove i comportamenti femminili più incomprensibili erano fertile argomento di studio».
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http://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-libero/2015/06/17/news/il-lato-oscuro-delle-donne-raccontato-da-augias-tra-finzione-e-psicoanalisi-1.11634087
KRISTEVA: “STRANIERI ALLA DERIVA SENZA VOCE NÉ DIRITTI L’ULTIMA SFIDA DELL’OCCIDENTE”. I migranti sono la cicatrice più profonda della globalizzazione: non li trattiamo come cittadini e, alla fine, nemmeno come uomini
di Julia Kristeva, la Repubblica, 17 giugno 2015*
Diritti dell’uomo o diritti del cittadino? Questa discordanza, di cui Hannah Arendt ha tracciato la genealogia, ma anche la degenerazione (la degenerazione che ha dato luogo al totalitarismo), compare con evidenza quando le società moderne affrontano il “problema degli stranieri”. La difficoltà che genera questa questione sarebbe racchiusa interamente nel vicolo cieco della distinzione che separa uomo e cittadino: non è forse vero che per stabilire i diritti che spettano agli uomini di una civiltà o di una nazione, anche la più ragionevole e la più consapevolmente democratica, si è obbligati a escludere da tali diritti i non cittadini, ovvero altri uomini? Questo modo di procedere significa – è la sua estrema conseguenza – che si può essere più o meno uomini a seconda che si sia più o meno cittadini, significa che chi non è cittadino non è interamente un uomo. Fra l’uomo e il cittadino, una cicatrice: lo straniero. È interamente un uomo se non è cittadino? Non godendo dei diritti di cittadinanza, possiede i suoi diritti d’uomo? Se, consapevolmente, accordiamo agli stranieri tutti i diritti degli uomini, che cosa ne resta in concreto quando togliamo loro i diritti del cittadino? Nella situazione attuale di mescolanza senza precedenti di stranieri sul pianeta, due soluzioni estreme si profilano: o si andrà verso degli Stati Uniti mondiali di tutti i vecchi Stati- nazione (processo immaginabile nel lungo periodo e che lo sviluppo economico, scientifico, mediatico lascia presumere), oppure il cosmopolitismo umanista si rivelerà un’utopia, e le aspirazioni particolaristiche imporranno la convinzione che i piccoli insiemi politici sono le strutture ottimali per la sopravvivenza dell’umanità.
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http://www.dirittiglobali.it/2015/06/stranieri-alla-deriva-senza-voce-ne-diritti-lultima-sfida-delloccidente/
*Il testo è tratto dalla lectio magistralis che la scrittrice francese di origine bulgara Julia Kristeva tiene a Genova al Festival “Suq-Teatro del dialogo” il 22 giugno alle 18 durante la Giornata Mondiale del Rifugiato.
“TUNISI SUL DIVANO”: ESPERIMENTO DI PSICO-ANALISI URBANA. Teatro nazionale e Anpu fanno stendere sul lettino la capitale
di Redazione, ansa.it, 18 giugno 2015
Far distendere idealmente la città di Tunisi sul lettino dello psicanalista per scoprirne nevrosi e paranoie e poi cercare di proporre soluzioni adeguate. Questa l’idea originale alla base dell’esperimento di psicanalisi urbana intitolato “Tunisi sul divano” del Teatro nazionale tunisino e dell’Agenzia Nazionale francese di Psicanalisi Urbana (Anpu) che domani sera nella capitale tunisina ne daranno una rappresentazione pubblica a place Halfaouine alle 21.30.
Segue qui:
http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/stati/tunisia/2015/06/18/tunisi-sul-divano-esperimento-di-psicanalisi-urbana_e54c4c79-fecd-4d11-8dcf-bb1fdced8e88.html
I più recenti pezzi apparsi sui quotidiani di Massimo Recalcati e Sarantis Thanopulos sono disponibili su questo sito rispettivamente ai link:
http://www.psychiatryonline.it/rubrica/4545
http://www.psychiatryonline.it/rubrica/4788
Da segnalare le seguenti rubriche:
"Laicamente, Dialoghi su psichiatria, arte e cultura" di Simona Maggiorelli, al link
http://www.psychiatryonline.it/rubrica/5673
"Mente ad arte, percorsi artistici di psicopatologia nel cinema ed oltre, di Matteo Balestrieri al link
http://www.psychiatryonline.it/rubrica/4682
(Fonte dei pezzi della rubrica: http://rassegnaflp.wordpress.com)
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