Avete mai sentito parlare del litio? E della sua presenza nella nostra acqua potabile?
Ma, soprattutto, degli studi su come questa sostanza possa avere una qualche influenza sui tassi di suicidio?
Cerchiamo di chiarire la questione. Innanzi tutto bisogna specificare che il carbonato di litio, insieme alla clozapina, risulta essere attualmente un farmaco utile per la cura di pazienti con disturbo bipolare, con disturbi dell'umore e con intenti suicidari. Nello specifico, diversi studi hanno evidenziato come il trattamento clinico con carbonato di litio fosse associato a più bassi tassi di suicidio e a più bassi tassi di tentativi di suicidio. Proprio sulla base di tali studi alcuni autori hanno tentato di rintracciare l'esistenza di una relazione inversamente proporzionale tra maggiori concentrazioni naturali di litio nell'acqua pubblica in diverse parti del mondo (Giappone, Austria, USA, Grecia, Gran Bretagna) e minori tassi di suicidio. I risultati di questi lavori? Propongono delle prospettive avvincenti. In altre parole rilevano differenze di genere nell’usufruire dell’azione proptettiva del litio nell’acqua potabile, oppure l’azione del litio nell’acqua potabile emerge solo utilizzando alcuni modelli statistici e non altri. E' proprio in virtù di tali risultati divergenti che Pompili et al. (2015) hanno deciso di proporre uno studio sulla relazione tra le concentrazioni locali di litio nell'acqua potabile e i tassi regionali di suicidi in Italia. Servendosi di una spettometria di massa per analizzare le concentrazioni di litio nell'acqua potabile, gli autori hanno preso in esame 145 località italiane, includendo nella loro indagine piccoli paesi e grandi città, e confrontando tali concentrazioni con i tassi di suicidio locali di uomini e donne verificatisi tra il 1980 e il 2011. Dai risultati è emerso che complessivamente non è possibile parlare di una significativa relazione inversa tra la concentrazione di litio nell'acqua e i tassi di suicidio. Tale relazione venne riscontrata solo per le donne, ma era circoscritta ad un lasso di tempo compreso tra il 1980 e il 1989, mentre per gli uomini, nello stesso periodo, tale relazione era presente, ma piuttosto debole. Si è ipotizzato che in quel periodo le donne fossero meno dedite all’attività lavorativa quindi passavano più in tempo nell’ambiente domestico dove bevevano più acqua del rubinetto. Proprio in quel frangente vi era meno enfasi su acque minerali in bottiglia, successivamente largamente pubblicizzate per il benessere e l’equilibrio del peso corporeo e l’aspetto fisico in generale. Le donne dunque non utilizzavano portarsi dietro bottiglie o bottigliette di acqua come accade oggi soprattutto quando ci si reca al lavoro, in palestra, ecc. Pur rimanendo un’ipotesi rappresenta una possibile spiegazione.
Dunque, analizzando complessivamente i dati forniti da questi studi, possiamo dedurre questo: l'associazione tra tracce di concentrazioni di litio nell'acqua potabile e i tassi di suicidio rimane incerta e, specificatamente rispetto ai risultati dello studio italiano, tale associazione ha riguardato solo le donne vissute in uno specifico arco temporale. Resta ancora incerto l'ipotetico effetto antisuicidario che il litio nell'acqua potabile dovrebbe avere sulle persone (si potrebbe ipotizzare che essendo presente in scarse quantità, svolga un ruolo limitato come fattore protettivo rispetto al suicidio), così come rimane curiosa da comprendere la motivazione per la quale solo le donne avrebbero goduto di tale privilegio tra il 1980 e il 1989. Sarebbero auspicabili ulteriori studi sul tema che utilizzino i medesimi metodi e strumenti di analisi su campioni di popolazioni provenienti da diverse parti del mondo, affinchè i risultati possano essere effettivamente comparabli.
Chissà se accadrà mai, in un futuro prossimo, che i medici prescriveranno acqua potabile (magari di zone con alte concentrazione di litio) per prevenire il suicidio e per stabilizzare l‘umore….restiamo in attesa del progresso della ricerca.
Anche di questo si parlerà la Convegno sul Suicidio e Salute Pubblica, nell’ambito della Giornata Mondiale per a Prevenzione del Suicidio, il 13 e 14 settembre 2016 all’Aula Magna della Sapienza a Roma (tutte le informazioni su www.prevenireilsuicidio.it e www.giornataprevenzionesuicidio.it)
Riferimenti: Pompili M, Vichi M, Dinelli E, Pycha R, Valera P, Albanese S, Lima A, De Vivo B, Cicchella D, Fiorillo A, Amore M, Girardi P, Baldessarini RJ. Relationships of local lithium concentrations in drinking water to regional suicide rates in Italy. World J Biol Psychiatry. 2015 Dec;16(8):567-74.
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