È quasi fallito il progetto di Incertezze del Gender proposto in spregio alla realtà scientifica ed ai consensus internazionali per lasciare discutere alcune persone del mondo della psicoanalisi sui propri pregiudizi.
Al secondo incontro c’erano già un terzo del’altra volta, appena 100 persone e, come ha notato qualcuno, stavolta non c’era neanche una persona Transgender.
La dottoressa Gerovici invitata per la lezione magistrale nel suo pessimo inglese ha parlato stavolta davvero delle teorie psicanalitiche, cercando di adattare costrutti semantici vecchi di due secoli ed episodi ormai ascrivibili a letteratura mittel europea o a letteratura francese, con la complessa realtà delle persone Transgender messe in causa da un tribunale autoproclamato.
Il costrutto principale si basava sull'idea che sia una morte e poi una rinascita perpetuamente in relazione con la morte ad essere il motore inconscio delle persone Transgender.
Quest'idea non ha permesso di guardare ai dati reali che vi metto in coda come bibliografia a partire dalla prima nel titolo che indica quanto siano gravi gli omicidi perpetrati contro le persone Transgender (negli USA, ma tutti gli studi sono USA e la dott.ssa Gerovici lavora negli USA).
Quindi se è vero che le persone Transgender muoiono davvero prima delle altre, magari è il caso di dire perché e come, invece di divertirsi a chiacchierare in un salotto perbenista.
Tuttavia questa volta non c’è stato bisogno di un intervento violento da parte mia.
Se il professor Bracalenti mi ha cortesemente omaggiato della metafora di Antigone, che ho immediatamente assunto come nome in rete, diverse persone dal pubblico mi hanno direttamente intervistato, chiedendomi anche di tradurre in inglese i miei commenti scritti.
Mi permetto di trascriverli nella forma completa, correggendo dove serve gli svarioni della diretta.
- Il cervello fa parte del corpo e stabilisce la rappresentazione del corpo. Si chiama Homunculus questa rappresentazione e non si può dire che corrisponda all’idea di corpo simbolico teorizzato dagli psicoanalisti. Tuttavia il cervello in quanto parte del corpo è costruito nel perinatale e può non corrispondere nella sua rappresentazione al corpo reale. Parliamo sempre del corpo, mentre gli psicoanalisti pretendono di distinguere una mente altra dal corpo ignorando del tutto l’esistenza del cervello. Eticamente, date queste premesse, noi dobbiamo decidere cosa debba prevalere nella incongruenza tra la parte del corpo detta cervello/mente e il resto del corpo fuori dal cervello/mente. In realtà anche quanti abbiano una maggiore congruenza tra il corpo fuori dal cervello/mente e il corpo rappresentato NEL cervello/mente hanno comunque talvolta delle sofferenze relative al corpo come rappresentazione, dai disturbi della condotta alimentare, al doping, all’uso di silicone o del più semplice rasarsi o truccarsi. Queste sofferenze evidentemente sono di grado minore ma toccano anche loro la sfera genitale anche se in modo congruo rispetto al sesso alla nascita, perché appunto tra rappresentazione e rappresentato c'è maggiore corrispondenza. Ormoni e Chirurgia aumentano la congruenza tra i due corpi… cervello e corpo fuori dal cervello… in chiunque le usi, dal doping al cross-hormones, dal togliere o mettere parti del corpo nel verso congruente o incongruente il sesso alla nascita e aumenta per questo fatto aumenta il benessere delle persone anche transgender, attraverso un percorso che di fatto è comune a chiunque.
- Gli studi di Richard Isay, psicoanalista dichiaratamente omosessuale, raccolti nel testo “Essere Omosessuali”, dimostrarono già negli anni novanta che l'orientamento sessuale non dipende dalle relazioni genitoriali, ma dalla reazione dei genitori al comportamento sessuato “incongruo” dei figli rispetto alle attese. Non si capisce come possa secondo la Gerovici ed altri psicoanalisti pretendere che qualcosa di più profondo e anteriore la sessualità, quale è l'identità di genere ovvero l’identità tra la mente/cervello e il corpo. Eì evidentemente precedente lo stare nel corpo alla capacità di relazione sessuale con altri. Come potete pensare che l’identità di genere dipenda dalla relazione con i genitori? E' evidente che anche in questo caso è il contrario: è la relazione col proprio corpo e l'espressione della nostra mente da bambini/adolescenti che produce nella relazione con i genitori delle loro reazioni di accoglienza o espulsione, basate oggi ancora troppo sulla narrazione omo-transfobica. https://www.raffaellocortina.it/scheda-libro/richard-a-isay/essere-omosessuali-9788870783797-415.html
- Bisogna ammettere che la reificazione del genere prodotto dalle persone Transgender è un paradosso che non si interrompe con la scoperta, o meglio con la validazione da parte dello stesso mondo Transgender, che esistano anche le persone Non Binarie. Questo commento è vero anche se proviene dal terrificante commentatore, dott. Benvenuto, che anche stavolta si inalberava a parlare de “I” Transgender al posto di Persone Transgender intendendo tra l’altro solo le Donne Transgender.
