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Il famoso crash del Dipartimento di Genova

11 Feb 13

A cura di FRANCESCO BOLLORINO

Fin dalla sua nascita, come ipotesi di lavoro, POL.it ha appoggiato la realizzazione del primo Congresso Internazionale "INTERNET & SALUTE MENTALE" che si è chiuso con un ottimo successo di pubblico e soddisfazione intellettuale per i partecipanti nel Febbraio 1998.
Ora lo stesso impegno sarà dedicato all'appoggio per la realizazzione del II ° Congresso Internazionale "INTERNET & SALUTE MENTALE" che si terrà a Roma nell'autunno del 1999.
Già ora è possibile iscriversi alla specifica mailing list che è stata aperta dal Dipartimento di Genova che in collaborazione con l'Istituto di Psichiatria e Psicologia della Cattolica organizza questo evento. 
Potete accedere alla form di iscrizione alla lista direttamente dalle pagine di POL.it.

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olivettiOra che tutto (o quasi, mancano ancora alcuni pezzettini di softwareapplicativo da aggiornare, in quanto nell'occasione abbiamo inseritouna versione nuova del sistema operativo del server) finalmente e'riattivato, trovo logico e giusto parlare dalle colonne di POL.it di quanto e' accaduto per renderne edotti i suoi lettori molti tra loro tra l'altro membri delle liste chetecnicamente dipendono dal server di Genova, prendendo spunto dall'avvenimento, per provare a far chiarezza sullasituazione generale della rete in psichiatria in Italia.
Come molti di voi sapranno, per piu' di tre settimane il server di Genova e'stato down, con il conseguente blocco totale non solo delle pagine web del dipartimento ma anche e soprattutto dei servizi che da tempo offriamo in rete, primo fra tutti l'attivazione di una serie di mailing lists di area psichiatrica la cui form di iscrizione e' accessibile anche dalle pagine di POL.it.
Cosa era successo?
Per ragioni che non abbiamo potuto appurare (da un semplice guastoall'alimentazione – cosa piu' probabile – all'attacco di un hacker -aprioristicamente non escludibile ma non dimostrabile) il discorigido che conteneva e contiene il sistema operativo del server deldipartimento e tutte le associate applicazioni (WWW, ftp, softwaresdedicati alla gestione della posta) si e' totalmente cancellato, questo hacomportato la necessita' di rimontare tutto cio' che c'era eriavviare la sua funzionalita'.
E' passato molto tempo ( troppo forse) e giustamente credo ci si puo'domandare come mai?
La risposta e' semplice e sta nella forza e nella debolezza checaratterizzano il nostro lavoro i rete: esso e' totalmente basato sulvolontariato e sullo sfruttamento di alcune fortunate coincidenzetecniche che hanno permesso lo sviluppo delle nostre attivita'.
Mi spiego meglio: la politica di rete dell'ateneo di Genova e' moltoavanzata per cui ci e' stato possibile avere domini (www.psichiatria.unige.it) e linee abbastanza facilmente ma tutto ilresto si basa solo e unicamente sulla volonta' (NON RETRIBUITA) dicollaborare di alcuni ( Alex Regoli e Guido Seu) non su faraonicigrants di supporto finanziario all'iniziativa (in passato certamentema anche ora credo che alcuni abbiano pensato o pensino situazionidel genere fuori, purtroppo dalla realta' quotidiana che viviamo).
2001 a space oddityIn perfetto stile INTERNET ( nella sua accezzione storica piu'genuina) abbiamo fatto nascere queste iniziative utlizzando (abilmente credo ce ne vada dato atto) le possibilita' offerteci e leporzioni di spazio ricavate scavando con le unghie: il server e' deldipartimento ma e' ospitato gratis presso la biblioteca di facolta'per problemi di linea dedicata, l'ing. Regoli, il nostro tecnico, ci"aggiusta" le macchine quando puo', in quanto lavora ad esse nel suotempo libero, che tragicamente non corrisponde agli orari di GuidoSeu che quindi deve lavorare asincrono con lui ma che, con tutta lasua buona volonta' piu' di tanto non puo' fare in quanto non e' unesperto in UNIX ( avevo fatto approvare dal Dipartimento un piccolostanziamento per fargli fare un corso ma i soldi, deliberati, non cisono), nonostante questi limiti il sistema ha funzionato egregiamentema e' chiaro che di fronte a problemi seri e' andato in crisi comeera logico aspettarsi, ingenerando una catena di entropia temporaleche ha dilatato i tempi di riattivazione come avete potuto vedere,con il risultato che un guasto che in un server commerciale trovavauna soluzione diciamo, nella peggiore delle ipotesi in capo a tregiorni e' divenuta una telenovela fatta di interventi notturni,correzzioni antelucane, pause obbligatorie, ancorche' dolorose.
Per quanto mi riguarda io dedico molto del mio tempo alla gestionesia dell'esistente sia dei nuovi progetti che costantemente vorreiproporre pur consapevole dei limiti che abbiamo, e' pur vero pero'che ad oggi siamo gli unici ad aver investito almeno sulla propria pelle in questa impresa e continuiamo a pensare di aver visto giusto anche se anche in futuro potranno succedere episodi come quello di questo mese di ottobre: e' il"rischio di impresa" che coscientemente ho scelto di assumermi, perlatro se avessi dovuto seguire il cosi' detto "buon senso"probabilmente non avrei fatto nulla ne' POL.it, ne' il Convegno"INTERNET & SALUTE MENTALE" del febbraio scorso a Genova.
Scrive Brooke Shelby Biggs:

