Mentre Letta è volato a Sochi, unico primo ministro presente alla manifestazione olimpionica, proprio per protesta contro le leggi violentemente omofobe approvate da Putin quest'anno, senza parlare mai dei diritti omosessuali, come non aveva parlato dei diritti delle donne durante il suo viaggio in Quwait, la Commissione Europea ha approvato il nuovo rapporto detto LUNACECK sul tema Diritti delle Persone Omosessuali, che ha tra l’altro uno specifico settore d’ambito sanitario che vi trascrivo tal quale, ma solo dopo avervi detto quanto siamo ancora indietro nel discorso effettivo nel merito:
A ) In Italia il Ministero della Sanità deve ancora stabilire se OMOSESSUALITA’, BISESSUALITA' ed ETEROSESSUALITA' sono “NORMALI VARIANTI DELLA SESSUALITA’ UMANA” secondo l’ICD 10 o meglio l’ICD 11;
B ) In Italia l’Ordine dei Medici, che sta riscrivendo il CODICE DEONTOLOGICO. non è convinta ancora se inserire o meno all’articolo 3 la voce sul rispetto universale dell’ “ORIENTAMENTO SESSUALE” e dell’ “IDENTITA’ di GENERE”, per la quale secondo ogni norma internazionale si intendono gli uomini, le donne, le persone transessuali e intersessuali.
C ) Quando si propongono questi temi i colleghi omosessuali nascosti si chiedono perché dovrebbero dichiararsi loro stessi gay, mentre i pazienti gay, lesbiche e le persone trans, ovviamente meno privilegiati, possono essere maltrattati dai molti nostri colleghi che anche apertamente e per iscritto su altre testate (su questa l'assenza di commenti non è meno rumorosa) dicono chiaramente che siamo ANORMALI e MALATI o al massimo NEGANO che questo sia un problema da trattare in alcun modo, impedendo quindi ogni tipo di possibile difesa ai colleghi ed ai pazienti maltrattati.
Ecco invece i parametri di riferimento Europei, che noi disattendiamo ampiamente:
RAPPORTO LUNACECK
Sezione E. Non discriminazione nel settore della sanità
- la Commissione dovrebbe inserire le problematiche sanitarie delle persone LGBTI nell'ambito delle pertinenti politiche sanitarie strategiche di più ampio respiro, comprese quelle concernenti l'accesso all'assistenza sanitaria, l'uguaglianza sotto il profilo sanitario e la voce globale dell'UE nelle questioni correlate alla salute;
- la Commissione dovrebbe continuare a collaborare con l'Organizzazione mondiale della sanità per depennare i disturbi dell'identità di genere dall'elenco dei disturbi mentali e comportamentali e per garantire una riclassificazione non patologizzante in sede di negoziati relativi all'undicesima versione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11);
- la Commissione dovrebbe sostenere gli Stati membri nella formazione dei professionisti del settore sanitario;
- la Commissione e gli Stati membri dovrebbero condurre ricerche sulle questioni sanitarie specifiche alle persone LGBTI;
- gli Stati membri dovrebbero tenere conto delle persone LGBTI nei programmi e nelle politiche nazionali in materia di sanità, garantendo che i programmi di formazione, le politiche sanitarie e le indagini sulla salute prendano in considerazione le questioni sanitarie specifiche di tali soggetti;
- gli Stati membri dovrebbero introdurre procedure di riconoscimento giuridico del genere, oppure rivedere quelle esistenti, onde garantire il pieno rispetto del diritto dei transgender alla dignità e all'integrità fisica
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