Un'analisi vera richiede amore e sincerità, e dà luogo a un legame la cui durata va oltre il suo materiale protrarsi e che non può essere barattato con nulla, nemmeno con un'altra analisi, magari didattica.
Un'analisi non vera (come lo sono spesso le analisi scelte per motivi burocratici), invece, coltiva e incripta un legame d'odio. Essa è quanto di più simile a certi legami adottivi trasformati in simulacri di genitorialità e privi di radici profonde, che continuano a occupare ostilmente il posto di un legame vero e perduto.
Un'analisi non vera (come lo sono spesso le analisi scelte per motivi burocratici), invece, coltiva e incripta un legame d'odio. Essa è quanto di più simile a certi legami adottivi trasformati in simulacri di genitorialità e privi di radici profonde, che continuano a occupare ostilmente il posto di un legame vero e perduto.
Chi teme l'analisi interminabile, dovrebbe riflettere sul fatto che un legame profondo può legittimamente non aver fine, al di là del dato meramente burocratico della sua conclusione e separazione. Più delle analisi "interminabili" sono da temere quelle in cui apparentemente tutto fila alla perfezione, mentre in realtà non sono mai cominciate.
Sono perfettamente d’accordo,
Sono perfettamente d’accordo, ecco perché penso che la psicoterapia obbligatoria per il cambiamento di genere imposta alle persone transessuale sia solo una reciproca forma di tortura, mentre sarebbe sufficiente, come per il porto d’armi una certificazione psichiatrica di assenza di patologie psichiatriche, dal che deriverebbe la capacità del soggetto di fare le sue scelte autonomamente.
Quella psicoterapia è solo il residuo fascista, un tentativo fallito, di cercare in extremis di “curare” le persone transessuali.