- Non capisco perché uno degli organizzatori dell’evento giochi ogni volta sulla esistenza di eterosessualità e di persone cisgender. (scusate non ricordo il nome, lo inserirò appena lo trovo). Informiamo gli amati lettori che rendere le persone CIS oggetti di fantasia è solo una nuova forma di Transfobia tesa a svalutare la affermazione delle persone Transgender come persone di genere femminile, maschile o non binario. E’ esattamente (avevo scritto Sembra nella diretta) il discorso ipocrita di chi nega anche alle persone etero (per iscritto ma non nella realtà) di baciarsi in pubblico pur di svalutare il bacio tra uomini o tra donne in pubblico ! Insomma è solo un’altra forma di Omo.Transfobia.
- Ho spiegato nel mio pessimo inglese alla dott.ssa Wagner che sicuramente si devono seguire in psicoterapia anche se non soprattutto i genitori delle persone transgender, quindi soprattutto dei minori Gender Variant, come indicato anche dal Consensus Scientifico Internazionale noto come SOC-8 che vi prego di studiare. https://www.tandfonline.com/doi/pdf/10.1080/26895269.2022.2100644
Mi è toccato comunque di intervenire in diretta per dare la parola ad una domanda del dott. Guerra che era stata ignorata (lapsus) e che contraddiceva la tesi di fondo della dott.ssa Gerovici, basata sull’idea di Morte e Rinascita delle persone Transgender come motore inconscio del loro divenire tali. Vi riporto le sue parole esatte senza correggere neanche gli strafalcioni della diretta:
“Ci dice la Dottoressa Gerovici che la transizione è una questione vitale perchè riguarda il desiderio di “essere”. E se la trasformazione è simbolicamente una morte/rinascita anche questa rappresentazione del cambiamento e della realizzazione del desiderio è una vittoria della ineludibile – per la psiocanalisi – pulsione di morte. Mi trovo molto a disagio in questa prospettiva: mi associo a Raffaele Bracalenti nel chiedere se non sia possibile ritrovare una vis rivoluzionaria anche in Eros, cioè nel desiderio dell’altr*.”
Cui era seguita questa seconda considerazione sempre del Dott. Guerra:
“Questo scindere il desiderio di “essere di un genere”(quale che sia) dal desiderio dell’altr* non solo mi sembra una prospettiva triste, ma sostanzialmente inadatta a raccontare le persone per come le ho sperimentate nella mia vita. A me hanno insegnato che il Sé, con tutto ciò che lo caratterizza, genere compreso, si costruisce fin dalle primordiali esperienze prenatali nella relazione con l’altr* e che la relazione è sostenuta da Eros, da cui trova la sua energia, che non nasce dal nulla andando da una monade autoreferenziale verso l’esterno, ma nasce (come l’energia gravitazionale) dall’interazione fisica dei corpi.”
Nel parlare della questione proposta dal Dott. Guerra, mi sono permesso di dare anche una mia breve risposta, ricordando che essere Transgender risponde a due istanze ontologiche e fenomenologiche:
- Chi abita questo corpo
- Quale corpo voglio abitare
Evidentemente queste due istanze primarie riguardano chiunque di noi, non solo le persone Transgender. La seconda, che è quella che ci interessa maggiormente, rappresenta evidentemente più spesso una volontà di erotizzare il proprio corpo invece che di morire e rinascere, piuttosto di un creare e fare sesso per creare ancora.
Una delle frasi della Gerovici che mi è piaciuta, ossia una delle poche che abbia capito, è stata quella su “La posizione etica è quella che permette di accogliere quello che il paziente apporta”.
Questa volta il tema dei minori non è stato colto perché la dott.ssa Gerovici che non se ne occupa non si messa a discettare dei propri pregiudizi come aveva fatto invece la dott.ssa Roudinesco l’altra volta.
A parte il dubbio di quale sia la vera nazionalità della dott.ssa Gerovici, questo secondo incontro mi ha lasciato con una certezza: la psicoanalisi sta completamente perdendo l’occasione di studiare la complessità umana perché ossessionata dai pregiudizi degli psicoanalisti di 2 secoli fa, in particolare dei logorroici Freud e Lacan, senza capire che invece c’è davvero bisogno di lavorare sulle fantasie umane che continuano ad evolvere e che oggi vedono le persone LGBTI, i nostri partner ed i nostri genitori come nuovo campo di ricerca.
Soprattutto non si capisce perché la Psicoanalisi non si interessi di capire da dove nascano invece le fantasie di razzismo, omofobia, misoginia, transfobia, che danneggiano le relazioni sociali ed umane fin dentro le famiglie, quando si tratta di essere minori LGBTI in famiglie omo-transfobiche. Magari questo argomento aiuterebbe maggiormente le persone a vivere meglio risolvendo se possibile sul nascere la tragedia del Minority Stress e le sue conseguenze sulle nostre vite.
Seguite questi link per ulteriori informazioni sulla mortalità delle persone Transgender le cui cause ricordate sono nell'ordine:
1) Omicidio/Suicidio
2) Cause Cardiovascolari (anche da ormoni)
3) Tumori (mi spiace non ci sono link su questo argomento, ma la causa è il mancato screening perché gli screening sono per maschi e femmine come dio li creò…)
https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0016885
https://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587%2821%2900185-6/fulltext
https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCOUTCOMES.119.005597
https://www.thepinknews.com/2020/01/22/trans-teens-suicide-risk-cis-university-pittsburgh-study-american-academy-pediatrics/
https://bmcpublichealth.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12889-020-8228-5/figures/4
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