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IL PTSD NEGLI ANIMALI, COSA CI DICE DEL NOSTRO FUNZIONAMENTO?

20 Mar 19

A cura di avico.raf


Comprendere il comportamento e la salute psichica degli animali, ci può aiutare da una lato a prestare maggiori attenzioni agli aspetti etici del rapporto che con essi intratteniamo, dall'altro a far luce su alcuni nostri peculiari meccanismi.

Questo articolo pubblicato sul Journal of Trauma and Dissociation nel 2013 (https://www.researchgate.net/publication/275217299_Psychological_Distress_in_Chimpanzees_Rescued_From_Laboratories), si apre con una considerazione a proposito della sperimentazione scientifica effettuata su scimpanzè negli Stati Uniti (ultimo paese al mondo che effettua sperimentazione su larga scala sullo scimpanzè), in particolare sottolineando la brutalità e la sostanziale non-eticità degli stessi esperimenti, come osserviamo nel video a fine pagina, linkato nel testo dell'articolo.

Lo studio ha indagato la presenza di sintomi di PTSD, comportamento auto-lesivi e inerenti altre forme di psicopatologia, su un campione di 253 scimpanzé ospitati presso questa struttura: https://www.savethechimps.org, in Florida. Questi scimpanzé provenivano tutti da un passato di esperimenti scientifici, quindi, presumibilmente, da un percorso traumatico di sviluppo. Inoltre, ha indagato in modo qualitativo il quadro psicopatologico di un singolo scimpanzé, usato come caso-studio.

I risultati potrebbero essere così sintetizzati:

  1. su 253 scimpanzè osservati, 60 presentavano comportamenti vistosamente anormali (symptoms reported included affect dys-regulation, anhedonia, irritability, social withdrawal, a fear of going outside,3 rocking back and forth while self-clasping, eating and/or smearing of feces, dissociative episodes, and SIB -comportamenti autolesivi). Il fatto che non tutti gli animali presentassero la stessa sintomatologia, ci racconta di differenze individuali e maggiore o meno predisposizione a sviluppare un PTSD, non approfondito dallo studio
  2. Il singolo caso studiato, è un esempio di PTSD risolto con un approccio integrato di ambiente-farmaci. In particolare ci viene descritto come la fuoriuscita dal baratro del PTSD sembrasse essersi avvantaggiata, come interventi centrali, di:
1) la creazione di routine (“establishing safe, predictable routines“)
2) promozione di relazioni nuove tra animali
3) riacquisizione di una individualità propria (per mezzo di interventi di empowerment: per esempio, veniva lasciato allo scimpanzè la libertà di poter decidere per sé a riguardo di alcuni aspetti della quotidianità, cosa non possibile per l'animale durante lo sviluppo)
4) creazione di ambienti arricchiti ("Recovery also involves allowing chimpanzees to decide what activities to engage in. Therefore, sanctuary caregivers must create complex phys-ical environments that are stimulating and ethologically appropriate. This includes providing access to large outdoor areas with climbing structures; opportunities to forage for food; and cognitively enriching games, puzzles, and toys. Sanctuaries must also provide places for retreating from other chimpanzees and relaxing”)

Lo studio del percorso di recupero di uno scimpanzè da un PTSD, ci racconta di alcune cose che in parte sappiamo a riguardo dei migliori trattamenti per questo disturbo (creazione di ambienti sicuri, recupero dell'individualità, uso di farmaci): ci fornisce inoltre la prova di come lo stress post-traumatico sia da considerarsi inter-specifico, non quindi solo presente nella specie umana. E' probabile che provenire da una storia traumatica di sviluppo modelli le zone più antiche del nostro cervello, presenti anche in specie animali differenti -come i cani o i gatti, al fine di prepararsi a fronteggiare un clima costante di minaccia, anche quando il pericolo sia, di per sé, esaurito. Come sappiamo, i sintomi del PTSD ingenerano da risposte automatiche del Sistema Nervoso Centrale: il processo con cui uno stato di allerta protratto e gli altri sintomi del PTSD si formano durante lo sviluppo, parrebbe accomunarci, in modo sovrapponibile, ad altre specie animali.

Alcune considerazioni inoltre sono da fare in merito al comportamento e alla psicopatologia nello scimpanzè:

  1. come succede nell'essere umano, la precoce deprivazione genitoriale conduce con sicurezza a un rimodellamento neurobiologico che compromette la capacità di gestione dello stress (e sappiamo che un'alterata gestione dello stress negli umani sfocia in comportamenti di abuso, in quadri borderline, etc.)

  2. un approccio multidimensionale al problema, sia per l'uomo che per lo scimpanzè, conduce a un miglioramento della qualità della vita (experts have learned from humans diagnosed with PTSD and CPTSD that multidimensional treatment, including increasing social and environmental stability, can improve mental health)

Qui un approfondimento: https://www.washingtonpost.com/news/animalia/wp/2017/07/08/can-animals-suffer-from-ptsd/?noredirect=on&utm_term=.6a8b916f63d6

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