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La funzione del creativo nella inchiesta

20 Giu 20

A cura di lmontecc@libero.it

Chi non fa inchieste non ha diritto di parola
(Mao Tze Tung)
 

 
Dedicato a casa Madiba e casa Don Gallo di Rimini
 
Inizio dal pensiero,sicuramente, ma da quel tipo di pensiero che diventa concreto, si fa azione,relazione, si fa organizzazione, trasforma la materia e lo spazio,un pensiero fatto di flussi, di emozioni che diventano concetti,di desideri che piegano lo spazio e costruiscono il nostro abitare poetico in questo mondo, come diceva Helderlin.
Dobbiamo pensare alla prassi.
Questi creativi,questi flussi creativi dunque, sono fatti, scarti di una regolarità, mutazioni di un codice che altrimenti si riprodurrebbe sempre nello stesso modo.
Le piccole imperfezioni,le crepe,le fessure sono il segno di questa attività creativa.
Un passo di ballo irregolare,una variazione di ritmo,un ingrediente inaspettato in un piatto conosciuto.
I creativi non si identificano con gli artisti o meglio gli artisti non sono solo i pittori i musicisti, gli scrittori,i dj i poeti ma sono anche gli osti,i muratori,gli operatori di un call center,le commesse del supermercato,le videoterminaliste i tecnici gli scienziati e cosi via.
Ogni attività ci si presenta con una sua routine, con un aspetto istituito fatto di norme e consuetudini che definiscono la circolazione del potere della sessualità e del denaro in quella situazione specifica.
La situazione così definita può essere un call center, una discoteca di tendenza, un laboratorio di ricerca,un centro sociale autogestito o un gruppo famigliare.
In tutte queste situazioni troviamo una routine istituita con un codice che regola la comunicazione attraverso l´assegnazione e 
l´assunzione dei ruoli previsti per quella situazione specifica.
Ma qualsiasi situazione non presenta solamente il piano istituito, questo è solo uno, della moltitudine di piani possibili che possono intersecarsi o meno a seconda di come viene definita la situazione specifica.
I piani latenti possono presentare degli aspetti istituenti che talvolta emergono nel piano istituito e possono diventare analizzatori della situazione.
Questi aspetti riguardano sempre la circolazione del potere, del danaro e della sessualità.
I creativi si fanno carico degli aspetti latenti che circolano nella situazione e li manifestano con gesti, con parole, o con comportamenti.
Da queste fessure transitano gli aspetti inconsci della situazione determinata.
A volte ciò che doveva rimanere nascosto appare tramite il creativo della situazione. Pensiamo ad un membro di un gruppo famigliare che riceve il deposito dell´ansia di tutti e poi si ammala e produce un sintomo, ad esempio un delirio che rivela gli aspetti che dovevano rimanere nascosti: segreti famigliari,lutti,abbandoni,tradimenti,seduzioni,violenze,incesti.
Questo creativo è un agente di cambiamento, è un portatore di novità nell´aspetto istituito per questo si coalizzano contro di lui tutte le resistenze.
I creativi sono odiati perché rompono il piano istituito e producono incertezza, fanno emergere elementi,emozioni,aspetti che rimangono fuori,sotto,sopra,o a lato,quando si istituisce una situazione.
Sono il perturbante di cui parla Freud:
l´ unheimliche
Ovviamente la definizione di qualsiasi situazione lascia nell´indefinito tutte le altre situazioni possibili che però premono su quella situazione per produrre una dinamica di cambiamento.
I creativi, nella loro sensibilità, sono i recettori di tutte le situazioni indefinite che sono state messe ai margini dalla definizione della situazione.
Ad esempio una situazione definita come "lezione universitaria di fisiologia " lascia al margine tutte le altre possibili definizioni di situazione come ad esempio una festa, un concerto di musica classica,una discussione sulle stragi nel mediterraneo.
L´aspetto istituito di quella situazione prevede un docente che proietta delle diapositive e spiega la fisiologia della respirazione agli studenti che in silenzio prendono appunti.
Ma ci può essere un brusio di sottofondo,non sempre "non si sente volare una mosca", si parla delle stragi nel mediterraneo,qualcuno dice che c´è una manifestazione, c´è un passa parola che disturba.
Ad un certo punto qualcuno rompe il silenzio si sente una voce più alta di uno studente che dice "professore vogliamo discutere delle stragi nel mediterraneo".
Ecco il creativo che è all´opera e si fa carico di fare emergere un aspetto latente della situazione,contro di lui si coalizzano le forze della resistenza al cambiamento.
Il dramma del creativo è espresso da Ejzenstejn nella scena chiave della Corazzata Potemkin.
Agli ordini degli ufficiali e del comandante la guardia armata raggruppa a prua i marinai che si erano rifiutati di mangiare il cibo avariato, li copre con un telo e sta per obbedire agli ordini di fare fuoco,quando il marinaio Vakulincuk
dice :Che fate fratelli?
Un attimo di sospensione e poi la situazione che si era definita come l´esecuzione dei rivoltosi diventa l´ammutinamento dell´equipaggio contro la tirannide idiota del capitano e degli ufficiali, perché i soldati disobbediscono 
all´ordine.
Durante la rivolta Vakulincuk viene ucciso, il suo corpo viene portato ad Odessa e viene onorato da una enorme folla.
Dobbiamo costruire situazioni in cui questo dramma non si ripeta sempre nello stesso modo, i creativi possono organizzare una rete di relazioni per proteggersi e per evitare che l´odio si coalizzi contro di loro.
In particolare questo momento storico sembra caratterizzarsi per l´odio verso i creativi.
La dinamica sociale di cambiamento si è involuta, l´innovazione,e la creazione che si manifestano sul piano istituito sono oggetto di odio e di invidia e gli agenti del cambiamento sia che si presentino come individui o gruppi o istituzioni subiscono la pressione circostante dell´establishment ,vengono isolati ,resi inoffensivi ,snaturati e trasformati in capitani di una finta trasformazione o si ammalano o vengono cooptati nel piano istituito, perdendo totalmente la loro carica creativa ed innovativa.
 
