Editore: Mondadori
Anno: 2018
Pagine: 218, brossura
Costo: € 15,30
Finalista al Premio Strega edizione 2017 e celebrato da ottime recensioni, “La più amata” è un libro da leggere.
Tersa Ciabatti si immerge in una toccante fiction autobiografica, si tuffa negli anfratti della sua anima e delinea un dipinto severo e impietoso dei legami familiari che hanno segnato la sua vita.
Teresa nasce in una famiglia importante, il padre è un medico, professore universitario, un uomo affermato, molto conosciuto e rispettato in paese e perfino in America, dove ha vissuto e studiato e dove, verosimilmente, ha gettato le basi di una rete sociale di conoscenze piuttosto fumose con personaggi di spicco nell’ambito politico, militare e clericale.
La penna dell’Autrice affonda tra le pieghe del ricordo e delinea due diverse versioni del padre: quella di un padre amorevole, affettuoso e quella di un uomo autoritario, egoista, crudele, forse implicato nelle vicende più buie della recente storia italiana.
Il lettore fin dalle prime pagine viene investito dall’eco di una domanda: chi è mio padre?
Un interrogativo angoscioso che trapela da ogni parola con rabbia e sofferenza.
Teresa smette di guardare al padre con gli occhi candidi di una figlia e si impone di osservarlo per ciò che è: un uomo. Ne sviscera i difetti, gli errori, analizza meticolosamente la sua vita, raccoglie materiale, legge documenti e intervista conoscenti per trovare le risposte che non ha mai ricevuto. Rivive episodi, ripercorre la sua vita come in una dolorosa moviola cercando colpe e colpevoli nel suo passato per riuscire a tornare in modo più consapevole al proprio presente.
“Mi chiamo Teresa Ciabatti, ho quattro anni e sono la figlia, la gioia, l’orgoglio, l’amore del Professore”.
"La più amata" è la storia di una bambina che vive in un contesto agiato, è circondata da attenzioni, è viziata, capricciosa e di sé ha la percezione di essere una eletta, una principessa, la principessa del suo grande e infallibile papà. E’ la storia di un’adolescente che si scontra con le difficoltà e spesso rimane sconfitta. Non è preparata alla vita. Affronta le avversità finanziare con rabbia e le relazioni interpersonali con impulsività distruttiva. E’ una donna disillusa che si rappresenta con una profonda incapacità di adattamento affettivo e sociale. Si sente inadeguata, sbagliata, diversa e colpevolizza la sua famiglia. Intraprende, con piglio impetuoso e determinato, un percorso introspettivo che sgretola tutte le certezze sperimentate nell’infanzia.
“Mi chiamo Teresa Ciabatti, ho quarantaquattro anni e non trovo pace. Voglio scoprire perché sono questo tipo di adulto, deve esserci un’origine, ricordo, collego. Un motivo che mi ha resa tanto diversa…”
E’ la storia di Teresa Ciabatti. Una storia che consiglio di leggere.
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