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Intervista alla BBC: Psychiatry and Homosexuality in the USA

7 Dic 13

A cura di Manlio Converti

http://www.bbc.co.uk/programmes/p01m9p66

Questa intervista alla BBC ad uno dei protagonisti della lotta per i diritti degli omosessuali Charles Silverstein, di cui vi riporto quasi letteralmente il testo in italiano, che molto emozionato e a volte sgrammaticato racconta come gli omosessuali, anche quelli che come lui si auto commiseravano e si facevano curare per cambiare orientamento sessuale, presero coscienza di sè e lottarono affinché gli psichiatri e gli psicoanalisti la smettessero di torturarli.

Il video non è incorporabile per cui dovrete usare il link diretto o fare copia.incolla per ascoltare l'originale.

Come leggerete la decisione di Robert Spitzer e quindi il voto a maggioranza dell'APA, secondo il metodo Kuhniano, ottenne l’effetto incredibile di produrre un radicale cambiamento epocale perché sulla base dell’opinione dei medici e degli psichiatri l’intera società prese coscienza. Questo avvenne anche perché uno Psichiatra con una pesante Maschera, decenni dopo riconosciuto in John E. Fryer, ma che si fece chiamare Dott. Anonymous, si era dichiarato gay pubblicamente durante quella riunione dell’APA del 1973.

Va detto che Robert Spitzer fu poi il protagonista con un solo articolo della contro-rivoluzione che fa capo al NARTH di Nicolosi negli USA e di Atzori in Italia, conclusosi con un ulteriore colpo di scena pochi anni fa a favore di una totale e completa depatologizzazione dell'omosessualità, ammissione di parzialità e scuse pubbliche alla comunità gay mondiale, di cui vi riferirò dettagliatamente in un altro articolo, che però non ha fermato la persecutorietà del NARTH o le politiche sanitarie omofobe mondiali.

I: L’intervistatore parla all'inizio in generale della difficoltà degli psichiatri gay di di dichiararsi e discutere l'argomento apertamente. Gli risponde Charles
C: Perché appunto ne andava della dignità professionale e non volevano compromettersi…Era una vergogna anche nella società… le persone erano arrestate anche per sesso consenziente tra adulto… c'erano terapie di "diversione" (NdR d’ora in poi nel testo riparative) ed erano anche obbligatorie (NdR soprattutto per i minorenni) alla quali i gay rispondevano con una condizione di shock …La teoria prevalente era che l'omosessualità fosse causata da una madre troppo presente e un padre passivo (assente), noi abbiamo parlato molto di questo ed io ho fatto una terapia tre volte alla settimana su questo per cercare di essere curato con la psicanalista che pretendeva che io fossi interessato in questo lavoro… perché si pretendeva che si fosse migliori ad essere eterosessuale.
Un giorno ho deciso di consultare un terapista che io conoscevo che mi chiese “che tipo di relazione gay hai avuto?”  Nessuna… “e come allora le è venuto in mente di fare una psicoterapia per cambiare sé stesso?”... ed era la prima volta che qualcuno me lo chiedeva… e quindi sono andato al Village a cercare di conoscere qualcuno. Quella sera ho conosciuto un uomo e l'ho invitato a casa mia dove avemmo anche una relazione sessuale, tutto nello stesso giorno…

I: Il protagonista dell'intervista è diventato un attivista dei diritti gay ed interruppe una convegno di psichiatri sul tema delle terapie riparative, facendo una vera e propria irruzione.
C:Non volevo ci fossero violenze ma non potevamo tollerare che si dicessero contro di noi certe cose. Ci fingemmo morti e ricoprimmo con i nostri corpi l'enorme Lobby (Salone) dove si teneva il convegno senza fare camminare nessuno.

I: Ecco che iniziò la lotta contro le terapie riparative.
C: Io ho preso la parola dicendo che la dovevano smettere. Robert Spitzer era un membro dell'APA ed era presente. ci invitò a fare una presentazione che avvenne nel febbraio 1973.

I: Ci fu un voto.
C: Molti terapisti comportamentale hanno cambiato indirizzo ed hanno stabilito che non si deve curare i gay per il loro "comportamento morale". Gli psicoanalisti erano diversi, influenzati da una certa lettura di Freud, e fecero una petizione opposta. La petizione che vinse ottenne di rimuovere l'omosessualità dai manuali nonostante il parere di alcuni psicanalisti. Ottenemmo su 10mila presenti circa il 60% dei voti a favore (Nota del Traduttore è il metodo scientifico di cambio del paradigma di Thomas Samuel Kuhn)

I: Charlie pensò che fu un grande successo.
C: Grazie a questo ottenemmo di non essere più arrestati, di avere diritto ad una casa e ad un lavoro. All'epoca un proprietario poteva rifiutare un contratto perché era considerato illegale dare una casa a persone immorali.

I: All’improvviso cambiò tutto.
C: Questo avvenne perché gli psichiatri si proposero attraverso i media ed ebbe grande risonanza quel voto, per cui tutti quanti impararono da loro quale fosse la corretta condizione con cui trattare le persone gay eliminando di fatto nella società l'idea di immoralità.

I: Il protagonista dell'intervista è diventato lui stesso uno psicologo successivamente occupandosi proprio delle difficoltà delle persone omosessuali, ma si ricorda ancora con dolore e difficoltà di quanto lui stesso dovette superare all'epoca per esprimere se stesso.
C: Io provavo molta poca autostima, e cercavo di punire me stesso per diversi anni con la psicanalisi rifiutando questa forma d'amore. quando divenni psicologo e un attivista mi sono innamorato, e sono stato con lui vent'anni finché non è morto. Poi ho avuto un altro compagno ma grazie a quella storia di vent'anni che ricordo ancora con affetto capisco che la nostra capacità di provare amore è esattamente uguale a quella di tutti gli altri.

Nonostante le mie personali lotte a Napoli come psichiatra omosessuale senza maschera e quelle degli altri attivisti Lgbt il SSN, la Fnomceo, la SIP e tutte le altre sfaccettature complesse del mondo medico e psichiatrico italiano non hanno assunto finora in Italia NESSUNA decisione nel merito, e sinceramente questo è a dir poco CRIMINALE, perché GIUSTIFICA a livello mediatico l’OMOFOBIA sociale e familiare e permette ancora le TERAPIE RIPARATIVE ed ogni altra forma di tortura mediatica, sanitaria, sociale, familiare e psicologica.

 

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