Viviamo il momento delle passioni tristi che pervadono il mondo:dalla ideologia sicuritaria,alla paura del diverso.
Ormai ogni turbamento della routine quotidiana viene vissuto come una aggressione.
In questo momento l'inchiesta lapassadiana rompe la routine e fa emergere il possibile.
Ma è necessario organizzarsi per difendersi dagli attacchi contro i creativi.
Ci aspetta una nuova scena che dobbiamo costruire ricombinando i codici genetici dei movimenti che ci hanno portato fin qui.
Ci aspetta di nuovo la prassi che è fatta di schemi concettuali ed operativi che derivano dall'esperienza e quindi lavoreremo per creare vincoli affettivi e cognitivi attorno al compito del cambiamento, per questo sono necessarie le passioni calde della rivoluzione culturale.
La nostalgia ,il risentimento,l´invidia non sono i nostri sentimenti, noi coltiviamo: l´amicizia,
l´ammirazione,l´amore.
 
Bibliografia
 
Friedrich Hölderlin :Poesie  Corriere della sera
 
Antonio Gramsci I quaderni dal carcere Einaudi
 
Georges Lapassade : L'istituente ordinario Pensa editore
Gilles Deleuze Felix Guattari: Millepiani. Utet 
 
Sigmund Freud: Il perturbante Boringhieri 
 
Armando Bauleo: Ideologia, gruppo e famiglia
 
Enrique Pichon Riviere: El proceso creador Nueva Vision
 
Leonardo Montecchi: Varchi. Pitagora 
 
Filmografia
 
Sergiej Ejzenstejn :La corazzata Potemkin
 
 

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