…..The Internet has reinforced thesepassions since, broadly speaking, it promises each individual equalaccess and equal opportunity to participate in ad hoc organizations,conversations, decision-making, communitybuilding, and even massmedia. Each individual's voice is as loud as the next; each personhas equal opportunity to express his or her opinion. Everyone has asay. A 13-year-old kid can build a Web site every bit as accessibleto the world as one built by Rupert Murdoch or Orrin Hatch. It's afascinating idea. But the ideal it's based on isn't reality, and asthe Internet finds its feet, it's becoming ever more evident that itnever will be. Ted Turner will always have better computers andbigger advertising budgets than your typical eighth grader. So whilethey might have equal-looking Web sites, Billy's Yogi Bear Fan Pageisn't going to get the traffic that Disney.com does. However, thethrilling promises, empty as they might be, are still intoxicating,and they're fueling some of the dominant sociopolitical ideologyguiding the development of Internet technology, the informationindustry, and its role in our society and culture. Yet, as oftenhappens in the thrilling midst of a cultural revolution, we'remissing most of the story. And if we don't begin to see thisrevolution in context, we won't realize the dark subtext until itbecomes the main plot.(…) The Internet and technology can be used toempower and educate people and totruly give a voice to those who haven't had one before. But it canalso be co-opted by people who just want their own voices a littlelouder. If we don't start paying attention, it could happen before weeven realize it.” (http://www.sfbg.com/neteffects/01.html)

Al di la' degli "imbuti" tecnologici ed economici che pesano, e' inutile nasconderlo, sul nostro percorso, la vera forza della rete, laragione per cui io sono qua a scrivere questa nota e voi siete li' difronte al vostro monitor a leggere questo editoriale sta altrove, neicontenuti prima di tutto che abbiamo cercato di immettere in rete econ la rete e nella portata rivoluzionaria che l'uso di questetecnologie ha all'interno della quotidianita' del nostro lavoro: lacostruzione prima di tutto di una nuova e diversa area di coesionetra persone, una comunita' virtuale pronta al supporto reciproco, nee' esempio la pronta disponibilita' di Marco Longo, che, nonostantegravissimi problemi personali, ha dato nei primi giorni del "guaio"per il recuperero dei dati andati perduti riguardo gli iscritti alleliste.La forza dell'uso di Internet in psichiatria sta soprattutto in voiche leggete questa rivista e che da oggi, se membri delle liste del Dipartimento, riprenderete a ricevere posta, comprendendo, spero, che piu' che l'ascolto passivo (lurking) conta la partecipazione attiva alla vita di questi liberi e non accademici spazi di discussione che abbiamo costruitousando e sfruttando quanto di meglio l'accademia poteva darci in termini difacilities.
Internet e' una grande sfida soprattutto dal punto di vista delcontrollo, come scrive Andrew Shapiro della Harvard Law Scholl(http://cyber.harvard.edu/shapiroworld.html):

"…. If there is oneremarkable claim that is made most about the Internet, it is thatthis global communications device is "inherently"democratizing. This is particularly afavorite mantra of those who believe regulation of the Net isunnecessary. The technology, they say, will do good on its own. Atbest, this is wishful thinking. More likely, it is a myth that maydeprive us of the Net's real democratic potential. The truth is,cyberspace — like any social space — is a collection of competingvalues and contradictory attributes. I don't mean to deny that interactive technology isenabling a remarkable change in how we live. In fact, I believe wehave failed to grasp how vast that change may be. We are in themiddle of not just a communications revolution or an informationrevolution, but a "control" revolution. Using the Net and other newmedia, individuals can take back power from large institutions including government,corporations, and the media…..".

E' con questo spirito che abbiamoavviato questo lavoro e' con queste convinzioni che, nonostante iguai, andremo avanti: le liste, che gestiamo ne sono un esempio, esserimarranno sempre a disposizione della comunità psichiatrica italiana, sta ai membri saperle usare al meglio, per lo sviluppo della comunicazione all'interno di quella rete di servizi che è l'assistenza psichiatrica nel nostro paese che dalle tecnologie di rete può trarre linfa non solo per lo sviluppo di uan nuova cultura ma anche per l'ottimizzazione del flusso informativo e della qualità dell'intervento integrato.
Internet e' una sfida, e cosi' la cosa migliore di fronte alleavversità e' rilanciare incrementando il lavoro, da qui 'ipotesidi aprire nuove liste, di attivare nuovi servizi on line che stiamovalutando e che nei prossimi tempi sottoporremo al vostro giudizioper valutare assieme il da farsi, come al piu' presto cercheremo diattivare dei sitemi di sicurezza tali da proteggere i dati sensibilie semplificare gli eventuali interventi di riparazione del nostro prezioso server, in questo senso la strutturaacentrica e partecipativa delal rete ci verra' sicuramente in aiuto.
Bentornati a tutti noi!!!!

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